Visualizzazione post con etichetta Frog. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Frog. Mostra tutti i post

martedì 18 giugno 2024

Notte prima degli esami

E ci siamo ancora una volta, domani inizierà l'esame di maturità per l'anno 2024 e stanotte sarà ancora 'Notte prima degli esami', con le parole di Venditti che risuonano nelle orecchie, nella testa, ma soprattutto nel cuore. Questo è sempre stato un periodo di ricordi, forse anche di nostalgia per un passaggio importante della vita, con l'ansia di fare bene e l'incertezza del poi. 35 anni fa sapevo già di avere un posto di lavoro, sì, prima ancora degli esami, d'altra parte avevo lavorato nel periodo estivo da quando avevo 16 anni, e l'azienda mi aveva già contattata, anche se poi avrei cambiato dopo pochi mesi e, al posto mio, ci sarebbe stata Valeria, la mia compagna di banco. Ricordo le ore e ore di studio, in campeggio a Bareggio piuttosto che a casa a Cesano B., dove avevo allestito un tavolino nel bagno padronale. In bagno?!? Sì, così mia sorella, con cui condividevo la stanza, non mi avrebbe disturbata. Ricordo i banchi allineati nei corridoi della scuola, le penne, i fogli, gli sguardi timorosi quando la commissione ha aperto la busta, le mani sudate, lo sguardo d'incoraggiamento del prof. Murò, il mio mito di sempre, con gli occhialini tondi e la barba lunga.

Quest'anno tocca a voi, Illy, Slash, Ivan e tanti altri, esprimervi come meglio potrete fare. Non temete questo esame ma affrontatelo con coraggio e rispetto, perchè lo terrete ben in mente a lungo, quindi vale la pena farlo col sorriso sulle labbra.

Un maxi augurio

Frog

venerdì 1 dicembre 2023

Islanda breve - Luglio 2022

Qui tutte le foto

Ho rimandato questo viaggio a lungo e per svariati motivi, ma finalmente il momento è arrivato. Partiamo in 18, una folla, con un'età che spazia dai 15 agli 81 anni, a dispetto di chi pensa che un gruppo debba essere necessariamente omogeneo. L'Islanda ci accoglie luminosa, seppur arriviamo nel cuore della notte, con un aeroporto troppo piccolo per i tanti viaggiatori in arrivo, ed una valigia assente all'appello, che ci costringe al banco di Lost & Found. Il viaggio si svolge prevalentemente in ostelli, con cucina e bagni condivisi che richiedono un sicuro spirito di adattamento. E' una terra variegata: brulla, verde, lavica, desertica, ribollente, sulfurea, una natura estrema e primordiale, glaciale ma con un cielo azzurro ove galleggiano nuvole bianche che si tingono di rosa quando il sole sembra tramontare, ma che invece non viene mai oscurato dal buio, disorientando il nostro ritmo biologico. Non descrivo le 2 settimane giorno per giorno, bensì cito quello che mi ha maggiormente colpito. 

