giovedì 7 luglio 2016

GARE E OBIETTIVI.... (by Niki)


Oggi è il 22 Maggio, e stai per correre la tua gara obiettivo di quest’anno.

Hai scelto di correre il Trofeo Parco delle Groane di Garbagnate, Ambro dice che se fai i 16 ti porta al traguardo….sarà la tua distanza più lunga e ti senti come un maratoneta alle Olimpiadi. Le Salamelle non sono presenti come Gruppo, sono sparse nelle mille corse che la stagione offre per soddisfare gusti ed esigenze di ciascuno.

Ma Ambro è venuto come ti aveva promesso, e con lui anche Barbara, Stefania e Graziano. Grazie a tutti voi!!! Tu, Ambro e Barbara farete i 16 mentre Stefania e Graziano hanno scelto i 12. Si parte. Ti senti bene e l’obiettivo è arrivare in fondo, anche se in testa da qualche giorno ti gira il pensiero di stare sotto i 100 minuti.

I primi 2 Km sono difficili...
per la strettezza della ciclabile che costeggia il Villoresi, e alcuni ciclisti in contromano purtroppo non aiutano. Ma al 4’ il percorso si allarga e la falcata può stendersi un po’.

Sono i luoghi della tua infanzia, mentre corri mostri ai tuoi compagni quella che è stata la tua Scuola Materna come se fosse un monumento di interesse culturale. Sul percorso ad ogni km è legato un ricordo. Al 5’ si gira a destra, inizia lo sterrato e si corre come in una campestre, è il terreno che ami di più.

Qualcuno di quelli che superate si lamenta perché ancora non si vede un ristoro. Non puoi dargli torto ma oggi non sarà questo a guastarti lo stato d’animo.

Fra salite inaspettate a chi non è della zona e passaggi all’aperto in pieno solo da togliere il fiato scorgete il ristoro al 7’. Vi fermate qualche minuto in più del necessario per vedere se arrivano Stefania e Graziano, vi salutate felici e dopo un veloce confronto sulle condizioni di ciascuno ripartite, anche se il beneficio della pausa svanisce troppo in fretta.

Al 9’ ti spaventi vedendo il percorso compiere una U nei prossimi 2km, in pieno sole. Fino a quel punto ti sei fatto portare, Ambro e Barbara hanno chiacchierato parecchio fino ad ora, tu li hai ascoltati volentieri ma come sempre non sei di compagnia durante la corsa, abituato a correre da solo e non a fare gare di alcun tipo.

Prendi l’iniziativa e provi a forzare, ti senti veramente bene. Presi di petto, il sole e questo dritto così lungo fanno meno paura.

Al 13’ senti un fastidio ad un fianco, sarà la milza? Il fegato? Chissà perché non ti ricordi mai da che parte è uno e da quale è l’altra.

Il fastidio rimane ma arrivate comunque al secondo ristoro del 14’, questo in effetti lo hanno messo un po’ troppo in là.

Vi fermate solo pochi minuti, ripartite e adesso pensi che alla fine ci arrivi, piuttosto strisciando.

Non ce ne sarà bisogno. Arrivate tutti e tre in parata, felici, stanchi, chiudete in 1h e 42m quelli che alla fine sono stati 16km e mezzo. Obiettivo raggiunto, stato d’animo euforico.

Oggi è il 31 Maggio. Il dolore al fianco si è ripresentato, più forte ed insistente, alla fine insopportabile. Il medico ti visita e dice appendicite, se arriva la febbre vai subito in Pronto Soccorso, altrimenti un antibiotico può bastare.

Dopo 2 ore hai 38 e mezzo. Dopo l’accettazione, gli esami del sangue, diverse visite ed un’ecografia decidono per il ricovero. Al mattino ti svegli e ti dicono che purtroppo l’appendice è da togliere, si rischia la peritonite. 40 minuti di intervento, dopodomani sei a casa.

L’intervento dura 5 ore, ti svegli e la prima cosa che vedi sono le porte scorrevoli dell’unità di terapia intensiva. È il panico. Passato l’effetto del valium, il chirurgo prova a spiegarti che tutte le tue paure sono comprensibili ma non sono giustificate, non era un appendicite ma nemmeno quello che temi tu.

Passi la serata con Mari al tuo fianco, lei forte decisa e pronta come sempre quando serve, passi la notte da solo senza riposare, in uno stato di semi incoscienza che non ti impedisce comunque di pensare.

Nei giorni seguenti, i sentimenti più impensabili fanno capolino dalla porta della stanza, nei visi e nei sorrisi di familiari presenti per dovere, amici lontani accorsi appena lo hanno saputo, altri che vengono a darti forza, chi non c’è è in giro con tua figlia, nel tentativo di distrarla e tenerla lontana da questo posto non adatto ai bambini. Vengono a darti il loro affetto persone che non avresti mai immaginato, come sempre mancano all’appello altri, ma ancora una volta, non lascerai che sia questo a guastarti lo stato d’animo.

