4 intrepide salamelle, certe che la pioggia avrebbe placato il suo incessante ticchettio, si sono apprestate, nel cuore della notte, presso l'Arco della Pace, e lì, insieme a tanti altri, hanno cantato l'Inno di Mameli, con la mano sul cuore, seguendo le note della tromba di un Bersagliere. Un momento carico di emozione, come il minuto di silenzio per la tragedia del Giappone, dove ci si sente un bel po' inadeguati a divertirsi quando dall'altra parte del mondo, ma poi non così lontano, c'è così tanta sofferenza. Chi con il tricolore indosso o disegnato sulla guancia, chi senza, chi di buon passo, chi camminando, abbiamo percorso i 2 giri del Parco Sempione, totalizzando 7km di allegra fatica, salutando con la mano qualche automobilista che strombazzava partecipe. C'è chi dice "Ma chi me l'ha fatto fare?", ma poi, sul viso e negli occhi, si legge il piacere di queste ore trascorse insieme.
Unico neo il ristoro, organizzato per un accesso ordinato, diventa impraticabile per la lunga fila di persone costrette ad attendere, mentre il sudore ti si gela addosso.
E allora auguri Italia, con i tuoi pregi ed i tuoi difetti, le unioni e le divisioni, il caffè e la pasta, ma, soprattutto, il cuore di mamma che batte sempre per i suoi figli.
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