lunedì 7 settembre 2015

BALENE E CACTUS


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20-21/03/2015 New York

Il desiderato era Perù (ce lo siamo promesse di ritorno dal Nepal), siam passate per l'Iran, e approdiamo a NY come tappa per la destinazione Los Cabos, in Baja Californa. Ma dove cavolo è sto posto saltato fuori dai viaggi in partenza? E' la California messicana. Che si fa? Si vedono balene e cactus. Poco convinta leggo qualche relazione e sono intrigata dalla stessa, ricorrente, frase: Il viaggio che non ti aspetti! Suvvia, si và. Arrivare quindi a NY sotto la neve, fa molto Natale, e girare questi enormi grattacieli, illuminati a giorno dalle insegne, mi fa realizzare che quello che ho visto 1000 volte in tv, è reale, esiste davvero! La cena viene consumata al Planet Holliwood: birra scarsissima, maxi hamburger, e patatine fritte. Siamo circondati dai vestiti di scena di alcuni film (Terminator, Addams family, ...), aerei, auto, treni, appesi al soffitto, indubbiamente una location particolare. Si torna in albergo con la metro, stravolti dal jet lag e dalla giornata impegnativa, per dormire qualche ora prima del nuovo volo.

21/03/2015 Los Cabos-Cabo Pulmo

La notte scorre nel dormiveglia in compagnia della cipolla, e delle 3 ragazze con cui divido la stanza. Quando suona la sveglia, siamo pronte in 30 min, salvo poi, scoprire in aeroporto, che tutti i voli sono in ritardo per le avverse condizioni meteo. Partiamo con 2 ore di ritardo e, ns malgrado, scopriamo che, nonostante le 6 ore di volo, la compagnia fornisce cibo solo a pagamento di cifre esagerate. Quando atterriamo, sbrighiamo le formalità per le 2 auto a noleggio, e partiamo per un giro esplorativo di Los Cabos. La località sembra la costa azzurra, troppo turistica. Pranziamo, per così dire, con cocco aromatizzato con spezie (come fanno i locali), in un baracchino sul mare, e ripartiamo per Cabo Pulmo. Il paesaggio che si snocciola ai ns occhi, è composto da montagne e mare, costellato di cactus e inquietanti letti di fiumi secchi, dalla notevole portata. Gli ultimi km sono sterrati e difficili per chi guida. Cabo Pulmo è un villaggio turistico di poche costruzioni, e servizi barca per le escursioni. La casetta delle girls non è niente male,
giusto una doccia calda e si va a cena, dopo aver scoperto che il mio phon da viaggio ha anche la versione 110 volt (grazie Morena!). Il pasto si compone di nacios con verdure e formaggio, e un piatto di tacos di gamberi, decisamente niente male. Si ritorna in stanza accompagnati dai cani del villaggio e da un cavallo che gira solitario, il naso all'insù per riconoscere le costellazioni tra la miriade di stelle sopra il ns capo, e poi tutti a nanna.

22/03/2015 Cabo Pulmo-La Paz

Morena esce all'alba per osservarla in riva al mare, mentre io mi rigiro ancora nel letto. La colazione è un mix di frutta fresca con yogurt e granella di frutta secca. Indossiamo muta, maschera e pinne e, dopo la foto di rito, partiamo per la gita in mare. Si nuota su barriere coralline, tra pesci colorati e un enorme branco di pesci simili ai tonni, osservo come aprono e chiudono le branchie. I leoni marini che, probabilmente, c'insultano dallo scoglio, ci nuotano attorno curiosi. Avvistiamo la prima balena, che seguiamo per un po', osservando la pinna e gli sbuffi. Al ritorno giusto una doccia prima del pranzo, a base di pesce, in riva al mare. Riempio gli occhi con questi meravigliosi colori. Riprendiamo le auto dirigendo verso La Paz, fotografiamo i cactus lungo il percorso, e sorseggiamo una birra in un paese con 3 case ed 1 chiesa. A destinazione impieghiamo non poco tempo per capire dov'è Casa Buena, graziosa location; la stanza è bella e confortevole, con tanto di siamese che beve dal ns lavandino ;) Dopo un'ora siamo a cena, ma il piatto di papas e asado, è davvero troppo per il mio stomaco, tocca lasciarne metà. Si torna in stanza dopo qualche chiacchiera per una sonora ronfata!

