martedì 15 marzo 2016

LA LEONESSA AMA LE SALAMELLE


Ci risiamo, abbiamo una bella 42 da correre. Questa volta si parte alla volta della Brescia Art Marathon del 13 marzo 2016. Il copione non cambia molto, il fascino per noi matti rimane sempre quello. Miei compagni di viaggio Peppino Manisera e Santo Pagano. Per Santo oggi è una giornata più che speciale, oggi festeggia la sua cinquantesima maratona, traguardo per pochi di noi: entra nel club dei supermaratoneti.

All’alba la pioggerella dell’abbiatense lascia il posto ad una occhiata di sole in mezzo alle nuvole. La giornata promette bene, almeno meteorologicamente. L’arrivo a Brescia ci riserva il colpo d’occhio del pre-gara che amiamo, con i nostri compagni e compagne che si riscaldano e preparano le ultime carabattole da portare con sé. Ritirati i pettorali cerchiamo d’incontrare quante più Salamelle possiamo per le foto ricordo d’obbligo.

Al via il gruppone si snoda per le vie di Brescia e come capita sempre ci perdiamo tutti, ognuno nella propria forma e nella propria corsa. Un evento che poteva trasformare la giornata si risolve bene. Un corridore ha un problema cardiaco dopo pochi chilometri, ma il caso ha deciso che vicino a lui ci fosse un runner cardiologo ed un altro medico che gli salvano la vita rianimandolo subito.

Il percorso della Brescia Art Marathon si snoda senza troppa gloria tra centro e periferia, la ricetta di oggi prevede asfalto, asfalto e asfalto. Solo qualche vista sui campi e colline ogni tanto distrae e solleva, ma viali e stradoni hanno il sopravvento. I volontari fanno però un buon lavoro e la sicurezza è garantita ottimamente.

Chi è avanti è avanti, altri, come il sottoscritto, impostano una gara di recupero. Tento di mantenere una media non troppo alta per poter conservare meglio ed aumentare in progressione. Come per ogni buon piano, il fallimento totale o parziale è quasi sempre garantito. In effetti riesco nel mio intento fino al 30o chilometro, dopodiché le due Ultra e le due maratone già corse quest’anno mi conducono a più miti consigli.

L’arrivo nel magnifico centro della città ripaga della fatica, con i bresciani che fanno il tifo ed una splendida Piazza della Loggia ad attenderci.

Nel finale riserviamo un abbraccio particolare all’amico Santo per il suo 50o risultato, raggiunto con un pizzico di suspense, visto che un piccolo garbuglio lo ha rallentato. Infatti per una svolta sbagliata si è trovato su un altro percorso. Senza perdersi d’animo e d’iniziativa ha coinvolto uno degli assistenti di gara in un rocambolesco giro per riprendere la strada giusta. Dopodiché ha dovuto sistemare tutto con giudici, organizzazione e cronometristi, percorrere un tratto “riparatore” ed è riuscito pure ad arrivare prima di tutti…

Alla fine ci siamo tutti, ammantati nel nostro bel telo termico argentato, come cavalieri d’altri tempi.

Lo squadrone delle Salamelle a Brescia conta ben 10 partecipanti, un risultato agonistico importante per tutto il gruppo.

A noi, Barbara (impegnata nella mezza maratona), Emilia, Luca, i 2 Mario, Michele, Paolo, Peppì, e Santo, rimane il ricordo di un’altra bella impresa vissuta insieme.




2 commenti:

  1. Pota, pò a Brèsa piasen i salameij. Vero, gnarii?
    A mi me sarìa piasü lecc i parol del Santo, perché 50 curse del gener 'in no uno scherz.

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