Si torna a Rimini per un'occasione speciale: spingere Miky per la "Ventina e qualche cosa". Preparazione tendente all'insufficiente, sia mia che di altri ma, la convinzione della riuscita, è comunque una mezza-certezza. La domenica mattina è arrivata, Miky è gasatissimo, Adri e Tritono alla loro prima 21 che, son certa, non avranno alcun problema a chiudere. Grazie a Betty e Miry scopriamo che gli spingitori, son tutti in prima linea mentre noi siamo fuori dalle griglie; non abbiamo dato credito a quanto ci è stato detto il giorno prima, argh! Ci buttiamo nella mischia facendo aprire un varco tra i podisti scalpitanti, come Mosè con le acque, e raggiungendo gli altri spingitori giusto quando danno il via. Cloppete, cloppete, cloppete, i primi km scorrono salutando e facendo un gran casino, dobbiamo modulare la velocità tirando le briglie ai purosangue, altrimenti non arriveremo tutti insieme com'è nelle nostre intenzioni; nessuno è in disaccordo, il nostro intento non è "fare il tempo" ma "vivere questo tempo". Abbiamo qualche problema quando arriva il fiume di velocisti ma, tutto sommato, stiamo alla nostra destra e li facciamo passare, proteggendo il nostro amico. La fatica comincia a farsi sentire prima del decimo km, così come il caldo, ma non si cede. Arriviamo alla divisione dei percorsi, 42 e 21, così giriamo e torniamo dal lungo mare, attento Miky, Ambro ha detto che ti butta in acqua per la tua fede calcistica! Ci si supporta vicendevolmente ma soprattutto è lui, con la sua parrucca verde, a darci la carica. Aiutiamo a rimettersi in piedi anche lo sciuro Augusto, che è caduto rovinosamente a terra circa al 16esimo km, e a cui presto la mia bandana salamellosa per tamponare la ferita, dicendogli che la recupererò all'arrivo, e precipitandomi poi per recuperare il gruppo che è andato avanti. All'altezza del nostro albergo troviamo gli amici che non corrono ma che ci incitano urlando, e ne abbiamo bisogno, siamo oltre il 17esimo e sempre più stravolti. I cambi per spingere sono sempre più veloci, talvolta si cammina un po' ma non si deve mollare, non ora! Proseguiamo, passo dopo passo, fino all'ultimo km, allungando lo sguardo perchè Betty e Miry, che ci hanno supportato in bici, devono arrivare con noi. Eccole, adesso ci siamo tutti, l'arco di Augusto ci chiama, la folla applaude oltre le transenne, si batte il 5 con adulti e bambini, Miky è avanti a tutti noi, una macchia verde che lo accompagna, il cuore batte al ritmo della musica, e tagliamo il traguardo, come ci siamo promessi, tutti insieme, con un'emozione tale da far piangere, abbracciare forte, ridere di gioia. Tutti noi ringraziamo Miky, cuore del nostro cuore, che ci ha trascinato in un'impresa dove, buona parte di noi, non era preparata e impiegando un tempo che, francamente, neanche ci aspettavamo. Non ho mai pianto dopo un arrivo ma, questa volta, l'emozione è stata davvero incontenibile, anche per me.
Grazie Miky, quello che ci hai donato è molto più dei km percorsi.
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