martedì 5 aprile 2016

MILANO CHE FATICA


“Com’è bella la città” cantava Gaber, nella sua sospettosa ode alla frenesia della Milano della fine anni ’60. E’ stato bello correre nella Milano di oggi, una città con molti più dubbi ed incertezze, alla ricerca di una dimensione per il futuro. Ad essere precisi le Salamelle ne hanno percorsi 42 e passa di chilometri in questo agglomerato dai meravigliosi angoli nascosti, visto che hanno partecipato in buon numero alla Milano Marathon e Staffetta del 3 aprile.

Questa è la storia in breve.

Il ritrovo è in zona Porta Venezia, nei dintorni del Parco Montanelli, e subito si capisce arrivando che i numeri di questa manifestazione sono importanti. Il clima è caldo in tutti i sensi, la giornata promette afa, ne riparleremo più avanti. I maratoneti partono per primi alle 9:30 al colpo del cannone, seguiti dopo mezz’ora dagli eroi della staffetta.

I primi chilometri scorrono tranquilli... e sereni in pieno centro, scorrendo le zone prestigiose: Brera, via Montenapoleone, piazza Duomo e compagnia, dove ci fanno una gran festa.

La Maratona di Milano negli anni si è fatta la nomea di gara segnata dalla contrarietà dei residenti. A mio parere le cose stanno cambiando. Ho visto molta più gente incivile e irrispettosa in centri considerati “tranquilli”. La corsa sta entrando piano piano nel sistema sanguigno della città.

Corriamo corriamo e troviamo tifo quasi dappertutto, i bimbi vogliono tutti il cinque. E’ una sensazione unica per noi amatori sentire i piccoli che ci urlano: “Siete grandi!”. Non abbiamo molti altri fan, a parte amici e parenti… La mia strategia della giornata è quella di tenere una media costante, senza riservare troppe energie per una fine competizione che prevedo faticosa. Il caldo e la disidratazione cominciano a farsi sentire intorno alla zona San Siro/Parco di Trenno, con un’occhiata di sole che a noi sembra tropicale.

L’organizzazione fa di tutto per farci correre idratati e protetti dal traffico, e svolge un lavoro egregio, la Milano Marathon è efficiente come pochi, i volontari e la Polizia Locale sono fantastici.

Ci spostiamo poi nella zona Portello e giriamo per palazzoni e stradoni deserti per noi, sgambettiamo dove di solito scorre lento il traffico, ci sentiamo piccoli e grandi allo stesso tempo.

Gli ultimi 10 chilometri ci riportano verso il centro, e a questo punto scatta la molla mentale. Si cominciano a vedere i primi corridori colpiti dai crampi, quelli che iniziano a camminare sono sempre di più. Ringrazio il mio passo costante, che mi permette di recuperare più di 100 posizioni in classifica, nonostante tutto.

L’arrivo a Porta Venezia è come un piccolo trionfo, due ali di spettatori scandiscono assieme ai cartelli gli ultimi 500 metri. Arrivare oggi è bellissimo. Essere ripagati dalla festa al traguardo fa subito dimenticare sofferenza e fatica. Al termine tanti vengono assistiti dai paramedici e barellati a dovere, non ne ho mai visti così tanti. E’ anche vero che qui il numero dei partecipanti è alto, ma è chiaro che il clima non ha fatto sconti a nessuno.

Ci ritroviamo e ci riabbracciamo tutti, guardandoci in faccia come al solito per dirci tutto e niente. O meglio: “Siamo qui e ne abbiamo chiusa un’altra”.

Per finire ricordiamo e complimentiamo assieme le Salamelle presenti:

Gianni, i due Luca, Mario, Giancarlo, i due Alessandro, Santo, Claudia, Luca, Michele e Peppì (Maratona), e Anna, Antonio, Ambrogio (Staffetta).

4 commenti:

  1. La Maratona di Milano è stata davvero una bella esperienza, anche per chi come me, ha fatto solo la staffetta. Una staffetta particolare e speciale, corsa con tre sconosciuti, visti solo in foto, con cui si è subito creato affiatamento. Con loro ho corso con gioia per la fondazione Magica Cleme.
    La cosa più bella, nell'attesa del mio compagno per il cambio, è stata incoraggiare i maratoneti che passavano al 23°Km. Naturalmente gli incitamenti alle nostre salamelle sono stati urlati a squarciagola.
    Bravi tutti e tutte, ma sapete che Ilmassi è un pezzo del mio cuore.
    Un grazie particolare a tutti i volontari presenti sul percorso, per la loro grande disponibilità. Anche con loro non sono mancate le risate e gli scherzi, ma ho potuto verificare di persona anche la loro serietà e immediatezza, quando è stato necessario.
    Posso solo dire: rifacciamolo!!

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  2. Quello che mancava...ok Tweety!

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  3. Sempre bravo Massimiliano, sia a correre che a scrivere. Ti ricordo solo che negli anni '90, anche Luca Carboni diceva quella frase "Ma com'è bella la città......... se non hai voglia di studiare". Speriamo di rivederci a maggio.

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  4. Grazie Nevio, prima o poi ci vediamo!

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