I geyser sono l'espressione vera del cuore della terra, quel suo dire "Io esisto! Guardami, sentimi, ho un anima anch'io. Rispettami!". La piana tra i ghiacciai Jangjokulle e Hofsjokull, aspra e inospitale, col suo: "Vediamo chi vince" e tipicamente vince lei. Il 3o ostello molto spartano ci accoglie con un trattore che smonta i bagni, per cui faremo in 18 con un bagno solo :-) Una ruota bucata (2 volte) per scoprire che uno dei 2 van ha i pneumatici irregolari, alla faccia della professionalità di Europcar. Thingvellir con le sue spettacolari fratture tra le zolle tettoniche nordamericana e euroasiatica; mentre cammino ricordo le lezioni delle scuole medie che riguardavano Pangea e la deriva dei continenti, argomento che mi ha sempre affascinato. Numerose cascate (foss) che, con la loro imponenza, si tuffano dai vari livelli sollevando generosi spruzzi d'acqua che, con la rifrazione della luce del sole, regalano arcobaleni. Animali: foche (poche), cigni, gabbiani, pecore (tante), mucche, cavalli (dalla taglia minuta), sterne, tenerissime pulcinelle di mare, gabbiani in fase riproduttiva, papere, cuccioli di volpi artiche che giocano come gattini... Canyon costituiti da pareti di basalto costringono a sollevare lo sguardo e sembrano cesellate da un appassionato di geometria. Il mare ingrossato da vento, s'insinua tra i capelli senza riempirli di salsedine. Le case di legno colorate sono prive di dispositivi di sicurezza, le finestre si affacciano alla luce e la vita scorre lenta. L'acqua calda geotermale esce dai rubinetti riempiendo le narici di odore di zolfo. La terra ribolle dalle solfatare, con l'acqua grigia delle caldere sparse in una tavolozza di rossi, ocra, verde salvia, oro, azzurro. Trovare una birra (alcolica) non è così scontato: viene venduta solo nei Vinbudin che hanno orari proibitivi per noi, anche i rari pub chiudono appena dopo Carosello. Il lago Myvatn fa l'occhiolino al vulcano Hverfjall, nero e cupo, la cui sommità raggiungiamo con un trek che si snoda tra rocce laviche e verdi arbusti. Askya, il super vulcano, che scopriamo dopo ore ed ore di sterrato cangiante e che presenta 2 guadi, il primo dei quali affrontiamo con Marassi al volante ed un certo timore. L'applauso nasce spontaneo a dimostrazione della tensione che si scioglie una volta arrivati sull'altra sponda. Circondato dalla catena montuosa Dyngjufjoll, presenta l'enorme caldera che racchiude le acque blu del lago Oskjuvatn e la piccola caldera Viti, con l'acqua sulfurea verde opalescente (latte e menta?). Fiordi a forma di V con un susseguirsi di cascate e pareti ricoperte da vegetazione, ma scavate dal primordiale disgelo. Nuvole che, come soffice ovatta, si adagiano nascondendo le cime delle montagne al nostro sguardo indiscreto. Lagune glaciali dove iceberg galleggiano placidi verso il mare, arenandosi sulla spiaggia nera che così prende il nome di Diamond Beach. Il fronte meridionale della ghiacciaio Vatnajokull che ammiriamo dal gommone, è largo 2km e alto 20mt dal pelo dell'acqua. I paesaggi si susseguono in un miscuglio dall'aspetto lunare, per poi passare a dolci colline verde salvia, a praterie lussureggianti, a steppa rossastra. Il ghiacciaio più grande d'Europa fa capolino tra i verdi monti, la punta bianca si adagia sulle lingue azzurrognole. Che dire di questi islandesi? Discendenti dei vichinghi dagli occhi buoni e dalle mani enormi i cui figli, poco più che adolescenti, lavorano nei supermercati, spesso come cassieri, dando l'ennesimo smacco ai figli di mammà! Mai stati dietro ad una cascata? Certamente la location è molto umida ma è anche un punto di vista davvero alternativo. Musei a cielo aperto presentano auto storiche e casette tipiche dalle finestre a quadretti bianchi. Il monumento alla pace tra Gorbaciov e Reagan è un pugno allo stomaco in questi giorni. Il trek a Landmannalaugar apre il cuore, dalla cima delle montagne colorate dall'abile mano del pittore Natura, lo sguardo abbraccia a 360 gradi un paesaggio da fiaba. Il lago Ljotipollur incastonato tra pareti rosse, riflette nuvole bianche quando il vento non ne increspa la superficie. Reykjavik è il ritorno alla civiltà, città portuale dalle diverse sfaccettature ed un museo fallologico decisamente interessante. 

Dopo averla tanto sospirata, questa terra non mi ha affatto delusa, anzi. La sorte ci ha graziato con il meteo, e sono stata molto fortunata per la compagnia. Certamente questa abbondanza d'acqua, fa una certa impressione in questa estate particolarmente siccitosa. I cartelli che descrivono la riduzione del ghiacciaio negli anni, sono l'ennesimo campanello d'allarme, se ce ne fosse ancora bisogno. 

Torno a casa con una sensazione rafforzata al rispetto di questo bel pianeta che ci ospita, ricordiamocelo: noi non contiamo nulla ma potremmo fare la differenza.

