lunedì 29 febbraio 2016

NELLE TERRE DEL CIGNO




Le Salamelle domenica 28 febbraio hanno affrontato la Verdi Marathon. Dopo la solita levataccia partiamo alle 6.30 verso Salsomaggiore, luogo della partenza, sotto una coltre grigia. Arriviamo tranquilli e ritiriamo i nostri pettorali. Dopo le foto di rito siamo pronti alla partenza, che viene data alle 9.15 come da programma. Nella comitiva oggi ci sono: il Santo, Peppino, Bomber, Emi e anche due ex Salamelle, Giusy e Remo. Ci accompagnano Anna, Gina e Fulvia che ci assistono per tutta la giornata.

La gara è molto sentita e organizzata al meglio, durante il percorso troviamo spesso altoparlanti che diffondono la musica dell'eterno Giuseppe Verdi. I ristori sono ben forniti e distanziati, il percorso non presenta difficoltà particolari.
Partiamo da Salsomaggiore e i chilometri scorrono regolari; chi è più in forma scatta in avanti, chi lo è meno corre la sua gara. L'asfalto del percorso permette un appoggio agevole e senza strappi, non ci sono le difficoltà del trail ma neanche le sue pause e momenti di riflessione. In questo tipo di corsa si è sempre “in trazione” e non si ha quasi tempo di darsi un'occhiata intorno. Passiamo oltre agli arrivi della mezza maratona a Fontanellato e della 30 km a Soragna. Osserviamo gli altri concorrenti tagliare i loro traguardi. Noi abbiamo una maratona da correre.

Per il sottoscritto la fatica del trail di domenica scorsa sembra sparita, ma attende in agguato. Tutto procede infatti tranquillamente fino al 25º chilometro. Da lì in avanti inizia la vera fatica, e bisogna ricorrere a integratori e gel per dare un po' di benzina…

Quando tutto sembra essersi sistemato, intorno al 30º chilometro, si scatenano gli elementi della natura. Siamo sferzati da una pioggia gelida che è quasi nevischio e da un vento contrario che non perdona.

Gli ultimi 12 km sono un vero e proprio calvario; la fatica della lunghezza percorsa si somma al maltempo. Correre sotto una pioggia così forte e fredda da appesantire gli indumenti e congelare le estremità non è facile. Avvicinandosi all'arrivo nella bella Busseto, gli altoparlanti con la musica di Verdi sembrano sancire il trionfo di ogni singolo corridore. Si arriva nella piazza del paese davanti al bel museo dedicato al compositore.I nostri risultati confermano i meriti in campo, con gli ottimi Bomber, Santo, Emi, seguiti da me e Peppino.

Ci attende la tanto sognata medaglia e un piatto di pasta. Nel momento in cui ci si ferma si comincia subito a sentire il freddo e l'umidità accumulati durante la corsa. Ci cambiamo tremando ed anche con i vestiti asciutti continuiamo a tremare, ma ridendo per le battute dello spogliatoio.

Dobbiamo “consolarci” con un bel piatto di mezze maniche in brodo e un tagliere degli ottimi salumi locali, uniti alle dovute birre celebrative. L’atmosfera è goliardica e festosa. Risaliamo sulla macchina che ci porta a casa con un rinnovato senso di soddisfazione per un'altra bella impresa portata a termine tutti insieme.

4 commenti:

  1. A proposito di cigni, segnalo che la maratona di Copenaghen (H.Ch. Andersen, autore del Brutto anatroccolo, era danese) si corre domenica 22/6. Però le birre ho saputo che non sono prodotto tipico locale (si trovano i soliti marchi da supermercato).
    Spero che non leggano le sue fiabe sul percorso.
    Ringrazio però perché il riferimento a Verdi come "Cigno di Busseto" mi era ignota.
    C'è sempre da imparare, soprattutto con te

    RispondiElimina
  2. Ho sbagliato: 22/5

    RispondiElimina
  3. Grazie Lidio. Bella segnalazione. A Copenhagen c'è la sede della Carlsberg, e dai ricordi personali ti assicuro che il consumo è parecchio elevato....;-)

    RispondiElimina
  4. I luoghi meritavano una visita approfondita, sono davvero belli e la cucina sublime. La visita di Fontanellato è ancora impressa nella mia memoria, così come gli altri borghi e castelli nei dintorni. Vi consiglio un lungo week end di cultura ed eno-gastronomia ;-)

    RispondiElimina