23/03/2015 La Paz-Puerto San Matteo

Il giorno dopo colazione hand made nel cucinone messo a disposizione di tutti, anche dei gatti che si sdraiano nei lavandini :) Partiamo per il giro in barca, con l'obiettivo di nuotare con lo suqualo balena. E così è, anche se stare al suo incedere, è piuttosto faticoso. L'emozione di stare così vicina al pesce più grande del mondo, è fortissima. Viviamo diverse esperienze con squali diversi, fino a 7 mt di lunghezza, sono spettacolari quando mangiano in verticale ruotando su sè stessi, ammappate che boccona! Quando torniamo a terra una doccia veloce, un pranzo leggero, e 4 ore di auto per arrivare a Puerto San Matteo. Un giro aperitivo con Morena e Chiara a base di patatine, semi di zucca e birra aromatizzata al pomodoro e cipolla! Incredibile, Morena, inconsapevolmente, ci ha 'deliziato' con qualcosa che non avrei mai pensato potesse esistere. Si cena a base di pesce, tanto per cambiare, e si va a nanna per ricaricare le batterie.

24/03/2015 P.to San Matteo-Mulege

Il mattino ci trova far colazione nello stesso ristorante della sera prima, subito dopo partiamo per il porto e aspettiamo che si alzi la marea per poter uscire in barca. Attraversiamo un tratto di mare costeggiato da dune desertiche, e arriviamo laddove passano le balene grigie. Le mamme accompagnano i cuccioli emergendo ogni tanto per respirare. Quando un cucciolo affiora a ridosso della ns barca, dalla mia parte, la sorpresa è tale che il cuore accelera i battiti. L'evento si ripete più e più volte, tant'è che tocco la balena: è liscia e soffice, la consistenza è come quella dei tonni. L'osservazione è lunga e piacevole, infatti si torna indietro con il sorriso stampato sul volto. Partiamo per Loreto con sosta al supermercato per spesa e pranzo. Ripartiamo ed il paesaggio è splendido; montagne ricoperte di giganteschi cactus, talvolta scorci di mare, si guadano dei fiumiciattoli, e si arriva al monastero di San Jeven, molto ben tenuto. Dopo una birra rinfrescante, la mia 1a Corona, si riparte per Mulege. La strada è più lunga del previsto, e arriviamo quando il sole è già tramontato da un po', con gli ultimi lt di benzina. Giusto il tempo di posare i bagagli in camera e si va a cena. Il ristorante è bello e curato, ordiniamo in 4 quella che crediamo essere una bistecca, invece arriva una zuppa di carne, accompagnata da un fragoroso scoppio di risa. Le porzioni sono, ancora una volta, abbondanti; arriverò rotolando alla fine di questo viaggio!

25/03/2015 Mulege-Santa Rosalia-San Ignacio

A piedi visitiamo la chiesa di S.ta Rosalia che campeggia sulla collina, quando torniamo in albergo, siamo catapultati in una lezione di aerobica! Giusto 10 min per ridere di gusto e carichiamo le valigie sulle auto. Ripartiamo per S.ta Rosalia, quando arriviamo facciamo il giro della città, far west style. E' una ex miniera di rame. In piazza c'è la chiesa progettata da Eifell, quindi in ferro, è molto particolare. Dopo un pranzo a base di tacos, per strada, ripartiamo cercando una spiaggia fino a San Ignacio. Lasciamo Morena, alle prese con un forte raffreddore, in stanza, per andare ad un laghetto lì vicino per un bagno. Ovviamente nessuno ha il coraggio di buttarsi in una pozza stagnosa, quindi facciamo un giro in paese...paese? Una piazza quadrata ove si affacciano le case, la Chiesa, e qualche locale. Vabbè, birretta! Si torna in albergo per una doccia ed il bucato e si riparte per la cena, proprio nella piazza quadrata deliziamo i ns palati, slurp.

