giovedì 25 febbraio 2021

Abruzzo 2020 - Ciak si gira


Per tutte le foto clikka

7/8/2020 Bologna > Monte Reale

Francamente non pensavo di passare l'estate del 2020 in Italia ma, la vita è imprevedibile quindi, dopo un lungo lock down, con Eva pianifichiamo minuziosamente il giro dell'Abruzzo, regione per me totalmente sconosciuta, mentre per lei i ricordi si perdono nella memoria di bambina. Come da programma usciamo di buon ora da casa sua, riusciamo a stipare tutti i bagagli nella mia piccola 206 e, dopo una gustosa colazione in pasticceria, imbocchiamo l'autostrada fortunatamente destreggiandoci in un traffico regolare. Arriviamo ad Ascoli Piceno che ci accoglie con le sue belle piazze, le Chiese con le facciate in travertino e le famose olive che introducono il nostro pranzo. Proseguiamo arrivando ad Amatrice che invece presenta cumuli e cumuli di macerie, passiamo il check point e parcheggiamo. Non riusciamo ad orientarci, non c'è più nulla o, quello che c'è, è fortemente compromesso. Osservo una fotografia affissa ad una fermata dell'autobus, sperando di riconoscere qualcosa, ma è impossibile, ci si sente talmente inadeguati. Continuo a pensare a casa mia, a come mi sentirei se perdessi tutto in pochi secondi, la casa comprata con tanti sacrifici, piena dei miei ricordi, delle mie cose, di me. Allontano il pensiero che fa stare tanto male. Le foto, i video, non possono descrivere la sensazione di assoluta impotenza davanti alla forza distruttrice della natura. Ed ecco lì un bimbo che, con la sua innocente curiosità ci chiede chi siamo, da dove veniamo, e che vorrebbe regalarci un uovo anzi un ovo. La sua voce squillante è quella di qualsiasi bambino, ma lui vive in un paese fantasma che, oltre al terremoto, affronta anche il covid. Fino a quanto una persona può sopportare? Per qualcuno l'eroe è quello che chiude la maratona in un tempo x, che calcia x palloni in rete, che guadagna x soldi, che compra la x auto figa, ... Illusioni, gli eroi sono quelli che ricevono pugni in faccia dalla vita e si rialzano, e questa è per me la grande verità di questo tempo, di questo assurdo ma reale 2020.

Ripartiamo per la destinazione finale di questa giornata, Monte Reale, che visitiamo al tramonto mentre la slow life scorre per le sue strade, e andiamo a cena dove non possono mancare arrosticini e Montepulciano, però decisamente esagero con il quantitativo di spiedini (ben 19).

8/8/2020 Monte Reale > Lago di Campotosto > Paganica > L'Aquila

Dopo una colazione auto-gestita a causa del covid (ogni B&B gestirà a modo suo), partiamo per il lago di Campotosto, il 2o lago artificiale d'Europa. Un leggero mal di testa mi perseguita e a questo segue la nausea. Mentre guido in silenzio, Eva parla, quando arriviamo alla partenza del trek rimetto anche l'anima, ma ciò è un bene, perchè mi sento immediatamente meglio. Ovviamente l'amica non manca etichettandomi con "Alla sera leoni e al mattino ...". 😅 Saliamo dolcemente la montagna seguendo il percorso stabilito ma, dopo il Coppo, ci perdiamo più e più volte. Vorremmo raggiungere la cima avanti a noi ma il forte vento ci costringe a fermarci. Mentre riposiamo un po' decidendo il da farsi, siamo circondate da un gregge di pecore che ci osservano curiose e che probabilmente, ci vorrebbero brucare un po'. Alle nostre spalle il pastore ci saluta, quindi chiediamo a lui delle indicazioni ma ci risponde che non conosce il luogo! Ci guardiamo in faccia perplesse ma non commentiamo, quindi ridiscendiamo, sbagliando nuovamente il sentiero. Quando finalmente raggiungiamo la strada asfaltata, scopriamo di essere a circa 3 km dall'auto che raggiungiamo a piedi nonostante Eva tenti l'autostop. Ripartiamo quindi per il nostro B&B a Paganica, old style, poco covid free, e la cui proprietaria è alquanto svampita. Giusto una doccia corroborante e ci spostiamo all'Aquila, visitando la Fontana delle 99 cannelle ed il Duomo. Ceniamo in una via laterale con crostone di burrata e cicoria, e gnocchetti alla amatriciana.

