lunedì 15 gennaio 2024

IMPORTANTE: POSTICIPATA LA 14a Salamellando con l'AVIS

CAUSA PESTE SUINA, ci troviamo costretti a posticipare la "La Salamellando con l'AVIS".

Comunicheremo al piu' presto la nuova data.

STAY TUNED!






venerdì 1 dicembre 2023

Islanda breve - Luglio 2022

Qui tutte le foto

Ho rimandato questo viaggio a lungo e per svariati motivi, ma finalmente il momento è arrivato. Partiamo in 18, una folla, con un'età che spazia dai 15 agli 81 anni, a dispetto di chi pensa che un gruppo debba essere necessariamente omogeneo. L'Islanda ci accoglie luminosa, seppur arriviamo nel cuore della notte, con un aeroporto troppo piccolo per i tanti viaggiatori in arrivo, ed una valigia assente all'appello, che ci costringe al banco di Lost & Found. Il viaggio si svolge prevalentemente in ostelli, con cucina e bagni condivisi che richiedono un sicuro spirito di adattamento. E' una terra variegata: brulla, verde, lavica, desertica, ribollente, sulfurea, una natura estrema e primordiale, glaciale ma con un cielo azzurro ove galleggiano nuvole bianche che si tingono di rosa quando il sole sembra tramontare, ma che invece non viene mai oscurato dal buio, disorientando il nostro ritmo biologico. Non descrivo le 2 settimane giorno per giorno, bensì cito quello che mi ha maggiormente colpito. 

I geyser sono l'espressione vera del cuore della terra, quel suo dire "Io esisto! Guardami, sentimi, ho un anima anch'io. Rispettami!". La piana tra i ghiacciai Jangjokulle e Hofsjokull, aspra e inospitale, col suo: "Vediamo chi vince" e tipicamente vince lei. Il 3o ostello molto spartano ci accoglie con un trattore che smonta i bagni, per cui faremo in 18 con un bagno solo :-) Una ruota bucata (2 volte) per scoprire che uno dei 2 van ha i pneumatici irregolari, alla faccia della professionalità di Europcar. Thingvellir con le sue spettacolari fratture tra le zolle tettoniche nordamericana e euroasiatica; mentre cammino ricordo le lezioni delle scuole medie che riguardavano Pangea e la deriva dei continenti, argomento che mi ha sempre affascinato. Numerose cascate (foss) che, con la loro imponenza, si tuffano dai vari livelli sollevando generosi spruzzi d'acqua che, con la rifrazione della luce del sole, regalano arcobaleni. Animali: foche (poche), cigni, gabbiani, pecore (tante), mucche, cavalli (dalla taglia minuta), sterne, tenerissime pulcinelle di mare, gabbiani in fase riproduttiva, papere, cuccioli di volpi artiche che giocano come gattini... Canyon costituiti da pareti di basalto costringono a sollevare lo sguardo e sembrano cesellate da un appassionato di geometria. Il mare ingrossato da vento, s'insinua tra i capelli senza riempirli di salsedine. Le case di legno colorate sono prive di dispositivi di sicurezza, le finestre si affacciano alla luce e la vita scorre lenta. L'acqua calda geotermale esce dai rubinetti riempiendo le narici di odore di zolfo. La terra ribolle dalle solfatare, con l'acqua grigia delle caldere sparse in una tavolozza di rossi, ocra, verde salvia, oro, azzurro. Trovare una birra (alcolica) non è così scontato: viene venduta solo nei Vinbudin che hanno orari proibitivi per noi, anche i rari pub chiudono appena dopo Carosello. Il lago Myvatn fa l'occhiolino al vulcano Hverfjall, nero e cupo, la cui sommità raggiungiamo con un trek che si snoda tra rocce laviche e verdi arbusti. Askya, il super vulcano, che scopriamo dopo ore ed ore di sterrato cangiante e che presenta 2 guadi, il primo dei quali affrontiamo con Marassi al volante ed un certo timore. L'applauso nasce spontaneo a dimostrazione della tensione che si scioglie una volta arrivati sull'altra sponda. Circondato dalla catena montuosa Dyngjufjoll, presenta l'enorme caldera che racchiude le acque blu del lago Oskjuvatn e la piccola caldera Viti, con l'acqua sulfurea verde opalescente (latte e menta?). Fiordi a forma di V con un susseguirsi di cascate e pareti ricoperte da vegetazione, ma scavate dal primordiale disgelo. Nuvole che, come soffice ovatta, si adagiano nascondendo le cime delle montagne al nostro sguardo indiscreto. Lagune glaciali dove iceberg galleggiano placidi verso il mare, arenandosi sulla spiaggia nera che così prende il nome di Diamond Beach. Il fronte meridionale della ghiacciaio Vatnajokull che ammiriamo dal gommone, è largo 2km e alto 20mt dal pelo dell'acqua. I paesaggi si susseguono in un miscuglio dall'aspetto lunare, per poi passare a dolci colline verde salvia, a praterie lussureggianti, a steppa rossastra. Il ghiacciaio più grande d'Europa fa capolino tra i verdi monti, la punta bianca si adagia sulle lingue azzurrognole. Che dire di questi islandesi? Discendenti dei vichinghi dagli occhi buoni e dalle mani enormi i cui figli, poco più che adolescenti, lavorano nei supermercati, spesso come cassieri, dando l'ennesimo smacco ai figli di mammà! Mai stati dietro ad una cascata? Certamente la location è molto umida ma è anche un punto di vista davvero alternativo. Musei a cielo aperto presentano auto storiche e casette tipiche dalle finestre a quadretti bianchi. Il monumento alla pace tra Gorbaciov e Reagan è un pugno allo stomaco in questi giorni. Il trek a Landmannalaugar apre il cuore, dalla cima delle montagne colorate dall'abile mano del pittore Natura, lo sguardo abbraccia a 360 gradi un paesaggio da fiaba. Il lago Ljotipollur incastonato tra pareti rosse, riflette nuvole bianche quando il vento non ne increspa la superficie. Reykjavik è il ritorno alla civiltà, città portuale dalle diverse sfaccettature ed un museo fallologico decisamente interessante. 

Dopo averla tanto sospirata, questa terra non mi ha affatto delusa, anzi. La sorte ci ha graziato con il meteo, e sono stata molto fortunata per la compagnia. Certamente questa abbondanza d'acqua, fa una certa impressione in questa estate particolarmente siccitosa. I cartelli che descrivono la riduzione del ghiacciaio negli anni, sono l'ennesimo campanello d'allarme, se ce ne fosse ancora bisogno. 

Torno a casa con una sensazione rafforzata al rispetto di questo bel pianeta che ci ospita, ricordiamocelo: noi non contiamo nulla ma potremmo fare la differenza.

