venerdì 14 luglio 2017

MESETAS 6: MA BASTAAA


Sono un conformista, almeno in alcune occasioni.
Oggi è stata una di quelle.
Tutto ieri a dire che no, non arrivo fino a León, ma mi fermo al paese prima: faccio i miei soliti 30 km circa. Fa niente se poi vedrò León al mattino tra le 7,30 e le 8 (non sono un turista); fa niente se tutti vanno più avanti (li riprendo il giorno dopo o al massimo 2 giorni dopo, con i famosi 5 km in più).
Questa mattina ero già più titubante: il cinese (cinese doc, di Tientsin, Repubblica Popolare di Cina, ma parla poco e male l'inglese - e per dirlo io, ce ne vuole - e non so il suo none) mi ha chiesto alle 5,15 se arrivavo a León ed ho risposto che non sapevo fin dove avrei camminato; Mercedes (ungherese) mi ha fatto la stessa domanda alle 8 ed ho risposto che intanto andavo, non si sa fin dove; la ragazza sudafricana (mi ha detto il nome, ma l'ho dimenticato: appena la vedo glielo chiedo) mi ha riproposto lo stesso quesito alle 10, mentre facevamo colazione (1º bar trovato aperto), e ho risposto che ci stavo pensando, ma non lo sapevo. Tutti e tre andavano a León.





Arrivo ad Arcahueja, il paese dei 30 km, más o menos a mezzogiorno e mancano poco più di 8 km a León. Il sole è alto e fa caldo, ma insomma, sono solo 2 ore in più. Proseguo.
Quindi sono un conformista, uno che segue quello che fanno gli altri.
Ma sia ben chiaro: non è vero che un conformista soffre meno, che fa la scelta più comoda. Nel mio caso non c'era confronto tra il restare su una panchina all'ombra a cazzeggiare (è un francesismo) oppure in ostello se già aperto ed il camminare sotto il sole attorno ai 39º C (pannello elettronico di una farmacia). 
E perché l'ho fatto? Evidentemente perché sono un conformista, almeno in alcune occasioni.
Però la visita della cattedrale di León mi ha convinto che è stata la scelta giusta: il gotico puro e le vetrate luminose e coloratissime sono una vera goduria.
Anche il resto dev'essere interessante (palazzi, chiese, resti romani), ma l'ho evitato, per riposare un po' ed anche scrivere il post.
Anche oggi una serie di frecce "turistiche" mi hanno sviato e fatto perdere i segnali giusti (per fortuna, mi hanno aiutato prima un contadino e poi un ragazzo in mountain bike).
Questo però mi ha portato a considerare l'importanza fondamentale della fiducia nelle frecce che molti altri - sconosciuti - hanno tracciato, altrimenti non ci sarebbe il Cammino, o meglio non ci sarebbe il Cammino percorso da milioni di pellegrini: ognuno se ne farebbe uno proprio.
Laura m'ha detto che per lei il Cammino è speciale perché è come se in esso ci fosse un'energia che permane nel tempo, continuamente rinnovata dai nuovi pellegrini.
Mi ha destato nella memoria il racconto di un turista americano che voleva comprare a qualsiasi prezzo un'icona del monastero di S. Caterina sul Monte Sinai. Il monaco che rifiutò, si giustificò dicendo che quelle icone erano intrise della preghiera di migliaia di monaci nei secoli, e quindi era impossibile attribuire loro un prezzo adeguato.
Non è lo stesso modo di ragionare?
Di più: mi ha portato a definire la libertà umana come l'attitudine concreta a determinarsi rispetto alle "frecce" che altri pongono (cultura, religione, sistema educativi), "frecce" non necessariamente eteronome (contrario di autonome): senza di esse, che costituiscono la tradizione e il contesto, la libertà sarebbe migliore o solo più incerta? Con esse, si avverte l'aiuto che l'ingegno, la semplicità, la passione, la dedizione forniscono alla vita perché sia "ricca" e arricchente - non invece capricciosa e superficiale - nei passi che pone e nelle direzioni che prende.
"Quel che gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date". Così oggi ho potuto ammirare la cattedrale di León. Così in questi giorni ho calcato i miei piedi nella polvere calpestata da un fiume di pellegrini prima di me.
Ma attenzione: sono finite le mesetas, con il loro plato y seco!
Non vedo l'ora che arrivi la Galizia, con le sue montagne e magari un po' di fresco.
Attenzione anche al fatto che mi hanno raggiunto pure Alessandra e Anna, sulle quali onestamente non avrei scommesso un euro: che grinta e che determinazione! Sono solo da ammirare.
Qui nessuno vuole cedere: tutti a Santiago!

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