9/8/2020 Paganica > Campo Imperatore > L'Aquila

Eva non è stata bene durante la notte ma partiamo comunque per la funivia che ci porta a Campo Imperatore, dove soffia un vento patagonico. Campo Imperatore è un vasto altopiano, di origine glaciale e carsico-alluvionale, situato a circa 1800mt di quota, nel cuore del massiccio del Gran Sasso d'Italia e del Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Mentre Eva scende fino al Cerreto, io salgo al rifugio Garibaldi e da lì, lungo il crinale, completo un percorso ad anello: il paesaggio è davvero straordinario ed il tratto che ho scelto non è molto battuto dalle persone. Ridiscendo in funivia raggiungendo l'amica con cui, dopo aver assistito ad una difficile manovra di parcheggio dove sicuramente hanno bruciato i freni, pranzo con un ottimo panino con verdure grigliate e scamorza. Torniamo all'Aquila per visitare S.ta Maria di Collemaggio e San Bernardino. Vaghiamo per le vie deserte, tra ricostruzione e pareti puntellate. Anche qui il terremoto è ancora vivo e ben presente. Sebbene molti edifici siano stati ristrutturati, è un susseguirsi di vendesi e affittasi, l'Aquila è una città fantasma. Si torna a Paganica dove ceniamo in pizzeria e, dopo un breve giro serale, si persegue Morfeo.

10/8/2020 Paganica > Campo Imperatore > Castel del Monte

Dopo un comico disguido per la colazione (la svampita ha colpito ancora), ripartiamo percorrendo una strada che riempie gli occhi ed il cuore di meraviglia. La zona è stata spesso scenario d'eccezione per spot pubblicitari (non ultimo quello della Ferrari) e film, tra cui si ricordano ...continuavano a chiamarlo Trinità, Il deserto dei Tartari e Così è la vita. Arriviamo in un punto che crediamo essere la partenza del trek odierno, invece è un altro, comunque salgo fino ad un punto panoramico mentre Eva, dopo un po', ridiscende. Le mando il filmato dal punto in cui sono e desisto nel salire ancora per non lasciarla troppo sola, quindi ridiscendo velocemente; non crede ai suoi occhi quando mi vede arrivare di corsa. Ci mettiamo a caccia del famoso Canyon dello Scoppaturo dove hanno girato diverse scene del film ...continuavano a chiamarlo Trinità, e cercando l'angolo della famosa scena della pentola di fagioli. Il canyon è davvero affascinante, percorriamo circa 7km del sentiero in ogni direzione e torniamo all'auto. Proseguiamo quindi per Castel del Monte che visitiamo. Il borgo medioevale, annoverato tra i più belli d'Italia, è in ricostruzione post sisma. Ci sono così tanti cartelli 'vendesi' che vien tristezza nonostante i bei viottoli dove si affacciano molte case ricostruite. Dopo una crema di caffè al bar osservando vecchietti di altri tempi, proseguiamo per il B&B gestito da un inquietante ragazzo, a me viene in mente immediatamente Psyco. Andiamo a cena in un agriturismo consigliato da lui, dove ordiniamo gnocchi ceci e zafferano, fettuccine zafferano ricotta pancetta e noci, salsiccia al Montepulciano, spinaci saltati e patate fritte. Tutto squisito, anche il liquore di genziana, nonostante il retrogusto amaro.

11/8/2020 Castel del Monte > Rocca Calascio > Santo Stefano di Sessanio > Grotte di Stiffe

Stamattina visita al castello medioevale di Rocca Calascio, con i suoi 1500mt è tra i più elevati d'Italia, set del film Ladyhawke, Il nome della rosa, The American, sospeso sul fianco della collina che assicura fascino e bellezza. Dopo la rocca si visita l'abitato, con tutte le chiese chiuse e molti 'vendesi'. Si prosegue poi per il borgo medioevale di S.to Stefano di Sessanio, ben tenuto, con soli 120 abitanti, negozietti, punti di ristoro e, soprattutto, l'albergo diffuso. Peccato la torre sia ancora impacchettata per i lavori post sisma. Mentre visitiamo S.ta Maria del Lago, si scatena un temporale che rinforza man mano ci avviciniamo, in auto, alle Grotte di Stiffe, tanto da costringerci ad una sosta in un parcheggio. Le grotte, con un percorso di 700mt, si dividono in numerose sale dove scorre impetuosa l'acqua, per questa ragione sono le uniche grotte attive in Italia.