Ti dimettono dopo 9 giorni con 33 punti sull’addome in 5 cicatrici diverse.

40 giorni senza fare sforzi

Un’estate senza correre

Poi succede che riparti, che lentamente riesci a riprendere il passo della vita di tutti i giorni, e pensi che i prossimi obiettivi saranno più modesti, ma non per questo meno impegnativi, sempre comunque gratificanti.

Poi succede che una mattina, dopo il rientro al lavoro, mentre ancora ti stanchi a fare un piano di scale, si avvicina Ambro e ti passa una maglietta tecnica, arancione, con cui ha corso Domenica.

Sai che valore ha quella maglietta per lui e per molti altri, sei sorpreso ma felice ed orgoglioso che voglia darla a te.

La indosserai alla prima uscita alla fine dell’estate, la indosserai nella gara obiettivo dell’anno prossimo.

PS: Un grazie a chi ha corso con me quella Domenica, un grazie a chi ha voluto portarmi il suo calore, in alcuni casi sfidando le ire della caposala, entrando in reparto fuori orario e portando vera comicità in una mattinata di pensieri grigi. Grazie ad Ale e Ambro per quel Sabato mattina, non dimenticherò mai le risate di quei 10 minuti.

Grazie anche a Marco, medico che sa usare le parole oltre al bisturi e corridore di mezze maratone.

E grazie infine a chi è arrivato alla fine di questo scritto e alle Salamelle per avermi ospitato in questo spazio, e per permettermi di indossare la maglietta verde anche solo una volta l’anno.


Niki

6 commenti:

  1. Grande Niki,

    sei stato veramente bravo, sia nella corsa che ne racconto! Se vuoi svelare la gara obiettivo dell’anno prossimo, mi organizzo e vorrei correrla con te, spero si tratti della "passeggiata" che mi ha detto quando ci siamo visti ;) mi ricordi il titolo del libro???

    Ancora ricordo quando per paura di rivinare le scarpe da corsa, non le usavi neanche per guidare... forse sono stato troppo categorico quando ti ho detto che le dovevi usare "SOLO" per correre.

    Per la maglia delle salamelle, non credo tu debba ringraziare nessuno, non conta le volte che la indossi durante l'anno o quanti km fai, ma importa lo spirito che ti porti dentro e leggendo il tuo racconto, direi che "lo spirito salamellico scorre potente in te" :)

    A presto
    Bruno

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  2. ciao niki purtroppo sono una salamella desaparesitos e quindi a garbagnate non ci sono potuto essere.anche a me zazza mi aveva fatto una filippica sulle scarpe. alla fine le uso per tutto ed anche oltre la normale percorrenza (tanto sono comode e quindi perchè no).Ciaoooo

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  3. Grande Niki!! Mi hai fatto scendere una lacrimuccia. Se non ti sei stancato delle nostre chiacchiere, ti aspettiamo per correre insieme il tuo prossimo obiettivo!

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  4. Niki i meriti sono soltanto i tuoi,quello che ti è successo dopo ti farà tornare ancora più forte.Io sono solo fortunato ad avere dei colleghi super come te che mi tengono in riga.Poniti un obiettivo (non aggressivo mi raccomando) e ,a Dio piacendo, io ci sarò.Dimenticavo......leggendo ho pianto.....questa me la paghi.Un abbraccio e non mollare.

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  5. Grande Niki....Complimenti per la corsa e in bocca al lupo per tutto il resto.... Leggendo il tuo racconto oltre a farmi commuovere, mi hai fatto venire in mente la corsa fatta anni fa a Pero.....
    quando hai fatto il cambio scarpe, e quando entrambi eravamo proprio alle prime armi....e comunque anche a me mio fratello mi ha sempre detto di usare le scarpe solo per correre....;-). Complimenti per gli obiettivi raggiunti...e adesso aspettiamo di sapere quando sarà il tuo prossimo obiettivo....mai lasciare una salamella sola....

    ....A presto!


    La fotina del lontano giugno 2011.....

    https://picasaweb.google.com/100687685668870261083/1StraPerese_19062011#5620236721800244978

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  6. Ciao Niky,
    che emozione leggere il tuo racconto, il dettaglio della corsa prima, ed il poi. Non sapevo nulla, ora Ambro mi ha aggiornata. Credo che l'ultima volta che ci siamo visti, è stato ad una colazione da Zazza & Guaz, sul balcone. Direi che è passato parecchio tempo. Le ns scarpe raccontano tante storie, storie diverse, storie di fatica e passione, storie di amicizia, a volte storie di cocente delusione, storie di pura gioia, lasciamole parlare! Le mie scarpe vogliono ri-fare amicizia con le tue, quindi fammi sapere.
    PS Ci sono tanti modi d'indossare una maglietta, il tuo è quello giusto ;-)

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