26/03/2015 San Ignacio-Guerrero Negro

'Paolo, Paolo, Paolo...', mi sveglio alla voce di Luca pensando che sta sognando, in realtà, Paolo, gli sta conficcando un gomito nella schiena :) Facciamo colazione in un baracchino nella solita p.za quadrata, il ristorante di ieri sera dove avevamo chiesto la colazione, se l'è dormita. Partiamo verso il mare per la gita d'avvistamento balene. Ce ne sono solo 78 quando 1 mese fa erano 400, comunque più volte le mamme sembra spingano i cuccioli verso la ns barca per giocare. E' una vera festa, gli facciamo i grattini sul muso e veniamo spruzzati dal loro respiro. Davvero non avrei mai pensato di giocare con questi giganteschi mammiferi, così delicati nelle movenze, potrebbero ribaltarci in un secondo senza alcuno sforzo. Quando torniamo, pranziamo in riva al mare con quesadillas al queso, nel posto in cui siamo vige l'eco turismo, ovunque ci sono conchiglie, anche sul pavimento del ristorante. Ripartiamo muovendo verso Guerrero Negro, dove arriviamo al tramonto. Decidiamo di prendere una casa come location, e facciamo la spesa per una cena a base di fusilli Barilla al pomodoro, tortillas con guacamole, e l'immancabile birra. Mica male il quasi sapore di casa! Prima della nanna la lavatrice comunitaria e mentre scrivo, rumori sinistri arrivano dall'asciugatrice.

27/03/2015 Guerrero Negro-Baja de Los Angeles

Dopo una colazione hand made in casa, partiamo per le saline: fregatura, dovevamo prenotarle con almeno 24h di anticipo, altrimenti possiamo pagare altri 15$ per un'agenzia, ma decidiamo che non sono così importanti da visitare. Andiamo quindi all'Ocio de Lepre e, sulla strada, c'imbattiamo in altre saline che visitiamo gratuitamente, al cambio turno degli operai, per altro estremamente gentili. Accidenti, i mezzi per il trasporto del sale sono davvero giganteschi e ne scaliamo uno. Proseguiamo per il mare per una breve sosta in laguna; uccelli di varia natura e granchi, scorrazzano in spiaggia. Anche qui una maxi raccolta differenziata, io ammiro e l'ambiente ringrazia! Torniamo indietro, carichiamo i bagagli, pranziamo con un tramezzino e partiamo sotto il solito sol leone. Combattiamo con i soliti incroci, dove tutti danno la precedenza a tutti, e arriviamo a Baja de Los Angeles, nella California del nord. La vista che si apre ai ns occhi dopo le montagne, è spettacolare. Prendiamo un albergo sul mare e andiamo in spiaggia. Immancabile il bagno, seppur l'acqua è gelida, e la Pina Colada sulla spiaggia, festeggiando il compleanno di Paola, ben si sposa con il contesto. Ancora qualche chiacchiera in riva al mare e, dopo la doccia, ancora una cena a base di pesce e birra. Che vita dura :)

28/03/2015 Baja de Los Angeles-S.ta Rosalia

Colazione con vista mare e gita in barca con Martin, un vecchietto dal viso rugoso e sorridente. Il giro degli isolotti, l'osservazione degli uccelli, dei leoni marini, il bagno di Silvia che torna in barca alla velocità della luce, l'avvistamento di 2 enormi balene nere, il tentativo (inutile) di pesca di Lorenzo, il giro della laguna, al centro di un isolotto, con una miriade di granchi minuscoli con 1 chela gigantesca rispetto al corpo. Si torna a terra e si acquista al volo dolci alla pina e biscotti, da 2 ragazze che si aggirano in spiaggia. Si torna a S.ta Rosalia osservando il mutare del paesaggio, e cantando a squarciagola Maledetta primavera, per la felicità di Lorenzo, preoccupato sia per l'immaginaria pillola del controllo, che per il mezzo al centro della strada che aspetta un trasporto eccezionale...vabbè! Troviamo un albergo, per così dire, tipico, dal pavimento fluttuante, e ceniamo nel ristorante a fianco, dove conosciamo un gruppo di ragazzi coreani, che lavorano per la miniera. Dopo non poche stupidate dette, ed il giro dell'isolato, ci ritiriamo nella ns magione.