12/8/2020 Castel del Monte > Fiume Tirino > Eremo di San Bartolomeo > Sulmona

Si parte dal b&b in direzione del fiume Tirino, considerato il più limpido d'Europa, per l'escursione in canoa. I giovani ragazzi che gestiscono il centro del Bosso, con passione e professionalità, stanno tentando di recuperare il territorio dopo anni di sfruttamento dovuto all'industrializzazione selvaggia prima, e all'abbandono poi. E' piacevolissimo remare salutati dalle fronde degli alberi, provo anche a bagnarmi nell'acqua che è freddissima. Seguendo il suggerimento della nostra accompagnatrice, neo-diplomata, pranziamo poco distante con la specialità della zona: chitarrine ai gamberi di fiume (curioso il non poter ordinare prima delle 12:30). Proseguiamo quindi per l'Eremo di San Bartolomeo che raggiungiamo attraversando il canyon, dopo il cammino nella valle Giumentina. La costruzione è perfettamente mimetizzata nella roccia bicolore; casualmente abbiamo scelto un punto di vista privilegiato, oltre che un percorso in ombra per raggiungerlo, a differenza di tutti gli altri visitatori. Cerchiamo e troviamo la sorgente miracolosa, con la cui acqua ci bagniamo, meglio approfittare! Ripresa l'auto impieghiamo una abbondante ora per arrivare a Sulmona (la città dei confetti). Il b&b in centro è carino e confortevole, sebbene la ripida scala per arrivare al 2o piano con i bagagli, non sia di facile approccio. A cena optiamo per un'osteria che prepara pochi piatti, quindi ordiniamo la pizza, proseguiamo poi alla scoperta del centro storico ricco di fascino e di scorci.

13/8/2020 Sulmona > Gole di Celano > Castello Piccolomini > Pacentro > Sulmona

Dopo la colazione al bar pasticceria convenzionato, partiamo per le Gole di Celano, ammirando il paesaggio lungo il percorso dal finestrino. Imboccata, dopo qualche tentativo, la via giusta, partiamo per il trekking, I caschetti alla mano vengono prontamente indossati prima di addentrarsi tra le imponenti spaccature nella roccia. Le pareti si avvicinano tra loro via via che proseguiamo, con un'altezza che mette soggezione. Arrampicandoci sui massi continuiamo fino a raggiungere la fonte degli innamorati, dove una fresca pioviggina, cade da un masso. Dopo il pranzo al sacco, torniamo indietro per visitare l'imponente Castello Piccolomini, felice sintesi di elementi medioevali e rinascimentali. Proseguiamo per Pacentro percorrendo qualche google strada assurda. Il piccolo borgo mi ricorda il paese natale dei miei genitori con le strade lastricate in pietra, le facciate delle case, le strettoie ed i balconcini. Dopo aver esplorato anche il castello, torniamo a Sulmona per la cena ma non abbiamo prenotato, al 3o tentativo dividiamo una grigliata di carne, cicoria, vino rosato, Montepulciano e, in ultimo, la genziana.

