martedì 2 febbraio 2016

ALLA PUGNA - LE SALAMELLE ALLA RONDA GHIBELLINA/ASSASSINA


Il richiamo della Ronda Ghibellina, trail che si svolge sui colli aretini, nasce proprio dal nome stesso. Si sente l’eco di un evento che nasce dalla storia del posto e che allo stesso tempo richiama la sfida da affrontare. In effetti di vera e propria tenzone si è trattato. 

Il mattino della gara ci presentiamo presto nel palazzetto di Castiglion Fiorentino, provincia di Arezzo, luogo della manifestazione. Vediamo gli occhi stanchi di chi ha passato la notte nella palestra, di chi è partito presto in auto, di chi non è riuscito a dormire bene pensando alla giornata. Assieme a questo però c’è la solita atmosfera tra il giocoso e lo sfottò reciproco, la solidarietà di chi ti mette a disposizione il suo nastro cerottato perché hai dimenticato proprio quell’angolino, e tanti altri dettagli che rendono ogni gara unica. 

La partenza è alle 8:00, e siamo tutti carichi e fiduciosi. Il passaggio attraverso il sereno borgo antico non fa presagire lo sforzo che ci attende. L’inizio della gara è faticoso subito, i passaggi sono difficili, sia nelle salite sia nelle discese. Le prime si presentano molto ripide, a volte bisogna aggrapparsi a sassi e rami per non perdere la presa. Le seconde non sono affatto delle passeggiate. Infatti si snodano lungo sentieri sconnessi, con sassi e sporgenze pericolose, oppure in boschi dove il terriccio umido fa scivolare facilmente.

I pochi tratti piani non risparmiano neppure loro; si passa attraverso sentieri fangosi, incrociando pozzanghere enormi, nelle quali capita (come al sottoscritto) anche di farci un tuffo. Fortunatamente la giornata non è fredda, e le scarpe e sedere bagnati non rappresentano un grosso problema.

Il problema dell’assenza di freddo intenso è che è più facile disidratarsi, ed effettivamente ci sono stati punti in cui si la riserva d’acqua obbligatoria è stata molto utile. Il percorso si snoda comunque con viste magnifiche su borghi e colline dell’aretino. I ristori sono ben organizzati, si riesce veramente ad apprezzare bevande e cibo in queste condizioni di fatica estrema.

La parte finale, dopo l’ultima sofferta salita, è in picchiata, ma le gambe stanche non permettono un controllo sicuro dell’appoggio e la caduta è sempre in agguato. Solo i più bravi ed i più preparati saltellano sui sassi, per molti di noi si tratta invece di trovare il compromesso tra la velocità e la possibilità di un serio intervento odontoiatrico.
L’arrivo in paese è una festa per tutti, per i primi come per gli ultimi. Un applauso, una pacca sulla spalla ed una tazza di birra sono garantiti, è questo vuol dire tanto dopo che si è stati sulle gambe per sei, sette ore e oltre.

Il gran finale è il pranzo ricco e accurato incluso nell’iscrizione, ristoro e forza a noi Brancaleoni infangati.

La soddisfazione è tanta, e la condividiamo tutti noi delle Salamelle, Santo, Fulvia (R.Mayer), Anna (Tweety) ed il sottoscritto, assieme ai grandi abbiatensi Marco Bonfiglio e Maurizio Tarchini.

Si rientra a casa alla sera, dopo 4 ore di autostrada che passano veloci quando si ricordano le avventure di questa magnifica giornata. Ci ripromettiamo di tornare in questa bellissima parte d’Italia, non solo per correre, ma anche per godere di un paesaggio, un’architettura ed una storia unici al mondo.

3 commenti:

  1. Io c'ero e posso solo dire che leggendo quanto hai scritto ho rivissuto la magnifica atmosfera della Ronda Ghibellina. Anche nella 15k il percorso era impegnativo, anche se non paragonabile alla 44k!! La fatica si è sentita, ma attaccata all'anima mi è rimasta soprattutto l'esperienza umana, i racconti di brevi tratti di vita che in questi momenti si condividono. Un grazie a Michele e Angela, (coppia di settantenni che correvano la 44k tenendosi per mano), a Marco giovane marchigiano (in bocca al lupo per i suoi problemi di salute), a Valentina (spero che abbia fatto la pace con il suo fidanzato), e a tutti gli altri con cui ho scambiato anche solo un incoraggiamento.
    GRAZIE RONDA!!

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  2. Cotanta impavida sfida, merita il giusto plauso, e voi ne avete ben d'onde, cavalieri e madamigelle.

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  3. M'inchino alle sue gentili parole, Madamigella Frog

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