Alla prossima

Frog (Rosanna)

lunedì 17 luglio 2023

lunedì 27 marzo 2023

La ventina del cuore 💚


Si torna a Rimini per un'occasione speciale: spingere Miky per la "Ventina e qualche cosa". Preparazione tendente all'insufficiente, sia mia che di altri ma, la convinzione della riuscita, è comunque una mezza-certezza. La domenica mattina è arrivata, Miky è gasatissimo, Adri e Tritono alla loro prima 21 che, son certa, non avranno alcun problema a chiudere. Grazie a Betty e Miry scopriamo che gli spingitori, son tutti in prima linea mentre noi siamo fuori dalle griglie; non abbiamo dato credito a quanto ci è stato detto il giorno prima, argh! Ci buttiamo nella mischia facendo aprire un varco tra i podisti scalpitanti, come Mosè con le acque, e raggiungendo gli altri spingitori giusto quando danno il via. Cloppete, cloppete, cloppete, i primi km scorrono salutando e facendo un gran casino, dobbiamo modulare la velocità tirando le briglie ai purosangue, altrimenti non arriveremo tutti insieme com'è nelle nostre intenzioni; nessuno è in disaccordo, il nostro intento non è "fare il tempo" ma "vivere questo tempo". Abbiamo qualche problema quando arriva il fiume di velocisti ma, tutto sommato, stiamo alla nostra destra e li facciamo passare, proteggendo il nostro amico. La fatica comincia a farsi sentire prima del decimo km, così come il caldo, ma non si cede. Arriviamo alla divisione dei percorsi, 42 e 21, così giriamo e torniamo dal lungo mare, attento Miky, Ambro ha detto che ti butta in acqua per la tua fede calcistica! Ci si supporta vicendevolmente ma soprattutto è lui, con la sua parrucca verde, a darci la carica. Aiutiamo a rimettersi in piedi anche lo sciuro Augusto, che è caduto rovinosamente a terra circa al 16esimo km, e a cui presto la mia bandana salamellosa per tamponare la ferita, dicendogli che la recupererò all'arrivo, e precipitandomi poi per recuperare il gruppo che è andato avanti. All'altezza del nostro albergo troviamo gli amici che non corrono ma che ci incitano urlando, e ne abbiamo bisogno, siamo oltre il 17esimo e sempre più stravolti. I cambi per spingere sono sempre più veloci, talvolta si cammina un po' ma non si deve mollare, non ora! Proseguiamo, passo dopo passo, fino all'ultimo km, allungando lo sguardo perchè Betty e Miry, che ci hanno supportato in bici, devono arrivare con noi. Eccole, adesso ci siamo tutti, l'arco di Augusto ci chiama, la folla applaude oltre le transenne, si batte il 5 con adulti e bambini, Miky è avanti a tutti noi, una macchia verde che lo accompagna, il cuore batte al ritmo della musica, e tagliamo il traguardo, come ci siamo promessi, tutti insieme, con un'emozione tale da far piangere, abbracciare forte, ridere di gioia. Tutti noi ringraziamo Miky, cuore del nostro cuore, che ci ha trascinato in un'impresa dove, buona parte di noi, non era preparata e impiegando un tempo che, francamente, neanche ci aspettavamo. Non ho mai pianto dopo un arrivo ma, questa volta, l'emozione è stata davvero incontenibile, anche per me. 

Grazie Miky, quello che ci hai donato è molto più dei km percorsi.

Frog


giovedì 16 marzo 2023

Convocazione Assemblea Annuale dei Soci

 Avviso per tutti gli iscritti all'ASD Le Salamelle AVIS Abbiategrasso:


L'assemblea annuale dei soci avra' luogo il giorno giovedi 13 aprile 2023 alle ore 12 presso la sede di via Sabotino 35 in prima convocazione e in seconda convocazione 

VENERDI 14 APRILE 2023 ALLE ORE 20.30

presso l'Auditorium dell'Annunciata Via Pontida 22, Abbiategrasso.

Scaricate l'ordine del giorno e il modulo di delega (da compilare se necessario):




lunedì 6 marzo 2023

1454 GRAZIE!

La giornata di ieri è stata una boccata d'aria fresca: non solo perché il clima è stato favorevole e la campagna abbiatense ha dato il meglio di sé, ma soprattutto perché la Salamellando con l'Avis è tornata ad essere quella che tutti conoscevamo

💚
Un evento pieno di allegria e di felicità condivisa 💚

Tanti podisti (ben 1454!!!), tanti volontari (Croce Azzurra, Cappelletta, Anffas, AVIS, Max Villani e altri che in preda all'euforia ci stiamo di sicuro dimenticando, perdonateci), le cascine abbiatensi che ci hanno supportato e tante Salamelle vestite di verde e col sorriso stampato sulle labbra.
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A TUTTI UN GRAZIE DI 💚
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Senza di voi tutto questo non sarebbe stato possibile!
Ci vediamo alla prossima edizione!


Le foto stanno per essere pubblicate sulla pagina: https://lesalamelle.blogspot.com/p/foto.html



mercoledì 4 gennaio 2023

SAVE THE DATE: DOMENICA 5 MARZO 2023 - 13a Salamellando con l'AVIS

 

Udite, udite!

La Salamellando con l'Avis torna con l'edizione "completa": vi aspettiamo il 5 MARZO 2023 con 5 percorsi (7 - 11 - 14 - 17 - 21 Km), scaldacollo e panino con salamella ai primi 500 iscritti con dono promozionale.

Non mancate!







domenica 13 novembre 2022

Aurore Boreali dicembre 2021 - Lapponia



Qui le foto (soprattutto rubate) 

4 dicembre 2021 Milano > Helsinki

Si parte dopo 2 anni di fermo per un viaggio AnM. Non è una partenza come un'altra, con i positivi che aumentano e la socialità drasticamente diminuita, non parto a cuor leggero. La mia indole di esploratrice, però, predomina. Conosco i primi 11 partecipanti al banco di Malpensa; le presentazioni, gli sguardi che scrutano i visi su cui campeggia l'immancabile mascherina, il toto green pass. Passiamo tutti i controlli e saliamo a bordo, so già che mi addormenterò recuperando le prossime ore di sosta tra i 2 voli, non manco di sorridere mentre il carrello lascia l'asfalto della pista. Helsinki ci accoglie con molta neve ed un discreto freddo che si percepisce attraversando il manicotto d'imbarco. Dopo poco tempo troviamo i 4 partecipanti che arrivano da Roma con cui partiamo alla ricerca vana di un posto ove cenare, fino all'estremo opposto dell'aeroporto, così tranquillo e comodo che ci accampiamo per la notte.

5 dicembre 2021 Helsinki > Inari

Ore 6:50, dopo la costosa colazione al bar, saliamo sul volo per Ivalo. Fuori dal finestrino, pian piano, l'alba si accende dei suoi colori, ma non sorgerà mai a queste latitudini in questo periodo. Un freddo secco fa capolino fuori dall'aeroporto, non è ancora giorno, o meglio, non c'è ancora luce quando saliamo sul bus per Inari dove la sciura di Villa Lanca, ci rimbalza a dopo le ore 12. Presi dall'entusiasmo ci avviamo per una passeggiata ma, il freddo pungente (-24) ci costringe a riparare nel bar dirimpetto il nostro alloggio. Dopo aver trangugiato una bevanda calda, ripartiamo per una passeggiata; la neve scricchiola sotto i nostri piedi e gli alberi imbiancati fanno da cornice ad un silenzio irreale. Dalle casette che incrociamo nessun suono, nessun segno di vita se non le luci alle finestre, spesso di Natale. Torniamo indietro e finalmente entriamo in possesso della maggior parte delle stanze, pranziamo con fusilli al pesto destreggiandoci in qualche modo nella cucina poco attrezzata. Ripartiamo alla ricerca del miglior posto per vedere l'aurora; questa volta sono meglio equipaggiata e non congelo dopo 10 passi. Abbiamo prenotato una sauna poco lontano, quando ci avviamo l'aurora verde, pian piano, fa capolino sopra le nostre teste; davvero non credevo di vederla così, di punto in bianco, anzi, di verde vestita. La sauna è affollata da metà di noi e non tutti escono all'aria frizzante, buttandosi nella neve, come da regola. Proviamo a cercare ancora l'aurora ma ci sberleffa apparendo fioca, abbandoniamo quindi il gelido abbraccio lappone per cucinare una zuppa calda, consumata a suon di chiacchiere.