14/8/2020 Sulmona > Valle del Sagittario > San Domenico > Scanno

Finalmente giriamo la città di Sulmona con la luce, scattando qualche foto. La maggior parte delle chiese sono chiuse, così come i negozi che aprono con calma. Alla fine del ns pellegrinare, entriamo nell'Antica Fabbrica di Confetti Raponi: la ragazza, 3a generazione, ce ne fa degustare diversi, uno più buono dell'altro, alla fine compro una scatola mix che mi porterò sempre dietro nello zaino per non fargli prendere il caldo con cui si rovinerebbero. Dopo aver assistito al tentativo di abbattimento della statua di Ovidio da parte di una bancarella/camion, partiamo per San Domenico attraversando la valle del Sagittario, una meraviglia per gli occhi ma un percorso impegnativo per la guida. Arriviamo a Vicolungo dove iniziamo il trekking in direzione dell'eremo, affacciato sull'omonimo lago artificiale dai colori brillanti. Sulla riva pranziamo con il panino di prodotti tipici, acquistato in una piccola bottega di Sulmona, e torniamo indietro soffermandoci a bighellonare per le strade del borgo. Dirigiamo per il lago di Scanno, affollato e circumnavigabile grazie ad una strada a senso unico. A piedi percorriamo il Sentiero del Cuore che ci conduce nel punto panoramico dove, per un'illusione ottica, il lago sembra appunto, a forma di cuore. Ridiscendiamo proseguendo in auto per Scanno; la bolgia è notevole, parcheggiare non è semplice ed i vicoli del borgo sono percorsi da fiumi di persone, tant'è che i più indossano la mascherina. Dopo l'aperitivo e un paio di tentativi per uscire dal borgo in direzione agriturismo, finalmente vi arriviamo e la pace regna sovrana, siamo in mezzo al nulla. A cena maltagliati con patate e pancetta, formaggio al tartufo con patate al forno, torta al cioccolato e ricotta. Nella notte buia e dall'aria frizzante, osserviamo le stelle con il naso all'insù.

15/8/2020 Scanno > Barrea > Castel di Sangro > Pescocostanzo

Buon ferragosto! Mentre i messaggi si susseguono sul cellulare, ripartiamo per Barrea incontrando parecchio movimento per strada. Riusciamo a parcheggiare per visitare il borgo che si affaccia sull'omonimo lago artificiale. Estremamente interessante la visita al museo per 1€, comprensiva anche dell'accesso al castello e alla casa dei pipistrelli. Dopo aver acquistato della focaccia, dirigiamo per Castel di Sangro, nella speranza di trovare un posticino per fermarci a pranzare. Alla fine ci sediamo su una panchina nei giardini pubblici e, dopo un caffè shakerato, esploriamo il borgo silenzioso; tutti stanno pranzando. Muoviamo quindi per Pescocostanzo, un bel borgo montuoso a 1400 metri, con palazzi antichi ben tenuti e una profusione di gerani alle finestre. Arriviamo quindi all'ostello quando non c'è nessuno, quindi beviamo un aperitivo nel bar di fianco e, quando arriva la ragazza, scopriamo di essere le sole ospiti. Abbiamo una stanza da 7 posti letto tutta per noi, per essere precisi abbiamo tutto l'ostello solo per noi! Ceniamo nella stessa trattoria/bar dell'aperitivo, con chitarrina ai porcini, bistecca e cicoria. I gestori sono decisamente negati, sarebbero un fertile terreno per gli scapaccioni di Cannavacciulo. A fine pasto andiamo in mezzo al piazzale del parcheggio per inviare gli ultimi messaggi: è l'unico punto in cui il cellulare prende. Nel dubbio mettiamo dietro la ns porta senza chiave, una sedia e le 2 valigie: se qualcuno tenta di entrare lo possiamo sentire. Sole solette, in mezzo al quasi nulla, riemergono alla memoria tutti i film dell'orrore. Sperem!

16/8/2020 Pescocostanzo > Bosco S. Antonio > Palena > Eremo Madonna dell'Altare > Roccascalegna