Alla prossima

Frog (Rosanna)

lunedì 27 marzo 2023

La ventina del cuore 💚


Si torna a Rimini per un'occasione speciale: spingere Miky per la "Ventina e qualche cosa". Preparazione tendente all'insufficiente, sia mia che di altri ma, la convinzione della riuscita, è comunque una mezza-certezza. La domenica mattina è arrivata, Miky è gasatissimo, Adri e Tritono alla loro prima 21 che, son certa, non avranno alcun problema a chiudere. Grazie a Betty e Miry scopriamo che gli spingitori, son tutti in prima linea mentre noi siamo fuori dalle griglie; non abbiamo dato credito a quanto ci è stato detto il giorno prima, argh! Ci buttiamo nella mischia facendo aprire un varco tra i podisti scalpitanti, come Mosè con le acque, e raggiungendo gli altri spingitori giusto quando danno il via. Cloppete, cloppete, cloppete, i primi km scorrono salutando e facendo un gran casino, dobbiamo modulare la velocità tirando le briglie ai purosangue, altrimenti non arriveremo tutti insieme com'è nelle nostre intenzioni; nessuno è in disaccordo, il nostro intento non è "fare il tempo" ma "vivere questo tempo". Abbiamo qualche problema quando arriva il fiume di velocisti ma, tutto sommato, stiamo alla nostra destra e li facciamo passare, proteggendo il nostro amico. La fatica comincia a farsi sentire prima del decimo km, così come il caldo, ma non si cede. Arriviamo alla divisione dei percorsi, 42 e 21, così giriamo e torniamo dal lungo mare, attento Miky, Ambro ha detto che ti butta in acqua per la tua fede calcistica! Ci si supporta vicendevolmente ma soprattutto è lui, con la sua parrucca verde, a darci la carica. Aiutiamo a rimettersi in piedi anche lo sciuro Augusto, che è caduto rovinosamente a terra circa al 16esimo km, e a cui presto la mia bandana salamellosa per tamponare la ferita, dicendogli che la recupererò all'arrivo, e precipitandomi poi per recuperare il gruppo che è andato avanti. All'altezza del nostro albergo troviamo gli amici che non corrono ma che ci incitano urlando, e ne abbiamo bisogno, siamo oltre il 17esimo e sempre più stravolti. I cambi per spingere sono sempre più veloci, talvolta si cammina un po' ma non si deve mollare, non ora! Proseguiamo, passo dopo passo, fino all'ultimo km, allungando lo sguardo perchè Betty e Miry, che ci hanno supportato in bici, devono arrivare con noi. Eccole, adesso ci siamo tutti, l'arco di Augusto ci chiama, la folla applaude oltre le transenne, si batte il 5 con adulti e bambini, Miky è avanti a tutti noi, una macchia verde che lo accompagna, il cuore batte al ritmo della musica, e tagliamo il traguardo, come ci siamo promessi, tutti insieme, con un'emozione tale da far piangere, abbracciare forte, ridere di gioia. Tutti noi ringraziamo Miky, cuore del nostro cuore, che ci ha trascinato in un'impresa dove, buona parte di noi, non era preparata e impiegando un tempo che, francamente, neanche ci aspettavamo. Non ho mai pianto dopo un arrivo ma, questa volta, l'emozione è stata davvero incontenibile, anche per me. 

Grazie Miky, quello che ci hai donato è molto più dei km percorsi.

Frog


domenica 13 novembre 2022

Aurore Boreali dicembre 2021 - Lapponia



Qui le foto (soprattutto rubate) 

4 dicembre 2021 Milano > Helsinki

Si parte dopo 2 anni di fermo per un viaggio AnM. Non è una partenza come un'altra, con i positivi che aumentano e la socialità drasticamente diminuita, non parto a cuor leggero. La mia indole di esploratrice, però, predomina. Conosco i primi 11 partecipanti al banco di Malpensa; le presentazioni, gli sguardi che scrutano i visi su cui campeggia l'immancabile mascherina, il toto green pass. Passiamo tutti i controlli e saliamo a bordo, so già che mi addormenterò recuperando le prossime ore di sosta tra i 2 voli, non manco di sorridere mentre il carrello lascia l'asfalto della pista. Helsinki ci accoglie con molta neve ed un discreto freddo che si percepisce attraversando il manicotto d'imbarco. Dopo poco tempo troviamo i 4 partecipanti che arrivano da Roma con cui partiamo alla ricerca vana di un posto ove cenare, fino all'estremo opposto dell'aeroporto, così tranquillo e comodo che ci accampiamo per la notte.