6 dicembre 2021 Rovaniemi

Sveglia ore 5:30 e tutti fuori alle 6:30, destinazione Rovaniemi. Fuori dal pullman il buio ci avviluppa, solo gli alberi ghiacciati si susseguono dal finestrino. Arriviamo al museo Arktikum sincronizzati con la sua apertura e lo visitiamo per 2h1/2 in tutta la sua estensione. Successivamente dirigiamo verso Napapiiri, il villaggio di Babbo Natale, con cui scattiamo la tradizionale foto (di gruppo per dividere una spesa esagerata). I negozi vendono tutta la paccottiglia immaginabile, così si gira il villaggio a -20. Una Gardaland lappone, questa è la mia definizione, anche se alcune foto risultano suggestive. Pranziamo tardissimo e risaliamo alle 16 sul pullman che ci riporta a Inari, dove ceniamo con un risotto in busta ai porcini, affogato dal formaggio grattugiato che non manca. Per aperitivo birra e patatine, siamo stipati tutti e 16 ma la convivialità non manca. Usciamo alla ricerca dell'aurora ma è troppo blanda per congelarsi in osservazione, quindi si rientra per il necessario riposo.

7 dicembre 2021 Inari

Un mini gruppo (Marco, Mattia, Simona, Sonia, Stefania, Vito ed io) esce prima per affrontare un trek verso Pielpajarvi Church, la temperatura si è alzata, solo -14, quindi c'incamminiamo di buon passo ma non arriveremo mai perchè non abbiamo abbastanza tempo. L'alba fa capolino sul lago ghiacciato con i suoi colori dorati che fanno brillare il candido manto. La foresta ci accoglie come fossimo in una favola dei fratelli Grimm, il passo è spedito e ci scalda. Di ritorno incrociamo un branco di renne: loro osservano noi e noi loro, in silenzio. Quando vanno via proseguiamo uscendo dal bosco. Cambiamo strada attraversando il lago con qualche perplessità, ogni scricchiolio intimorisce, ogni crepa allarma ma i segni lasciati dalle motoslitte, ci lasciano intendere che non sprofonderemo nelle acque gelide. Arrivati a 'casa' organizziamo un veloce pranzo e partiamo per visitare una fattoria Sami (i Sami sono l'unico popolo indigeno dell'Unione Europea). Tula ci accoglie in casa sua, raccontando la storia della sua famiglia e la lavorazione delle pelli di renna. E' incredibile quanto siano calde le sue pantofole di renna. Dopo essere stati al caldo andiamo a congelarci fuori con il marito che ci racconta le caratteristiche di questi simpatici animali. Sono docili e mansuete, bisogna solo porre particolare attenzione al loro palco di corna, soprattutto quello dei maschi. Salutati i nostri ospiti, torniamo a casa e, dopo cena, usciamo per l'aurora che si presenta con una coda arrotolata estremamente suggestiva. Le forme cambiano più volte così combattiamo con il gelo, per goderci questo spettacolo della natura.

8 dicembre 2021 Capo Nord

Dopo ben 5 ore di sonno, svelti svelti, saliamo sul bus alle 5:30. I km di strada ghiacciata, scorrono al buio, passiamo il confine con la Norvegia senza i controlli che temevamo, proseguiamo la strada su cui si affacciano le casette colorate oltre cui c'è il mare e la roccia, spazzata dal vento. Si scattano foto dal finestrino e ci si riempie gli occhi della bellezza di queste terre dure, ma al contempo dolci. L'ultimo tratto di strada è il più difficile, il pullman, sbattuto dal vento, procede talvolta slittando fino a destinazione: Capo Nord. Non c'è molto ma è il senso di quello che rappresenta questo luogo a renderlo speciale. Tiro fuori la mia maglia verde e mi faccio scattare una foto con molte difficoltà di equilibrio. Invio la posizione ad una delle tante chat in cui sono, in particolare a Gigi, che me l'aveva chiesta. Nel centro di visita c'è il museo e una sala cinema che proietta le immagini del documentario sulla Norvegia. Un'ultima foto di gruppo sotto al mappamondo e risaliamo sul bus, fermandoci per un tardato pranzo finalmente locale. Con Marco R. condivido 2 piatti di stoccafisso cucinati in modi diversi, buoni e gustosi entrambi, così come la birra. Arriviamo a casa alle 22; anche stasera l'aurora ci saluta, seppur blanda. Una cena arrangiata e molte risate concludono questa lunga giornata.

9 dicembre 2021 Inari e dintorni

L'esperienza di questa mattina consiste nella slitta trainata dagli husky, solo non credevo dovessimo guidarla noi! Dopo il briefing su slitta e comandi ai cani, ed un certo timore per il freddo, in coppia con Sonia siamo posizionate in testa, lei guida, io mi accomodo coprendomi con le pelli di renna, efficaci ma non totalmente sufficienti per ripararsi dal vento gelido. Scivoliamo sul lago ghiacciato trainate dal nostro tiro di 5 piccoli ma possenti cani disposti 2+1+2, a metà strada scambiamo i ruoli e tocca a me guidare, cercando di non farmi congelare totalmente le dita delle mani, nonostante il doppio guanto. Non è difficile guidare la slitta, difficile è fermarmi perchè, nonostante il freno, non riesco a fermare i 5 che guaiscono, volendo ancora correre. Le carezze vengono contraccambiate con enfasi, troppa enfasi :-) Andiamo a scaldarci in una tenda ove un bel fuoco arde, beviamo una specie di thè speziato bollente. Tornati a Villa Lanca cuciniamo un risotto per pranzo e, successivamente, partiamo per un trek ad anello che si rivela estremamente suggestivo. Il percorso è illuminato da piccoli lampioni, sotto il ponte tibetano scorre il fiume, gli alberi osservano silenziosi il nostro incedere, il nevischio scende sui nostri capi, il silenzio è interrotto dal consueto vociare. Tornati in città visitiamo il tranquillo, e caldo, parlamento Sami e ci prepariamo per la sauna che si rivela una fregatura oltre ogni limite! Ceniamo nel ristorante dirimpetto l'alloggio; l'antipasto è inesistente, striminzite briciole di salmone con salsine varie, la portata principale, ovvero renna e purè, è ottima e adeguata ad una porzione, accompagnata da birra locale. A conclusione un dolce al cioccolato con cuore caldo. Il conto è certamente salato ma, per una volta, crepi l'avarizia! Tornati a casa facciamo i conti della cassa, con notevole confusione, e riassumiamo il programma di domani. Si va a nanna mentre i maschietti cuociono la pasta per una aglio, olio e peperoncino di mezzanotte. Italian style!

