domenica 21 luglio 2019

Nessuno sulla Francigena (ma ci sono Dolores, Massimo, Teresa e Giorgio)

Riassunto della giornata (e non delle puntate precedenti).
La prima tappa serve per saggiare "la gamba", quindi bisogna fare un po' di più (tipo 34 km invece dei 23 previsti dalla guida), per cui parto da Fiorenzuola e, una volta arrivato a Fidenza, tiro dritto fino a Costa Mezzana, ridente cittadina al confronto della quale Ozzero sembra una metropoli. Ma ci sono un ostello (con lenzuola e federe) ed una trattoria, e tanto basta. Invece il campo telefonico non si vede granché, tipo quando c'erano i mitici nebbioni invernali, per intenderci.
Pellegrini pochi, ma ci sono: risultano passati alcuni nei giorni precedenti, e addirittura uno - olandese - oggi è stato portato in ospedale (pressione bassa, disidratazione, colpo della strega, fuoco di S. Antonio? Ah, no, è un altro pellegrinaggio).
Pellegrini pochi, si diceva, ma uno - anzi una - l'ho già trovata, e pure ci dormo insieme (a distanza di qualche metro, ovviamente): è Dolores, galiziana partita da Canterbury alla fine di maggio e con un passo velocissimo (inizialmente mi sembrava volesse arrivare a Roma tra 2 o massimo 3 giorni).
E poi Massimo: non è un pellegrino, ma un abitante in un rustico sulla via Francigena, il quale offre caffè e biscotti, incoraggia e conforta, telefona agli ostelli per verificarne la disponibilità, condivide il pranzo se uno arriva quando è pronto. Insomma, un tipo motivato e attivo. E dal momento che si definisce un "quasi vegano", è uno con le idee chiare e decisamente anticonformista.
Ci sarebbero da presentare anche Teresa e Giorgio, ma lo spazio è finito, e dal momento che non li incontrerò più, finiranno nel dimenticatoio (ahimè).

Anonimo Francigeno




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