Tutto tranquillo! Dopo colazione andiamo al Bosco di San Antonio, una delle più belle Faggete d'Abruzzo. Protetto come riserva naturale dal 1985, il bosco oltre ai faggi, custodisce nei suoi 550 ettari numerose piante secolari, aceri, periselvatici, tassi, cerri e ciliegi. Percorrendo un trek di poco più di 2 ore verso il Colle Brignole, arriviamo fino alla cima, dove si scorge Sulmona. Quando ridiscendiamo, torniamo all'ostello per salire, di straforo, sulla Transiberiana abruzzese, ovvero un treno in legno degli anni 50. Percorriamo il tratto di strada che ci porta alla stazione successiva viaggiando con il capotreno e l'organizzatore dell'esperienza: la ragazza dell'ostello voleva farci 'assaggiare' questa chicca, ed è così gentile da venirci a prendere con l'auto per riportarci alla partenza. Dirigiamo quindi per Palena, situato ai piedi della Majella, che francamente mostra molto meno delle entusiasmanti indicazioni che avevo trovato. Torniamo quindi un po' indietro per visitare, in meno di un'ora, l'Eremo della Madonna dell'Altare, che ci siamo perse percorrendo la strada. Proseguiamo quindi per Roccascalegna, imboccando, subito dopo Palena, una bella strada panoramica. Mentre ci approssimiamo al borgo scattiamo diverse foto del castello, con la sua posizione predominante in cima ad una sporgenza rocciosa. Il castello risalente al XI sec. è famoso per l’antica legenda sull’applicazione del “Ius primae noctis” secondo la quale il barone del castello obbligava tutte le donne del paese a passare la prima notte di nozze con lui anziché con il consorte appena sposato. Davanti alla biglietteria noto questo gigante dalle fattezze conosciute, è Gianfranco dell'Ortica, che mi stritola nel tradizionale abbraccio, alla faccia del distanziamento. Mentre aspettiamo di entrare per la visita guidata, tra le numerose facce individuo una ragazza che sono sicura di conoscere, troppo tardi mi si accenderà la lampadina, probabilmente era Helga, conosciuta nel viaggio in Malawi-Zambia; piccola l'Italia! La visita al castello è condotta dai ragazzi della proloco, un gruppo di giovani che promuove il territorio, e questa è una gran bella cosa. Dopo la doccia al b&b torniamo sotto le mura della rocca per la cena: pallottole cacio e ova, maltagliati con pomodoro fresco, misto di carne con pomodori, tutto, come sempre, spazzolato a dovere.

17/8/2020 Roccascalegna > Gole di Fara San Martino > Belvedere Balzolo > Guardiagrele

Il nostro programma odierno ci porta a percorrere un trek nelle gole di Fara San Martino, dove troviamo anche i resti dell'omonimo Eremo, davanti al quale incontriamo una famiglia i cui bambini mi fanno un interrogatorio 😂 Proseguiamo fino alla Sorgente, fermandoci per un breve ristoro e tornando indietro per la stessa via, ci accompagna Paola, amica di Eva. A poca distanza ci sono gli stabilimenti della De Cecco e della Dal Verde, ma dubitiamo che ci diano da mangiare se suonassimo i loro campanelli, così optiamo per un ottimo panino con lonza e pecorino. Lasciamo Paola e proseguiamo quindi per il belvedere di Balzolo, dov'è previsto un altro trek ma qui, poco dopo la partenza, Eva mi da la sua benedizione e decide di tornare indietro, mentre io proseguo nell'impegnativo tratto a strapiombo. Arrivo, dopo circa 1h di cammino sostenuto, al rifugio Pescassoli. Sono sola con davanti a me la natura della valle dell'Aventino, lo sguardo arriva fino al mare. Riesco a scorgere il punto da cui son partita, così mando un vocale alla mia amica per avvisarla che sono viva e che sto tornando. Imbocco un sentiero diverso per una 15ina di minuti senza però trovare alcuna indicazione che mi confermi la correttezza delle informazioni stampate, così torno indietro da dove sono arrivata, cercando di accelerare per non far aspettare troppo Eva. Raggiunta la meta mi disseto con una lemonsoda e ripartiamo per Guardiagrele. Il b&b è accogliente, così come il padre della proprietaria. Dopo una corroborante doccia andiamo a cena, scovando la macelleria, il servizio lascia sempre un po' a desiderare ma, ancora una volta, ceniamo benissimo e concludiamo la serata chiacchierando, fino a chiusura, con i vicini di tavolo, di viaggi passati e futuri. Beh, diciamo che abbiamo ridimensionato il loro ego.