10 dicembre 2021 Inari

Trek verso Pielpajarvi Church che non eravamo riusciti a raggiungere 3 giorni fa. Simona ed io partiamo di buon passo, conoscendo la strada e volendo arrivare. Il cielo si schiarisce mentre attraversiamo il lago ghiacciato. Il bosco ci accoglie con il silenzio, generoso ed ospitale, per chi riesce a cogliere tutto ciò. Arriviamo alla chiesetta di legno, apriamo le imposte e la visitiamo: le panche di legno, le bibbie accatastate, tutto è fermo nel tempo, un tempo di gelo che ben si esprime dai vetri cristallizzati. Dopo la foto di gruppo torniamo indietro, resto volutamente distante e sola per sentire il rumore dei miei passi, lo scricchiolio di neve e ghiaccio. Quando arrivo ad Inari punto al parlamento per scongelarmi, successivamente raggiungo gli altri al pub per un kebab veggy molto buono. Si torna l'ultima volta a Villa Lanca per recuperare il bagaglio e trovare Lurch (della famiglia Addams), che ci riporta all'aeroporto di Ivalo. Arriviamo ad Helsinky molto tardi grazie al ritardo del volo, l'ostello è carino e confortevole, ci consentono l'uso della cucina così organizziamo la più classica delle spaghettate a mezzanotte. Vado a dormire dopo le 2 puntando la sveglia alle 6:50.

11 dicembre 2021 Helsinky 

Suona puntuale come un incubo! Mi alzo a fatica e mi preparo per la sauna: è gratis, vuoi non approfittare?! Dopo 15/20 min di cottura si lascia il posto scendendo per la colazione alla "Continuavano a chiamarlo Trinità"; non è proprio il top ma si mangia ugualmente. Partiamo per il giro della capitale ma non riusciamo a completarlo per i numerosi ritardi sulla tabella di marcia, amen! Salutiamo Simona che si ferma, e recuperiamo i bagagli all'ostello, prendendo i taxi per l'aeroporto. Check in autonomia, con auto spedizione del bagaglio, e ci dedichiamo a wurstel e birra per ingannare il ritardo di 2 ore. Il gruppo Roma parte prima, salutiamo Francesca, Laura, Marco L. e Sonia (un surplus di Marco in questo viaggio, ma anche di Sonia e Francesca). Il gruppo Milano invece si saluta a Malpensa: Chiara, Francesca S., Marco R., Marco T., Mattia, Rosa, Stefania, Tina, Vito e Sonia M.). Con il ritardo accumulato ci sono un bel po' di problemi per chi deve proseguire ancora il viaggio verso casa. Se ricordo bene,  Marco L. cammina per 14km di notte, Chiara e Mattia riescono a prendere un Flixbus per Bologna al volo grazie a Francesca, Marco T. guida di notte verso la Liguria, Stefania si ferma da me. Qualche giorno dopo Vito ci comunica di essere positivo così scappo dall'ufficio dove ero appena arrivata, e si ricomincia. 

Che dire se non CI VOLEVA! Un viaggio con perfetti sconosciuti, usi e costumi diversi, l'aurora sopra le nostre teste, esperienze diverse dal nostro quotidiano, vissute senza vedere mai il sole e sopravvivendo al freddo estremo. 

Grazie a tutti.

Frog

domenica 23 ottobre 2022

Grazie a tutti!

Grazie a tutti i podisti, i volontari, le cascine che ci hanno ospitato, alle mitiche Salamelle sul percorso, al ristoro, alle iscrizioni, ai parcheggi...ovunque!
Rivedere tutto questo verde nelle campagne abbiatensi è stata una boccata d'aria fresca 💚.
Cari podisti, ci vediamo alla prossima Salamellando (che speriamo di poter fare nuovamente nella versione "grassa"... perché a noi la versione dietetica ci sta un po' stretta 😉)

mercoledì 5 ottobre 2022

QUESTA DOMENICA: 12a SALAMELLANDO CON L'AVIS

DOMENICA 23 OTTOBRE 2022

Questa domenica torna la Salamellando con l'Avis! 🏃‍♂️
A causa delle restrizioni Covid che cambiano in continuazione, abbiamo dovuto optare per una versione ridotta della beneamata corsa di febbraio 😪
Meno percorsi (solo 7 e 11km), iscrizione solo SENZA riconoscimento e limitata a 1.000 partecipanti (con sacca ristoro inclusa), niente ristoro finale e panino con la salamella 😪
MA I SORRISI DELLE SALAMELLE CI SARANNO SEMPRE!! E VI ASPETTANO QUESTA DOMENICA PER SUPPORTARE L'ANFFAS DI ABBIATEGRASSO.
Stesso posto, stessa ora. Solo in versione mignon, nell'attesa di tornare a febbraio con la versione TOP della Salamellando 😊
A domenica!!
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Le iscrizioni sono aperte!
info@lesalamelle.it 
327 7474916



domenica 28 agosto 2022

Val d'Ayas: su e giù per i monti


Qui per le foto 

22/08/2021 17km 600d

Con Jo si parte per la regione più piccola d'Italia, meta di una settimana di trekking in Val d'Ayas. Ambro ha suggerito un curioso e facile trek a Brusson, ovviamente sbagliamo l'attacco e partiamo decisamente più basse per il sentiero 1, che attraversa la strada carrabile in più punti. Arrivate al Col d'Juxe proseguiamo per il percorso intercalato da 14 gallerie, arrivate all'ultima torniamo indietro totalizzando 17km. Riprendiamo l'auto per Champoluc dove arriviamo poco dopo e conosciamo i compagni di avventura e la guida, domani si sgambetta.

23/08/2021 17km 1050d

Brutto inizio svegliarsi con il mal di testa ma provo comunque a fare una blanda colazione e a prepararmi. Con la navetta andiamo a Saint Jacques, da cui inizia il sentiero verso il lago Blu, successivamente conquistiamo il rifugio Ferraro. Dopo pranzo continuiamo per l'abitato di Resy, poi per il villaggio walser Soussun, in seguito per il rifugio Vieux Crest terminando a Champoluc. La cena trascorre tra risate e gli ultimi 4 stoici passeggiano lungo il fiume prima della nanna.

24/08/2021 11km 250d

Causa tempo incerto, mattinata easy partendo da Antagnod; imbocchiamo un facile sentiero che, tra qualche sali scendi, arriva a Brusson. Dopo aver circumnavigato il lago artificiale, addentiamo un panino e torniamo a Champoluc con il bus. Con Jo, Ilaria e Stefano nel pomeriggio andiamo alle miniere d'oro di Brusson. Raggiungiamo l'ingresso percorrendo un sentiero sotto la pioggia. La visita è estremamente interessante, anche se il freddo e l'umidità, penetrano nelle ossa. Stasera si sorseggia genepy per riscaldarsi.

25/08/2021 16km 1500d

Partenza a piedi dall'albergo verso il Crest che avevamo ridisceso 2 giorni fa. Arriviamo alla funivia ricongiungendoci con le 3 ragazze arrivate in cabina. Procediamo quindi per il villaggio di Cuneaz e poi per il lago di Perrin, affrontando 3 strappi di un certo impegno fisico. Giusto il tempo di scattare qualche foto e le nuvole ricoprono il lago abbassando decisamente la temperatura. Discendiamo dalla cima da un sentiero panoramico e proseguiamo per il bel villaggio di Mascognaz dove sostiamo al rifugio per un ristoro pomeridiano. Affrontiamo l'ultima discesa fino a Champoluc dove incontriamo Betty e Miry con cui condividiamo un meritato aperitivo. A cena si ride per le arcigne signore alle mie spalle cui non va bene proprio nulla! Primo premio va a Stefano che ordina per dolce una coppa di gelato con tutti, ma proprio tutti, i gusti disponibili.