5 dicembre 2021 Helsinki > Inari

Ore 6:50, dopo la costosa colazione al bar, saliamo sul volo per Ivalo. Fuori dal finestrino, pian piano, l'alba si accende dei suoi colori, ma non sorgerà mai a queste latitudini in questo periodo. Un freddo secco fa capolino fuori dall'aeroporto, non è ancora giorno, o meglio, non c'è ancora luce quando saliamo sul bus per Inari dove la sciura di Villa Lanca, ci rimbalza a dopo le ore 12. Presi dall'entusiasmo ci avviamo per una passeggiata ma, il freddo pungente (-24) ci costringe a riparare nel bar dirimpetto il nostro alloggio. Dopo aver trangugiato una bevanda calda, ripartiamo per una passeggiata; la neve scricchiola sotto i nostri piedi e gli alberi imbiancati fanno da cornice ad un silenzio irreale. Dalle casette che incrociamo nessun suono, nessun segno di vita se non le luci alle finestre, spesso di Natale. Torniamo indietro e finalmente entriamo in possesso della maggior parte delle stanze, pranziamo con fusilli al pesto destreggiandoci in qualche modo nella cucina poco attrezzata. Ripartiamo alla ricerca del miglior posto per vedere l'aurora; questa volta sono meglio equipaggiata e non congelo dopo 10 passi. Abbiamo prenotato una sauna poco lontano, quando ci avviamo l'aurora verde, pian piano, fa capolino sopra le nostre teste; davvero non credevo di vederla così, di punto in bianco, anzi, di verde vestita. La sauna è affollata da metà di noi e non tutti escono all'aria frizzante, buttandosi nella neve, come da regola. Proviamo a cercare ancora l'aurora ma ci sberleffa apparendo fioca, abbandoniamo quindi il gelido abbraccio lappone per cucinare una zuppa calda, consumata a suon di chiacchiere.

6 dicembre 2021 Rovaniemi

Sveglia ore 5:30 e tutti fuori alle 6:30, destinazione Rovaniemi. Fuori dal pullman il buio ci avviluppa, solo gli alberi ghiacciati si susseguono dal finestrino. Arriviamo al museo Arktikum sincronizzati con la sua apertura e lo visitiamo per 2h1/2 in tutta la sua estensione. Successivamente dirigiamo verso Napapiiri, il villaggio di Babbo Natale, con cui scattiamo la tradizionale foto (di gruppo per dividere una spesa esagerata). I negozi vendono tutta la paccottiglia immaginabile, così si gira il villaggio a -20. Una Gardaland lappone, questa è la mia definizione, anche se alcune foto risultano suggestive. Pranziamo tardissimo e risaliamo alle 16 sul pullman che ci riporta a Inari, dove ceniamo con un risotto in busta ai porcini, affogato dal formaggio grattugiato che non manca. Per aperitivo birra e patatine, siamo stipati tutti e 16 ma la convivialità non manca. Usciamo alla ricerca dell'aurora ma è troppo blanda per congelarsi in osservazione, quindi si rientra per il necessario riposo.

7 dicembre 2021 Inari

Un mini gruppo (Marco, Mattia, Simona, Sonia, Stefania, Vito ed io) esce prima per affrontare un trek verso Pielpajarvi Church, la temperatura si è alzata, solo -14, quindi c'incamminiamo di buon passo ma non arriveremo mai perchè non abbiamo abbastanza tempo. L'alba fa capolino sul lago ghiacciato con i suoi colori dorati che fanno brillare il candido manto. La foresta ci accoglie come fossimo in una favola dei fratelli Grimm, il passo è spedito e ci scalda. Di ritorno incrociamo un branco di renne: loro osservano noi e noi loro, in silenzio. Quando vanno via proseguiamo uscendo dal bosco. Cambiamo strada attraversando il lago con qualche perplessità, ogni scricchiolio intimorisce, ogni crepa allarma ma i segni lasciati dalle motoslitte, ci lasciano intendere che non sprofonderemo nelle acque gelide. Arrivati a 'casa' organizziamo un veloce pranzo e partiamo per visitare una fattoria Sami (i Sami sono l'unico popolo indigeno dell'Unione Europea). Tula ci accoglie in casa sua, raccontando la storia della sua famiglia e la lavorazione delle pelli di renna. E' incredibile quanto siano calde le sue pantofole di renna. Dopo essere stati al caldo andiamo a congelarci fuori con il marito che ci racconta le caratteristiche di questi simpatici animali. Sono docili e mansuete, bisogna solo porre particolare attenzione al loro palco di corna, soprattutto quello dei maschi. Salutati i nostri ospiti, torniamo a casa e, dopo cena, usciamo per l'aurora che si presenta con una coda arrotolata estremamente suggestiva. Le forme cambiano più volte così combattiamo con il gelo, per goderci questo spettacolo della natura.