29/03/2015 S.ta Rosalia-Loreto

'Solo' 20 min per una tazza di the che ci fa sballare tutti gli orari. Ripartiamo verso sud e durante il viaggio Lorenzo scopre la 3a chiave d'albergo rimasta nei suoi pantaloni. Ci fermiamo in una caletta dove sono presenti diversi campeggiatori, super organizzati, addirittura con wc. Nel tentativo di fare il bagno, scopriamo diverse razze sotto la sabbia, quindi dobbiamo desistere dato che, e l'imparo ora, potrebbero usare il pungiglione sulla coda. Luca ci mostra una stella marina rossa. Con Silvia passeggio, da un estremo all'altro e, quando torniamo, i più pranzano. Ripartiamo per cambiar spiaggia, ne troviamo una di sabbia bianca, divisa in 2 calette da un sottile strato di sabbia e conchiglie tritate, da un lato le mangrovie, l'acqua increspata da una leggera brezza. Davvero suggestivo. Dopo un mini bagno, giacchè non c'è profondità, ed aver sonnecchiato con Morena, lontane dagli altri turisti, ripartiamo per Loreto, l'antica capitale. Fuori dal finestrino un susseguirsi di scorci meravigliosi: montagne, cactus, un mare dalle mille sfumature. A Loreto cerchiamo un albergo economico che risulta essere ancora più 'tipico' di quello che abbiamo appena lasciato. La cena a base di tacos de pescado alla plancia e pina colada, è gustosa, ed il ristorante dalle luci soffuse, piacevole. Con noi c'è l'olandese motociclista, incontrato a Baja de Los Angeles. Dopo una passeggiata sul mare abbandoniamo gli amici all'ennesimo giro di margarita.

30/03/2015 Loreto

Colazione light e si parte per il giro in barca con Orazio. Purtroppo il cielo è coperto e non permette di apprezzare appieno l'Isla Coronado, che comunque ci offre rocce nere dalle conformazioni particolari, cormorani, sulle, pellicani, leoni marini e, per 3 temerari, compresa me, snorkeling tra pesci colorati. Approdiamo su un lato dell'isola dalla sabbia di conchglie bianchissime, quando il sole fa brevemente capolino, il mare diventa smeraldo. Ancora un breve bagno e poi la fila di corpi distesi per una corroborante pennica. Ripartiamo quando qualche goccia di pioggia comincia a scendere, lungo il percorso ancora spiagge da sogno. Al rientro in porto, sulle e pellicani si tuffano in picchiata per pescare, davvero buffo. Recuperiamo Chiara in albergo, che non stava bene, e pranziamo con quesadias. Nel pomeriggio inoltrato la visita della Chiesa, poi un po' di shopping sul viale che attraversa il centro del paese. A cena siamo da Orlando: filetto di pesce all'aglio e cipolla su un letto di coriandolo, forse riesco anche a digerirlo! Un giro sul lungomare dove, ancora una volta, mi stupisco sia della pulizia, che dei numerosi accessi per disabili. Quando torniamo il albergo prepariamo la valigia, domani si lascia l'Hilton, com'è stato ironicamente ribattezzata la ns bettola.

31/03/2015 Loreto-La Paz

Arriviamo a La Paz nel tardo pomeriggio, a Casa Buena ci adagiamo in piscina tra chiacchiere e nuotate. Esplorando la casa scopriamo una Chiesa, con biblioteca annessa, e un tappeto a molle inevitabilmente testato. Giusto una doccia e si parte per il lungomare al tramonto, dove incontriamo, nuovamente, Andrè, l'olandese. Dopo una prima birra, andiamo a cena in un localino a caso; la mia bistecca alla piastra è ottima (2a birra)! Mentre torniamo indietro ci fermiamo in un ristorante italiano, sul mare, dove tengono un corso di salsa, qui ci scappa una pina colada.

01/04/2015 La Paz

Pronti per una nuova avventura in barca dopo la conoscenza di Arturo, il bimbo disabile della casa, cui piacciono i capelli ricci. Costeggiamo la Isla Espiritu Santo dove le rocce rosa, s'intermezzano alle calette da cartolina, osserviamo una colonia di uccelli, scarichiamo i 2 mormoni che passeranno 3gg sull'isola, e arriviamo laddove i leoni marini, 'ci aspettano' per il bagno. Nuotiamo attraversando l'arco che si apre nella roccia, sopra la barriera corallina con gli alberelli a pochi cm dai ns corpi. Veniamo investiti da una miriade di pescolini gialli che non scappano, bensì aprono la bocca davanti al tuo naso. Ripartiamo per approdare in una caletta da sogno, dove ci servono il pranzo e dove prendiamo il sole, o impariamo il surf paddel. Ripartiamo ancora per un nuovo tuffo in un'altra barriera corallina; c'è poco da dire, sembra di nuotare in un acquario. Al ritorno una doccia e poi via, per una lunga passeggiata sul lungomare con Morena, che non è venuta in gita ma è rossa come un peperone :) Arriviamo puntuali all'appuntamento con gli altri a El Bandito, grigliano dentro il cofano di un auto, non potevamo mancare. Divido una maxi bistecca e, martellata da Lorenzo, annaffio il tutto con 2 corone. Stasera che fatica scrivere...