26/08/2021 16km 1200d

Con l'auto raggiungiamo Estoul da cui partiamo per il mio trek preferito. Il paesaggio si presenta ampio e ricco; s'intravede Aosta e si ammira il Monte Bianco. Proseguiamo per il lago Estor fino alla punta Valnera. Inerpicandoci per la salita la vista abbraccia anche i laghetti più piccoli, incastonati in un paesaggio da sogno. Pranziamo al rifugio Arp proseguendo poi per l'ultimo lago di Palasina dove sostiamo in relax prima di tornare alle auto.

27/08/2021 17km 1140d

Con la navetta raggiungiamo Mandriou dove partiamo per il sentiero Ru Cortoud che percorriamo quasi in piano accompagnando i nostri passi al gorgoglio del ruscello. Saliamo al rifugio Grand Tournalin dove pranziamo, il paesaggio mi ricorda il gran Paradiso. Lungo il sentiero le mucche salutano leccando la mia mano con la lingua rasposa. Discendiamo fino a Saint Jacques dove domani partirà un trail super impegnativo. L'ultima cena trascorre in allegria prima dei saluti che si concluderanno a colazione di domani.

28/08/2021

Sulla via del ritorno visitiamo il borgo ed il castello di Bard, perdendoci in 2 mostre e acquistando gli ultimi souvenir gastronomici prima di rientrare alla vecia Milan.

Un grazie ai compagni: Jo (cuginm), Anna (la ligure), Federica e Ilaria (le milanesi), Emilia e Luisa (le napoletane), Stefano (il veneto) e Luigi (guida top)

giovedì 14 luglio 2022

Kauai e Moloka'i... fanno rima con Hawaii

Ecco il diario del nostro ultimo viaggio pre-Covid. L'avevo preparato tantissimo tempo fa ed era rimasto nelle bozze... fino ad oggi! Ah dimenticavo, l'ho scritto in inglese cosi' anche i miei amici americani che erano con noi lo possono leggere. Sorry!!! Guaz :-)

[Writing in English to allow my American friends, who joined me in this trip, to read the story as well]

Holidays 2019: destination Hawaii! "Again?!?" someone will say. Yes, again.
2 reasons: 1. Two of the Hawaiian islands were still on our bucket list 2. Part of our family is from there (James, our bestman, was born in Oahu and his relatives live there)

So, it's decided: 7 nights in Kauai, 4 nights in the remote Moloka'i and 1 night in Honolulu to say hi to James' family.
We travel with 2 other friends from the Zug Italian gang: Elen and Anna. We fly all together from Zurich to London, then to Los Angeles and the last leg is to Lihue, the main airport in Kauai.
All goes well except for a "small" accident at the LA airport which costs us a bottle of champagne and leaves a "nice" smell on our clothes and luggage... (if you want additional info, please ask Bruno - yes, believe it or not, this time it's not my fault).

Once landed, we meet James and his sister Linda who flew from Honululu to spend the weekend with us (how cool is that?!? "Yeah, no big plans for this weekend... just flying to Kauai" :-)).
It's 6 of us and the crazy minivan is full - for now ;-)

Kauai is called the "garden island" and it's enough to drive 10 min to understand why. Everything around you is green! Huge plants, palms, trees, extended green fields... happiness for our eyes!

We stay in an apartment in the south of the Island (known as the "sunny side"), super close to Poipu Beach Park, which becomes our first destination after grocery shopping.
The beach is white, with small waves, easy access and.. surprise surprise, 2 monk seals (endangered species in Hawaii) sleeping on the beach the entire day. Tough life!

The first day goes well and, due to the jet lag, we go to bed at 9-9.30pm and wake up at 6.30am. This habit remains more or less the same the entire holidays and it's actually not so bad since it gives us the possibility to enjoy the whole day, sunset included.

Sunday starts with an early wake up for Bruno and me since we want to go swimming before breakfast: and this is when we see 3 green turtle ("Honu" in Hawaiian) sleeping on the beach! Amazing!! And even more amazing seeing that everyone, tourists included, respect the 2 metres distance from the animals!
Morning goes fast (and breakfast prepared by James is lovely, as usual! He always takes care of us ;-)) and we decide to drive up to Waimea Valley in the afternoon.
From the sea level to the mountains it's a short trip; this is what I like of Hawaii: gorgeous beaches not far away from beautiful hikes and breathless views! Waimea valley is famous for its canyon which was the set of Jurassic Park and has red and pink stone layers surrounded by green forests. And from the top, you can even see the Napali coast, one of the main attraction of Kauai. Super beautiful!!
We do not stay long since Linda has a flight to catch in the evening but time spent there is enough to convince us to book an helicopter ride the following day. We want to see Waimea and the Napali coast from the sky!



Monday is the day of what I have been waiting for long time: hiking in the Napali coast! On paper an easy hike, not too long (4 miles in total), not too up&down and with amazing view. In reality? An intense hike, with super slippery ground, not too up&down and with amazing view. 50% of the info we had were true, at least :-)

The highlight of the hike (besides the fact that we survived!) is definitively the beach you can reach after 2 miles. Long, white, with huge waves which reaches your feet even if you stay far away (thankfully the sun was strong enough to dry a bit our socks and boots while we had our sandwiches). Ah, I forgot to say: this adventure was only for me, Bruno and James, the brave people (or the fool?!?). Anna and Elen chose a bumpy but safer boat tour ;-)


A couple of days after, it was the day for the helicopter ride! Elen was a bit sick so this time it was the 4 of us: Anna and Bruno in the front row (it's cool to have our favourite flight attendant and our favourite photographer in the best seats), James and me in the back row with a young German speaking couple.
It was the first time for me on an helicopter and I was soooo happy!! We saw the entire island from the sky, moving closer to the waterfall of the opening scene in Jurassic Park, flying over the Waimea canyon and the Napali coast. Definitively recommended!

Kauai is really a nice and green island: every day we tried a different beach but at the end, due to the good weather, the best one was Poipu, the closest to us. Sunsets were obviously amazing, especially the last one when we were organized with cold beer, G&T and chips, like pros!

Leaving Kauai after 8 days was tough, but the idea to visit the remote island of Moloka'i was something exciting!
Moloka'i is quite small, with only 7000 inhabitants and not touched by tourism. Actually, people from Moloka'i do not want tourists: some of them are happy because tourists bring money, but they are against people moving there or staying too long. We saw many times a sign "Come, visit, spend and go home!".
Luckily not everyone thinks the same and we felt welcome most of the time: locals love to talk to you and tell their stories for hours. They are friendly, chilled and happy because you decided to visit their beautiful and remote island.
The best was a local couple who Elen and Anna met at the beach: they were lovely, with incredible stories to tell, tons of kids (7 if I remember well... all grown-up and all spread on the Hawaiian islands) and... they gave us an octopus as gift! A real one, which the guy catched in the afternoon. We tried to said no but they told us "we will be 20 people at dinner.. so 1 octopus would not be enough for all of us... you are not so many so you can enjoy it!". And btw, the octopus was delicious!

I forgot to mention that in Moloka'i we finally met Doug who flew directly from China! He was supposed to be with us for the whole time but a last-minute business trip ruined all plans. However at the end this was funny, since he arrived one day after us and he flew with a tiny plane from Honululu which looked like a private plane!! The airport there is so small that departures and arrivals are in the same hall.. the baggage are deposited by a guy directly on the floor outside of the airport and, if you want to wait for someone, you can just stand behind a glass door and you can see their plane landing not far from you (and in our case we could even see Doug while he was sitting on the plane!).