8 dicembre 2021 Capo Nord

Dopo ben 5 ore di sonno, svelti svelti, saliamo sul bus alle 5:30. I km di strada ghiacciata, scorrono al buio, passiamo il confine con la Norvegia senza i controlli che temevamo, proseguiamo la strada su cui si affacciano le casette colorate oltre cui c'è il mare e la roccia, spazzata dal vento. Si scattano foto dal finestrino e ci si riempie gli occhi della bellezza di queste terre dure, ma al contempo dolci. L'ultimo tratto di strada è il più difficile, il pullman, sbattuto dal vento, procede talvolta slittando fino a destinazione: Capo Nord. Non c'è molto ma è il senso di quello che rappresenta questo luogo a renderlo speciale. Tiro fuori la mia maglia verde e mi faccio scattare una foto con molte difficoltà di equilibrio. Invio la posizione ad una delle tante chat in cui sono, in particolare a Gigi, che me l'aveva chiesta. Nel centro di visita c'è il museo e una sala cinema che proietta le immagini del documentario sulla Norvegia. Un'ultima foto di gruppo sotto al mappamondo e risaliamo sul bus, fermandoci per un tardato pranzo finalmente locale. Con Marco R. condivido 2 piatti di stoccafisso cucinati in modi diversi, buoni e gustosi entrambi, così come la birra. Arriviamo a casa alle 22; anche stasera l'aurora ci saluta, seppur blanda. Una cena arrangiata e molte risate concludono questa lunga giornata.

9 dicembre 2021 Inari e dintorni

L'esperienza di questa mattina consiste nella slitta trainata dagli husky, solo non credevo dovessimo guidarla noi! Dopo il briefing su slitta e comandi ai cani, ed un certo timore per il freddo, in coppia con Sonia siamo posizionate in testa, lei guida, io mi accomodo coprendomi con le pelli di renna, efficaci ma non totalmente sufficienti per ripararsi dal vento gelido. Scivoliamo sul lago ghiacciato trainate dal nostro tiro di 5 piccoli ma possenti cani disposti 2+1+2, a metà strada scambiamo i ruoli e tocca a me guidare, cercando di non farmi congelare totalmente le dita delle mani, nonostante il doppio guanto. Non è difficile guidare la slitta, difficile è fermarmi perchè, nonostante il freno, non riesco a fermare i 5 che guaiscono, volendo ancora correre. Le carezze vengono contraccambiate con enfasi, troppa enfasi :-) Andiamo a scaldarci in una tenda ove un bel fuoco arde, beviamo una specie di thè speziato bollente. Tornati a Villa Lanca cuciniamo un risotto per pranzo e, successivamente, partiamo per un trek ad anello che si rivela estremamente suggestivo. Il percorso è illuminato da piccoli lampioni, sotto il ponte tibetano scorre il fiume, gli alberi osservano silenziosi il nostro incedere, il nevischio scende sui nostri capi, il silenzio è interrotto dal consueto vociare. Tornati in città visitiamo il tranquillo, e caldo, parlamento Sami e ci prepariamo per la sauna che si rivela una fregatura oltre ogni limite! Ceniamo nel ristorante dirimpetto l'alloggio; l'antipasto è inesistente, striminzite briciole di salmone con salsine varie, la portata principale, ovvero renna e purè, è ottima e adeguata ad una porzione, accompagnata da birra locale. A conclusione un dolce al cioccolato con cuore caldo. Il conto è certamente salato ma, per una volta, crepi l'avarizia! Tornati a casa facciamo i conti della cassa, con notevole confusione, e riassumiamo il programma di domani. Si va a nanna mentre i maschietti cuociono la pasta per una aglio, olio e peperoncino di mezzanotte. Italian style!

