lunedì 29 luglio 2019

E tutto ad un tratto... lo stop!

Mattina iniziata bene: il bar di Vittoria è già aperto per me alle 5.45 (apre alle 6), per una buona colazione e per una prima chiacchierata.
Poi il cammino.
Zoppico da una settimana per una piaga sotto il piede (non l'avevo detto per non preoccupare nessuno), ma da ieri anche il polpaccio corrispondente è dolorante, per lo sforzo della spinta.
Dopo 2 ore e mezza di cammino arrivo a Fucecchio, ma in quel tempo si è affacciata alla mia mente l'ipotesi di fermarmi: per chi o per cosa continuare?
Non ne vedo la necessità né il senso, soprattutto perché cammino da solo (e non mi sto cercando) e perché questo macinare km sta prendendo più un profilo agonistico, piuttosto che spirituale o culturale. Ne vale la pena?
Allora è deciso: torno a casa.
Ironia della sorte, proprio questo è il momento nel quale vengo avvicinato da 3 cittadini di Fucecchio in successione per congratularsi per il mio essere pellegrino. Il primo dei tre, Ennio, si mostra particolarmente entusiasta della cosa: ha concluso la Francigena lo scorso dicembre e l'ha trovata più naturale e brulla, altro che Santiago.
Proprio a lui dico della mia decisione di fermarmi, ma non discuto il confronto.
Non è tempo di bilanci, perché non è finito niente. Ma, per gli amanti dei numeri, posso dire che in 9 giorni ho percorso 250 km e ne mancano ancora 400 a Roma.
Chissà se li concluderò.

1 commento:

  1. Non ho la presunzione di discutere le scelte personali, altrimenti non sarebbero personali. Al più posso dire "Io avrei fatto in questo modo o in quell'altro", ma sarebbe una mia opinione, mia appunto. Quindi ti aspettiamo, il futuro, se anche è scritto, resta a noi sconosciuto.

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