So, with Doug, we completed the crew of 6 people and we decided to go for one of the highlights of Moloka'i: diving and snorkeling.
The diving centre is the fuel station, which is also the souvenir shop, the fishing shop, the sunglasses shop, the clothes shop and the snack bar.... kind of a shopping mall in 20 square meter!!
We booked the first tour, leaving the harbour at 6.45am. Auch! ..our b&b was at least 40 min from there!!
So, early start for us and by 5.55 we were all in the car sleepy but excited! Unfortunately after 20 min our van (which was a "brand new" van with almost 200.000 km..) started to give us signals that it was the most tired of the group.. some lights started blinking and the cockpit looked like a Christmas tree after few minutes... And at one point, the car just switched off! Thankfully the break was still working and Bruno was able to stop the car... unfortunately the wheeler was blocked and he could not move the car on the side of the road..
So.. we were blocked, in the middle of the main road of the Island (guess what... it's the only "big" one) at 6.30 am, with no reception for our mobile phones!
But, as we said before, people from Moloka'i are amazing and a car stopped immediately when he saw us!
And... after the car... the school bus!!! Not the minivan with 15 kids which we see sometimes in Italy... the BIG yellow school bus from the Simpsons with tons of kids looking at us!!!!! And the lady who was driving it was definitely the best one!! She parked the bus in the middle of the road blocking both ways and she called the police to ask for help!
In the meantime a queue of cars started to form behind the bus... So because of us many people and all kids at school arrived late that day!
As cherry on the cake, we didn't have 1 police car but 2!!!! All forces from Moloka'i were there for us!!!
The policemen were like actors from Hawaii Five-0.. with tribal tattoos, sunglasses, and muscles typical of people who spend their days in the gym!
But the best part was that the diving centre sent us a guy with a pick up to being us to the harbour: we were 6 + the driver ... the pickup had only 2 seats including the one for the driver..
Since maths is only an opinion, we managed it! 3 in the front row and 4 in the back.. in the open air! And obviously, we left in front of the policemen...
So, after the initial panic, at the end we were lucky, all went well. We had a lot of fun, we met all locals, we became famous for a day, we became friend with the policemen (who said Hi to us the following day when we met at a food truck eating poke) and we even went out for an amazing snorkeling activity!!
We saw the most beautiful reef in Hawaii and the best thing was that we were the only boat out there. Really magical and unbelievable how many turtles and eagle rays we saw!
So, definitely Moloka'i is a hidden jewel in Hawaii and we really hope it will stay like that for a loooong time!
And we will never forget the saying from Moloka'i: "whatever happens in Moloka'i.... everybody already knows!"
After Molokai we were almost at the end of our amazing vacation. We flew to Honululu where we had to say bye to Elen&Anna (the lucky girls kept travelling for additional 2 weeks!!!!!) and then we went to visit our Hawaiian family :-)
A cool dinner with Linda, Cecil and Sherwood has been the best way to conclude our holidays (not to mention the pasta with poke created by Chef Zazza and James).
Thank you again guys. You always made us feel at home.
Mahalo and see you soon ;-)

lunedì 4 aprile 2022

Da una maratona di Milano 2 anni dopo

 ...Aurora non vorrei dire ma quella era la mia 'rossa'. Comunque anche questa è stata una bella esperienza. Amici di Barbara che salutavano le Salamelle quando passavo, volontari VTV che salutavano ai lati del percorso, Salamelle che si sono fatte trovare in punti diversi da quelli dichiarati sulla mappa (no io sarò qui e vengo in bici). Ad un certo punto, visto che guardavo tutte le bici, uno della Tigre mi ha detto: "Pensa a correre che per prenderti la bici ci pensi dopo". Corridori che mi dicevano che si iscrivevano al gruppo (mia risposta "Ti aspettiamo a braccia aperte dopo aver documentato il tuo spirito Salamellico...." si ingrigivano e poi spiegavo "nel senso se ami la compagnia ma soprattutto la birra..." ridevano e proseguivano). Salamelle che applaudivano con ausili rumorosi ed incitavano ad arrivare al traguardo. Salamelle quasi all'arrivo che correvano dal lato della relay al lato della maratona e viceversa per incitare le Salamelle. E Salamelle al rush finale della relay che ti chiamano esultando visto che stai per tagliare il traguardo insieme a loro. Che dire ma che bel gruppo che siamo!

Il Segretario


















domenica 13 marzo 2022

Candidati elezione Consiglio Direttivo

Ecco i candidati per le prossime elezioni del Consiglio Direttivo cui va tutto il nostro plauso per la disponibilità. I volti sono tutti noti ai più, l'impegno ed il cuore 💚 anche!

1. Claudiokey - Claudio Chiavelli                                2. Drummer - Alessandro Restelli

3. Gian - Giancarla Zucchetti                                       4. Giorgy - Loredana Zappavigna                                                      
5. Guaz - Annalisa Guazzotti                                        6. Il segretario - Roberto Costantino                              

7. Lidio - Lidio Trenta                                                                                                                                     

   

giovedì 3 marzo 2022

Convocazione Assemblea annuale Soci - 2022

 Avviso per tutti gli iscritti all'ASD Le Salamelle AVIS Abbiategrasso:


L'assemblea annuale dei soci avra' luogo il giorno giovedi 24 marzo 2022 alle ore 12 presso la sede di via Sabotino 35 in prima convocazione e in seconda convocazione 

VENERDI 25 MARZO  2022 ALLE ORE 21.00

presso l'Auditorium dell'Annunciata Via Pontida 22, Abbiategrasso.

Scaricate l'ordine del giorno e il modulo di delega (da compilare se necessario):



domenica 13 febbraio 2022

Il Molise esiste!



Qui le foto

 6 agosto 2021 Bologna > Spinetoli

Si parte con qualche minuto di ritardo sulla tabella di marcia, non sapremo mai se è dipeso da quello ma, pochi minuti dopo aver imboccato l'autostrada, siamo in coda per un incidente con tanto di auto ribaltata. Passato il punto riprendiamo la strada fino a Martinsicuro, parcheggiamo, piantiamo l'ombrellone in spiaggia libera con distanziamento, e andiamo a pranzo: spaghetti al sugo di granchio e frittura mista. Pomeriggio in relax sulla battigia e riprendiamo l'auto verso Spinetoli, fermandoci per vedere la Torre Carlo V. Cena a base di olive ascolane, salvia fritta, arrosticini, straccetti di manzo al rosmarino con cicoria ripassata, tutto annaffiato da Montepulciano. Una passeggiata nel suggestivo borgo antico permette di smaltire un po', alla luce dei lampioni ci accolgono il castello e le mura sopraelevate.

7 agosto 2021 Spinetoli > Larino

Dopo colazione partiamo per raggiungere la 2a regione più piccola d'Italia; c'è traffico e, a causa di un incidente, decidiamo di uscire dall'autostrada percorrendo la statale. I km scorrono più o meno lenti, i campi bruciati dal sole si intervallano ai filari di vite e olivi, affacciandosi sul mare turchese. Raggiungiamo la Torre di Montebello che domina da un'altura e ci perdiamo tra stradine assurde per non raggiungere Petacciato Marina con il maledetto maps. Sarà la ns iniziativa ad avere la meglio (il cervello è superiore a qualsiasi tecnologia). Andiamo in spiaggia libera, l'acqua è increspata per il vento, anche qui vige il distanziamento, complimenti per l'organizzazione! Dopo le passeggiate, i libri ed il relax, raggiungiamo l'agriturismo Sorgenti di Luna in un bucolico paesaggio agreste. Ceniamo da Wilma che ci ospita, una cucina semplice e tradizionale: pecorino con confettura di ciliegie autoctona, bicchierini tricolore, fave e catalogna, prosciutto e melone, cavatelli con sugo di pallotte cacio ed ova, pampanella con insalata. Meno male che dobbiamo solo salire le scale per andare a dormire.