02/04/2015 La Paz-Todo Santos

Arriviamo a Todo Santos dopo 100km, ovviamente è d'obbligo fare un giro al famigerato Hotel California. Qualche giro per negozi e visita al centro culturale dove troviamo foto d'epoca, reperti, quadri, tra cui quello di Frida Kahlo con le scimmie, e non c'è scritto che è una riproduzione come in altri, boh! In giardino la riproduzione di una bottega e di una casa, all'epoca dei conquistadores, credo. Mentre torniamo indietro ci assale un languore che soddisfiamo all'Indigo Caffè. Incappiamo in un meraviglioso tacos aromatizzato al curry, farcito con humus, cetriolo, carote e altre verdure, accompagnato da guacamole e maionese hand made, annaffiato da una spremuta di arancia e carota. A conclusione di questo salutare e delizioso pranzo, preparato e presentato con cura, un dolcetto di mandorle e arancia. Ripartiamo per l'albergo dei surfisti e incappiamo in una bella struttura in 'riva' al mare. Un tuffo in piscina, del sano relax e ci dirigiamo verso la spiaggia dove l'oceano, potente e irrefrenabile, viene cavalcato da temerari surfisti. Mi sembra di essere nel remake del film Point Break, se non fosse per i troppi turisti americani. Si torna indietro per la doccia e la penultima cena, oramai siamo agli sgoccioli. Ancora una perla di Lorenzo: l'oceano non è l'Adriatico...ma vaaa?!? Cena a Todo Santos affrontando un piatto di guacamole da favola con totopos e salsine. Successivamente un piatto di gamberoni impanati, riso, patate, insalata. Tutto buono ma non vedo l'ora di tornare a mangiare in Italia e diminuire il numero delle birre.

03/04/2015 Todo Santos-Los Cabos

Arriviamo dopo pochi km e andiamo alla marina per il giro in barca all'arco di Los Cabos. Siamo 'solo' un centinaio di barche, di ogni foggia e misura, ma il capitano pazzo l'abbiamo vinto noi! Ci racconta, fa battute e canta, un vero soggetto. Gli isolotti sono bellissimi, ma la presenza di così tante barche, smorza molto la bellezza del panorama. Inoltre, essendo venerdì santo, non è possibile sbarcare sulla spiaggia degli innamorati, lambita da 2 mari. Mentre torniamo in porto assistiamo ad una scena buffissima, il leone marino Pancho (e il nome non è casuale) è salito su una barca in cerca di pesce. Ci dividiamo per il pranzo e successivamente si va in spiaggia, attorno a noi la maggioranza è degli autoctoni. L'acqua è splendida e la spiaggia dorata, al di là dei galleggianti un leone marino giace placido in mezzo alle barche. Torniamo per l'ultima cena a Mi Casa, un ristorante veramente tipico, ovunque teschi e croci. Il piatto a base di mole chiara che ho ordinato, è squisito, i suonatori intonano Santana, le luci sono soffuse, le pareti colorate. Quando usciamo, l'ultimo cocktail sul molo consumando gli ultimi spiccioli e poi a nanna, puntando la sveglia alle 6:30.

04/04/2015 Los Cabos-Detroit-Parigi-Milano

Bagaglio fatto, colazione pure. Si riportano le auto alla Alamo dopo 2966km. Passiamo i controlli e c'è chi fa shopping, chi mangia qualcosa (tanto per cambiare), chi vaga. Con gli ultimi pesos compriamo l'ultimo giro di Corona, scattando la foto di gruppo a conclusione del viaggio. Salutiamo Chiara e Lorenzo, che proseguono per un Guatemala e Belize di 3 settimane, e Paolo che ha un piano voli differente tornando a Roma.

8 soggetti, 2 auto, una destinazione: Baja California, il viaggio che non t'aspetti, già, proprio così!

Ultimo ricordo: la scoperta che Morena è la cugina di Alessandra, conosciuta nel mio disastroso viaggio di nozze, ma questa, è un'altra storia. Carramba che sorpresa!

2 commenti:

  1. Davvero una vita dura, soprattutto perché bisogna ripassare le parole di Maledetta primavera.
    Un dubbio: non è che il leone marino Pancho fosse una Salamella mascherata?

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  2. In effetti ho avuto anch'io il sospetto ;-)

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