In realtà, è prima della partenza: è l'avvicinamento alla partenza.
Ci si muove da casa alle 5 della mattina (questo è l'orario previsto per tutto il mese, per cui bisogna abituarsi fin da subito), si va a prendere l'aereo a Malpensa (grazie, Aurora) e si attraversa l'Europa, prima verso Londra e poi verso Biarritz (Francia, sull'oceano).
A proposito, dedico questa foto ad Ambro e Dedé, che vogliono sempre stare con i piedi per terra, per far loro vedere le cose da un altro (e alto) punto di vista.
Leggo su un libro la citazione di Stevenson di un proverbio giapponese: "It is better to travel hopefully than to arrive". Significa: Meglio dell’arrivare, è il viaggiare pieni di speranza. Tradotto a senso, indica che la felicità sta nella partenza, non nella meta.
Sto a quasi 800 km dalla meta, quindi non ne so nulla; anzi, non sono ancora arrivato neanche alla partenza, ma devo dire che il sostegno, l'incoraggiamento e l'interesse che mi sono stati mostrati rallegrano qualunque cosa, anche il fatto che stanotte dormirò (se si può dire così) in stazione, perché ho perso l'ultimo treno per St. Jean-Pied-de-Port.
Due pellegrine dell'Europa orientale (non ho fatto in tempo a capire da dove) hanno invece preso un taxi, ma a me non è parsa una soluzione accettabile.
Sperando che la stazione resti aperta di notte.
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