8 agosto 2021 Larino e Termoli

Colazione super abbondante dopo la quale visitiamo, passando da un buco nella rete, un Foro romano poco distante e abbandonato (pazzi!). Bellissimo il mosaico con soggetti marini. Dirigiamo poi all'anfiteatro, visitabile gratuitamente. Nello stesso parco dell'anfiteatro c'è villa Zappone, in stile liberty, in fase di restauro ma riusciamo comunque a vedere qualcosa. Continuiamo a piedi verso il borgo, vagando per le strade lastricate di pietra. Partecipiamo alla visita guidata dove Silvia ci racconta la storia della cittadina e delle sue chiese. Pranziamo all'Osteria del Borgo condividendo un antipasto molisano, raviolo alla stracciatella e pomodorini, cavatelli alla ventricina e un calice di falanghina. Una volta uscite, dopo un paio di tentativi, imbocchiamo il sentiero delle fontane e torniamo all'agriturismo per una doccia anti calura. Con l'auto raggiungiamo Termoli dove visitiamo il borgo racchiuso nelle mura del castello Svevo. Prendiamo parte alla visita di Termoli sotteranea (che non ci convince) e, dopo la foto di rito nel vicolo più stretto del mondo (34cm), andiamo a cena da Pesce Nostrum: cevice di gamberi, polipo arrosto, spada su crema di topinambur, tonno alla griglia, tutto accompagnato da 2 calici di pecorino. Piatti ben fatti, molto curati, con ottima materia prima, i complimenti allo chef sono spontanei.

9 agosto 2021 Rio Vivo

Giornata relax sulla spiaggia di Rio Vivo tra bagni nell'acqua fresca e penichelle sotto l'ombrellone. Cena all'agriturismo con Wilma agitata per la presenza dei Lacuna Coil che arrivano tardi e, carramba, uno di loro è del paese dei miei. Un plauso alla terrina di fagioli imbutunati, slurp! Il marito di Wilma continua a parlarci riempiendoci i bicchieri con diversi vini, ci ha preso in simpatia ma la testa gira.

10 agosto 2021 Larino > Campobasso 

Salutiamo i ns ospiti con le indicazioni di dove andare a mangiare a Campobasso :-) Torniamo a Larino per visitare il museo, situato nel municipio, gratuito e aperto appositamente per noi. Giriamo per le sale senza alcun controllo, sconvolgente! Riprendiamo l'auto per raggiungere il borgo ed il lago di Guardialfiera, rinunciando alla ricerca del ponte di Annibale, che riemerge quando il lago è particolarmente secco. Il caldo torrido è opprimente ma esploriamo ugualmente i vicoli silenziosi. Proseguiamo per Civitacampomarano caratteristico per la street art e successivamente Lucito, addossandoci ai muri per restare in ombra. Continuiamo visitando il santuario di Santa Maria della Strada e per ultimo San Giovanni in Galdo dove ordiniamo un caffè in una trattoria. Eva chiacchiera con il proprietario, io con 2 commensali con vedute diametralmente opposte sulla vita. Alla mia domanda "Ma tu che lavoro fai?" il più giovane mi risponde "Il reddito di cittadinanza", ribatto "Fosse per me saresti già licenziato!". Arriviamo infine a Campobasso cenando con controfiletto e cicoria.

11 agosto 2021 Sepino, Guardiaregia, Bojano

Visita al borgo di Sepino dove la campana fuori dalla porta di S.ta Cristina, attira la mia curiosità: le maniglie sono formate da donne con le mammelle scoperte e una collana attorno al collo. Proseguiamo per l'area archeologica, ben conservata e paradossalmente gratuita a causa di 3 famiglie residenti. Continuiamo per Guardiaregia: il borgo non è nulla di chè ma imbocchiamo diversi percorsi naturalistici, quello più decantato è San Nicola, peccato che la rinomata cascata è secca e le gole, dall'alto, non sono apprezzabili. Raggiungiamo quindi Bojano da cui parte un trek per l'eremo di San Egidio; Eva lo raggiunge in auto e a piedi scoprendo, suo malgrado, che è stato trasformato in un moderno rifugio ed è chiuso, io parto per il percorso che si perde nel bosco con deviazioni sospette senza cartelli. Sono sola e devo aggirare dei cavalli ben piazzati sul sentiero che non hanno intenzione di spostarsi, cammino ancora a sensazione e l'acqua nella borraccia comincia a scarseggiare, giro quindi sui tacchi ritrovandomi, dopo qualche tentativo, sulla stradina asfaltata che raggiunge l'eremo e lì, dopo aver percorso ancora qualche km in salita ammirando il paesaggio dall'alto, ritrovo Eva che scende in auto. Torniamo a Boiano per dissetarci con una vera granita al caffè con la panna (al nord non la sanno fare così). Torniamo a Campobasso e, dopo aver attraversato tutta la città, raggiungiamo il ristorante vintage consigliato: tripudio di antipasti crudi, freddi e caldi, pesce grigliato e fritto e una bottiglia di Falanghina che evapora.

12 agosto 2021 Campitello matese

La giornata dovrebbe essere dedicata al trekking in montagna ma è oscuro il concetto di segnare i sentieri. Un signore al bar ci indica un percorso, segnato da lui stesso, l'approcciamo raggiungendo la cresta in poco tempo dopo aver attraversato un bosco di faggi. Ci spostiamo a Ripalimosani ma il borgo è chiuso a qualsiasi tipo di visita nonostante oggi dovrebbe essere in festa. Torniamo a Campobasso per un aperitivo in centro, osservando l'arte dello struscio, e ceniamo con baccalà.

13 agosto 2021 Campobasso e Guardiaregia

Visita della città vecchia, con le chiese ed il castello, talvolta carpisco qualche parola in dialetto dei signori intenti nell'arte della chiacchiera, mentre le signore sono affaccendate con le borse della spesa o a stendere i panni profumando i vicoli di bucato. Dopo un pranzo con insalatona, partiamo per Guardiaregia, l'obiettivo è il trek dei 3 frati. Raggiungiamo il punto di partenza con qualche titubanza e, con indicazioni ampiamente interpretative, riusciamo a raggiungere finalmente i 3 giganteschi faggi di almeno 500 anni. Torniamo all'auto totalizzando 10km, il bosco è davvero molto bello anche se estremamente secco. A cena pizza mozzarella, provola affumicata, pomodori gialli e battuto di pesto: buonissima!