18/8/2020 Guardiagrele > Lanciano > Fossacesia > Ortona

Dopo una strepitosa colazione con un cornetto alla crema di tutto rispetto, passeggiamo per i vicoli del borgo: dalla balconata la vista si allunga fino al mare, i palazzi si susseguono come le Chiese e pian piano aprono le botteghe artigiane. Ovviamente dobbiamo assaggiare le sise delle monache, ovvero paste fresche di pan di spagna farcite di crema e cosparse di zucchero a velo. Lasciamo Guardiagrele per andare a Lanciano, dove visitiamo il centro i cui edifici sono in larga parte costruiti con mattoni rossi. Il Miracolo Eucaristico è sicuramente suggestivo, i devoti s'inginocchiano e pregano con fervore, anche se, francamente, il non indossare la mascherina in un luogo chiuso dov'è obbligatoria, non li rende immuni dal prendersi il virus e soprattutto dal diffonderlo. Pranziamo con frutta e gelato nel quartiere Fiera, tra palazzi Liberty e Decò, ripartendo subito dopo il caffè, per Fossacesia. L'Abbazia di San Giovanni in Venere, oltre ad essere estremamente interessante, nonostante i lavori di restauro, gode di una vista panoramica, che si estende per diversi km sul mare. Riprendiamo l'auto per raggiungere, non senza qualche difficoltà di parcheggio, Punta Cavalluccio. Percorriamo qualche km della pista ciclo-pedonale, una volta ferrovia, osservando la costa dove si affacciano i famosi trabocchi, che si presentano così come li ricordavo, con quel affaccio sull'acqua turchese che li ospita. Torniamo all'auto per raggiungere il b&b e, dopo una doccia, andiamo ad Ortona. Attraversiamo C.so Vittorio Emanuele e, percorrendo la passeggiata mare, con i cestini dei rifiuti agghindati di lavori all'uncinetto, arriviamo all'affascinante castello-fortezza Aragonese, che visitiamo. Ci concediamo quindi un aperitivo al tramonto sul mare e ceniamo finalmente con pesce: tagliatelle verdi al tonno, ricciola e cozze e ricciola con insalata. Domani, finalmente, ci spiaggeremo.

19/8/2020 Ortona > Francavilla > Città Sant'Angelo > Montesilvano

Dopo colazione scendiamo verso il mare per poi risalire la costa. Ci fermiamo a Francavilla dove piantiamo il nostro ombrellone nella sabbia. Passeggio lungo il bagnasciuga fino al nuovo molo turistico per poi tornare indietro. Siamo raggiunte da Paola e Giulio, suo figlio, e trascorriamo con loro il resto della giornata in relax, pranzando con una frittura di pesce. Nel tardo pomeriggio riprendiamo l'auto per raggiungere in ns B&B, nell'altra corsia una lunga coda di auto scorre lentamente, scopriremo poi che un incidente nella galleria dell'autostrada, ha fatto sì che quest'ultima venisse chiusa, ed il traffico incanalato sulla statale. Ceniamo a Montesilvano condividendo un antipasto di pesce crudo, freddo e caldo e 2 primi, tutto molto buono. Si conclude la serata con una passeggiata in riva al mare e la mascherina super alzata: c'è troppa gente e molti senza mascherina.

20/8/2020 Città Sant'Angelo > Pineto > Castel Sant'Angelo

Ultimo giorno di mare a Pineto, in una delle spiagge più belle dell'Abruzzo, Torre di Cerreto. Raggiungiamo la spiaggia rosata attraversando la pineta dove le cicale friniscono all'impazzata, zittite talvolta dal passaggio del treno. La giornata scorre in relax finendo di leggere, in soli 2 giorni, il libro del mio amico Stefano. Prima di andar via assistiamo al fuggi-fuggi dei nostri giovani "vicini" di ombrellone: un loro amico, con cui hanno condiviso una canna il giorno prima, è risultato positivo. L'affermazione top è: "E adesso come faccio a dirlo ai miei", mi mordo la lingua per non rispondere. Ultima cena a Castel Sant'Angelo, degustando un tripudio di soli antipasti crudi, freddi e caldi. Il ristorante è di un certo livello ed i piatti sono preparati e serviti con grande cura, ovviamente il conto è proporzionato ma è l'unica sera dove abbiamo speso più della media di 20€ a persona, e ne valeva decisamente la pena. Accanto al nostro tavolo una riunione di famiglia davvero molto folcloristica, tra l'abbigliamento e l'atteggiamento non so cosa è peggio, le facce dei camerieri dovrebbero rimanere impassibili, ma, ad un occhio attento, non sfugge l'ironia dello sguardo.

21/8/2020 Città Sant'Angelo > Bologna > Milano

Si torna a casa lasciando questa bella terra che ci ha ospitato. Certamente i gestori di b&b e ristoranti, non sono così smaliziati e pronti nella gestione del turista, ma sicuramente sono genuini e gentili. Consiglio senza remore un giro in questa regione: c'è tantissimo da vedere, fare, gustare. Mi sovviene sorridendo "Acqua liscia o frizzante?" oppure "Vino rosso, bianco o rosato?" 😊

2300 km di bellezza, provare per credere.

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