domenica 13 marzo 2011

Ritorno al passato





Questa volta la meta non è sconosciuta, la strada mi porta dritta verso i Lidi Ferraresi, la mia patria per ben 13 anni. Accompagnata da una falce di luna e l'immancabile R101 di sottofondo, una valanga di ricordi si affacciano nella mia mente, flash back di tanti momenti diversi si susseguono come le uscite della superstrada. Quando arrivo a destinazione, laddove i miei ex compagni di corso della piscina sono riuniti, realizzo che, proprio nello stesso posto, più di 2 anni or sono, li avevo salutati prima di partire. Entro nel locale con il cuore in tumulto, Naty, la mia complice, mi scorge e applaude le mani, gli altri si girano e posso leggere stupore e poi il sorriso che si allarga. Baci, abbracci, tante domande, molte risposte "Non credevo di rivederti ancora...", "L'avevo promesso e le promesse le mantengo!". Ahimè manca un giovane volto d'adolescente che avrei tanto voluto abbracciare, ma sarà per un altra volta. Per allietare ancor più la serata, le 2 ugole d'oro della bassa, eseguono la "miglior" performance di karaoke che il locale possa ricordare...ehm. All'uscita dal ristorante il sentore del mare ci avvolge, incamero più aria che posso mentre scambiamo le ultime battute. Il mattino dopo passo qualche ora con Naty, che mi ha gentilmente ospitato, ed i 2 figli; il piccolo, decisamente cresciuto, non mi ricordava più, ma alla fine stenta a lasciarmi andar via. Mi accompagnano verso la strada per il mare e al bivio li saluto ancora una volta, dirigendo verso altri amici che mi aspettano per pranzo e, inevitabilmente, passo dal paese dove ho vissuto per 6 anni, allungo lo sguardo al retro di quella che è stata casa mia, e passo oltre. Ad attendermi i miei ex-colleghi di Ravenna ed è ancora una festa, mi divido come meglio posso tra adulti e bambini, con gioia scopro che ci sono più persone di quelle previste, anche se ne manca una che mi avrebbe aiutato a bacchettare tutti questi maschietti. Tra una salsiccia e uno spiedino alla brace, fiumi di parole e risate a non finire. Le ore corrono veloci e voglio fare una passeggiata in spiaggia prima che diventi buio, ancora una volta saluto tutti e prometto, alla piccola principessa che tenta di trattenermi, che ci rivedremo. L'auto percorre quasi da sola il breve tratto di strada fino al mare, parcheggio all'inizio della passeggiata e punto verso l'acqua. Quanto mi sei mancato, fin'ora non me n'ero resa conto. I tacchi affondano nella sabbia, le onde s'infrangono sulle barriere di sassi, l'odore del salmastro m'inebria le narici, il vento scompiglia i capelli che sferzano il volto, le conchiglie crepitano sotto i miei passi, il cielo plumbeo si mescola con l'orizzonte. Sono proiettata al 6/1/08, quando, da questa stessa spiaggia, scrivevo un sms facendo riferimento all'epifania che tutte le feste si porta via. Un tumulto di emozioni si susseguono durante la mia solitaria passeggiata ma mi accorgo, dallo sguardo di chi incrocio, che sto sorridendo, tristemente ma c'è, il sorriso è tornato, il mio volto è quello di una volta anche se con qualche ruga in più, i riccioli sembrano quasi boccoli. Arrivo fino alla punta del faro, scruto l'orizzonte e torno in dietro raccogliendo un legnetto, che s'aggiungerà alla mia collezione marina, e una conchiglia vuota che servirà come posacenere per un amico, cui dobbiamo far perdere il vizio. Nuova destinazione la mia carissima amica Sandra, ed è lì, dove l'avevo lasciata dopo un pomeriggio di cappelletti di Natale. Francy si ricorda perfettamente di me ed è così strano, considerata l'età. Aspettiamo Irene cucinando pizza per i bimbi e, quando anche loro arrivano, ceniamo tutti insieme come abbiamo fatto innumerevoli volte. Non mi faccio pregare e rendo onore a tutte le portate di pesce preparate con tanta cura dalla mia amica per questa milanese, leccandomi le dita come normalmente si fa in famiglia, ma io SONO in famiglia. Scattiamo qualche foto per ricordare questo giorno e, ancora una volta, la mattina dopo colazione, mi congedo.

Un w.e. carico d’emozioni, la nostalgia per quello che ho lasciato e la gioia nello scoprire di non essere stata dimenticata, di aver lasciato un buon ricordo, con tutti i miei difetti. E allora grazie, grazie di avermi circondata di così tanto affetto, ci rivedremo, la mia è una promessa…

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