mercoledì 28 giugno 2017

RONCISVALLE: LA PARTENZA È IN SALITA


E l'acqua è in discesa.
Il tema di oggi è l'acqua: si sa, soprattutto in questa tappa pirenaica bisogna riempire le borracce, perché sul percorso ci sono solo 2 punti acqua, non ci sono paesi e i km sono tanti (28), molti dei quali in salita (1400 m di dislivello positivo). Ma quello che non ti aspetti è che l'acqua è davvero tanta. Troppa.
La prima parte è gradevole: c'è il sole, c'è una fresca brezza, a tratti un po' forte, da spostarti se non fai attenzione, ma va bene così (immagazziniamo tutto, in previsione delle Mesetas), ci sono degli spunti spirituali (la Vergine di Biakorri è come un'apparizione mariana inaspettata; la croce con la scritta in latino  "Io sono la via" ti ricorda che il Cammino - questo e quello della vita - dev'essere cristologicamente centrato), ci sono i primi contatti con gli altri pellegrini.
Quando arrivo alla Fonte di Rolando, al confine esatto tra Francia e Spagna, ecco improvviso il temporale, con un paio di minuti di grandine. Ma dura poco.


In quel momento resto incerto se attribuire il fenomeno ad un commiato lacrimoso della Francia nei nostri confronti o ad un saluto impertinente - tipo pernacchia - della Spagna.
Ma ciò che avviene dopo, in territorio nettamente spagnolo, a circa 1 ora e 1/2 da Roncisvalle, mi convince che è del tutto iberico: due temporali a distanza di 10 minuti l'uno dall'altro, ma con una quantità di acqua e di grandine davvero impressionanti, con il sentiero trasformato in un corso di acqua fangosa. Al punto che i pensieri spirituali più profondi che mi sorgevano spontanei erano: "Ma non è che adesso smette di piovere?" e in subordine "Ma non è che adesso finisce il bosco e inizia l'asfalto?".



Per fortuna che almeno il percorso è davvero segnato bene, con frecce e conchiglie stilizzate gialle, come si può vedere in questa foto, che dedico a Erre, perché gli ricorderà i suoi Cammini, ed al papà di Cla, che del Cammino conosceva tutto. Ma anche, malignamente, la dedico a Tonino del VTV, perché io sono qui e lui no, e probabilmente gli rode.
Si vede che il cammino spirituale è solo agli inizi ed il diavoletto in me se la ghigna beato.

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