14 agosto 2021 Campobasso > Isernia

Lasciamo il capoluogo di provincia, la prima tappa è Oratino, piccolo gioiello incastonato sulle alture dove una simpatica signora ci ferma più volte per chiacchierare. Proseguiamo per Frosolone dove vagabondiamo per il borgo fino all'ora di pranzo che ci porta ad entrare in una taverna. Accanto al nostro tavolo, 3 locali attaccano bottone: strano assortimento. Degustiamo un tagliere di formaggi e tortelli ricotta e spinaci al sugo. Riprendiamo l'auto per Roccamandolfi dove seguiamo il percorso guidato dei cartelli che raccontano le passate storie di brigantaggio. Assolutamente degna di nota la collezione di presepi dal mondo di una sig.ra, visitabile gratuitamente. Ci spostiamo di qualche km per attraversare (solo io) il ponte tibetano...vabbè, nulla di chè, successivamente saliamo al castello diroccato con una bella vista a 360°. Ultima tappa il santuario gotico di Castelpetroso, assolutamente imprevedibile nel contesto molisano. Arriviamo a Isernia, il b&b è una bella dimora storica, la cena si svolge in un suggestivo giardino interno: crostone di pane con uovo, funghi e tartufo, maialino nero con prugne, miele e mandorle, l'immancabile cicoria saltata e un calice di rosato. Anche la ratafia merita una menzione. Giusto 4 passi post cena nella calca locale e turistica.

15 agosto 2021 Isernia, Monteroduni, Venafro

Dopo la colazione al Caffè Letterario andiamo in giro per Isernia che non ha molti monumenti da offrire. Raggiungiamo a piedi il museo paleolitico, ben allestito, dove è possibile circumnavigare lo scavo che ha dato luogo al tutto. Torniamo in città per un aperitivo e pranziamo in una osteria troppo affollata e con probabili pochi se non nulli green pass controllati. Ordino uno spaghetto al baccalà, gustoso ed abbondante. Prendiamo l'auto per le cascate del Carpinone ma, quando arriviamo, proseguiamo; la bolgia scoraggia. Continuiamo per Monteroduni ma, il borgo fantasma non è granchè ed il castello-fortezza è chiuso. Proseguiamo quindi per Venafro, la città delle 33 chiese (chiuse). Visitiamo il castello con annesso il museo del Molise. Alternativi gli affreschi in rilievo a soggetto equestre. Visitiamo la Chiesa principale dove si è appena celebrato un matrimonio e torniamo ad Isernia per la cena: burrata, tris di crostini, baccalà grigliato su letto di cicoria, accompagnato da un calice di passerina. A conclusione di cotanta bontà, una genziana.

16 agosto 2021 Fornelli, Cerro al Volturno, San Vincenzo al Volturno, Scapoli

Prima tappa Fornelli: borgo fortificato circondato da possenti mura. Si prosegue per Cerro al Volturno che, francamente, mostra solo un castello chiuso, ma abitato, su uno sperone roccioso pesantemente rinforzato dal cemento (tappa da evitare). Continuiamo per San Vincenzo al Volturno con una spettacolare vista dell'omonimo lago azzurro. Ci perdiamo nei vicoli del borgo e pranziamo con 2 insalatone in terrazza. C'è una troupe di RAI3 che riprende lo spegnimento degli incendi nella montagna antistante, in fiamme da 2 giorni. L'elicottero pesca l'acqua dal lago con un braccio. Circumnavighiamo il lago dove molti sostano per il pic nic e riprendiamo la strada per Scapoli dove visitiamo un ricco e interessante museo delle zampogne. Dopo 2 birrette si torna a Isernia per la cena: carpaccio con riduzione di lime-zenzero-mango, pici con ragù battuto al coltello (decisamente troppo salati), wok di verdure, tutto accompagnato da un calice di falanghina. Il locale ha aperto da poco e c'è ampio margine di miglioramento.

17 agosto 2021 Pietrabbondante, Collemeluccio, Carpinone

Mattinata a Pietrabbondante, piccolo borgo amato dai suoi abitanti che, attraverso l'uncinetto, hanno espresso la loro resilienza al lock down imposto dal covid. Il sito archeologico è ancora in fase di scoperta e studio. Pranziamo nel bosco della riserva di Collemeluccio, dove i professionisti del barbecue danno il meglio di sè. Dopo aver passeggiato nei boschi seguendo un paio di sentieri, dirigiamo per Carpinone. Parcheggiamo per strada perchè il parcheggio con offerta libera di almeno 5€ ci suona male. C'è troppa gente e le cascate non sono granchè, c'è ben altro da vedere in Molise! Il borgo è abbandonato a sè stesso, come tanti in Italia. Torniamo quindi per l'ultima cena ad Isernia: tagliatelle con riduzione di Tintilla, guanciale, cipolla e pecorino, caciocavallo in forno con tartufo. Ahimè, le tagliatelle non sono cotte bene e del tartufo nessun sentore. Ultima passeggiata serale per la città.

 18 agosto 2021 Isernia > Vasto

Si parte da Isernia in direzione Agnone, la città delle campane, infatti la visita al museo della Pontificia fonderia Marinelli, erudisce nel merito e stupisce nella pratica. Visitiamo il centro storico dove è presente una Chiesa ad ogni angolo. Dopo il pranzo a base di pinza ripartiamo per Bagnoli in Trigno, o meglio, al terzo tentativo di uscire da Agnone, finalmente imbocchiamo la via giusta. Il borgo è annoverato come 'la perla del Molise'...dissento fortemente, a malapena merita una foto da lontano. Proseguiamo per S.ta Maria del Canneto, semplice santuario in pietra ma d'effetto, all'interno un altare  laterale scolpito, candido come la neve. Visitiamo il sito al frinire inarrestabile delle cicale. Ripartiamo per Vasto ove troviamo un traffico ed una bolgia cui non eravamo più abituate. Il B&B...come dire...rispecchia la proprietaria! La cena offre antipasti caldi di pesce, tagliata di spada, un calice di pecorino e la genziana a conclusione. La passeggiata in centro conferma troppo affollamento ma la vista delle luci delle baia dalla terrazza, è impagabile.

19 agosto 2021 Vasto

Giornata di mare prima sulla spiaggia di sassi di Punta Alderici, poi su quella di sabbia di Punta Penna. Nonostante il mare mosso, l'acqua azzurra invita al bagno ed al relax. La sera ultima cena a base di pesce, certo, le porzioni sono mignon, adeguate al ristorante di livello sebbene si chiami 'osteria' ma, quello che irrita veramente, è la mancata richiesta del green pass e la mascherina non correttamente indossata! In questo, Molise batte Abruzzo 10 a 1

20 agosto 2021 Vasto > Bologna > Milano

Si torna nella ridente Lombardia partendo subito dopo colazione. I km scorrono mentre il mare azzurro ci accompagna alla nostra destra e le colline a quadretti alla nostra sinistra. A Cesena troviamo coda quindi soddisfiamo il sopraggiunto languorino a casa Artusi a Forlimpopoli. Riprendiamo la via del ritorno fino a Bologna, un gelato per merenda e la mia socia mi accompagna in autostazione dove, il mio bus, arriva con 1 ora e mezza di ritardo. A Lampugnano i fidati amici, sempre disponibili, mi riportano a casa.

Molise o Abruzzo? Simili ma diversi, una volta uniti, ora divisi. Sicuramente l'estensione dell'Abruzzo consente più scelta, paesaggi molto diversi tra loro. Quello che davvero ci ha sorpreso è la mancanza di un possibile incasso a fronte di un patrimonio artistico e culturale di pregio, e questo è davvero un peccato, perchè porterebbe ad una miglior manutenzione e gestione dei beni, ma soprattutto ad un maggior rispetto. Ci si lamenta spesso di quanto sia cara una mostra o un biglietto di un sito, ma qui siamo ad un'antitesi quasi imbarazzante.

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