10 dicembre 2021 Inari

Trek verso Pielpajarvi Church che non eravamo riusciti a raggiungere 3 giorni fa. Simona ed io partiamo di buon passo, conoscendo la strada e volendo arrivare. Il cielo si schiarisce mentre attraversiamo il lago ghiacciato. Il bosco ci accoglie con il silenzio, generoso ed ospitale, per chi riesce a cogliere tutto ciò. Arriviamo alla chiesetta di legno, apriamo le imposte e la visitiamo: le panche di legno, le bibbie accatastate, tutto è fermo nel tempo, un tempo di gelo che ben si esprime dai vetri cristallizzati. Dopo la foto di gruppo torniamo indietro, resto volutamente distante e sola per sentire il rumore dei miei passi, lo scricchiolio di neve e ghiaccio. Quando arrivo ad Inari punto al parlamento per scongelarmi, successivamente raggiungo gli altri al pub per un kebab veggy molto buono. Si torna l'ultima volta a Villa Lanca per recuperare il bagaglio e trovare Lurch (della famiglia Addams), che ci riporta all'aeroporto di Ivalo. Arriviamo ad Helsinky molto tardi grazie al ritardo del volo, l'ostello è carino e confortevole, ci consentono l'uso della cucina così organizziamo la più classica delle spaghettate a mezzanotte. Vado a dormire dopo le 2 puntando la sveglia alle 6:50.

11 dicembre 2021 Helsinky 

Suona puntuale come un incubo! Mi alzo a fatica e mi preparo per la sauna: è gratis, vuoi non approfittare?! Dopo 15/20 min di cottura si lascia il posto scendendo per la colazione alla "Continuavano a chiamarlo Trinità"; non è proprio il top ma si mangia ugualmente. Partiamo per il giro della capitale ma non riusciamo a completarlo per i numerosi ritardi sulla tabella di marcia, amen! Salutiamo Simona che si ferma, e recuperiamo i bagagli all'ostello, prendendo i taxi per l'aeroporto. Check in autonomia, con auto spedizione del bagaglio, e ci dedichiamo a wurstel e birra per ingannare il ritardo di 2 ore. Il gruppo Roma parte prima, salutiamo Francesca, Laura, Marco L. e Sonia (un surplus di Marco in questo viaggio, ma anche di Sonia e Francesca). Il gruppo Milano invece si saluta a Malpensa: Chiara, Francesca S., Marco R., Marco T., Mattia, Rosa, Stefania, Tina, Vito e Sonia M.). Con il ritardo accumulato ci sono un bel po' di problemi per chi deve proseguire ancora il viaggio verso casa. Se ricordo bene,  Marco L. cammina per 14km di notte, Chiara e Mattia riescono a prendere un Flixbus per Bologna al volo grazie a Francesca, Marco T. guida di notte verso la Liguria, Stefania si ferma da me. Qualche giorno dopo Vito ci comunica di essere positivo così scappo dall'ufficio dove ero appena arrivata, e si ricomincia. 

Che dire se non CI VOLEVA! Un viaggio con perfetti sconosciuti, usi e costumi diversi, l'aurora sopra le nostre teste, esperienze diverse dal nostro quotidiano, vissute senza vedere mai il sole e sopravvivendo al freddo estremo. 

Grazie a tutti.

Frog

domenica 28 agosto 2022

Val d'Ayas: su e giù per i monti


Qui per le foto 

22/08/2021 17km 600d

Con Jo si parte per la regione più piccola d'Italia, meta di una settimana di trekking in Val d'Ayas. Ambro ha suggerito un curioso e facile trek a Brusson, ovviamente sbagliamo l'attacco e partiamo decisamente più basse per il sentiero 1, che attraversa la strada carrabile in più punti. Arrivate al Col d'Juxe proseguiamo per il percorso intercalato da 14 gallerie, arrivate all'ultima torniamo indietro totalizzando 17km. Riprendiamo l'auto per Champoluc dove arriviamo poco dopo e conosciamo i compagni di avventura e la guida, domani si sgambetta.

23/08/2021 17km 1050d

Brutto inizio svegliarsi con il mal di testa ma provo comunque a fare una blanda colazione e a prepararmi. Con la navetta andiamo a Saint Jacques, da cui inizia il sentiero verso il lago Blu, successivamente conquistiamo il rifugio Ferraro. Dopo pranzo continuiamo per l'abitato di Resy, poi per il villaggio walser Soussun, in seguito per il rifugio Vieux Crest terminando a Champoluc. La cena trascorre tra risate e gli ultimi 4 stoici passeggiano lungo il fiume prima della nanna.

24/08/2021 11km 250d

Causa tempo incerto, mattinata easy partendo da Antagnod; imbocchiamo un facile sentiero che, tra qualche sali scendi, arriva a Brusson. Dopo aver circumnavigato il lago artificiale, addentiamo un panino e torniamo a Champoluc con il bus. Con Jo, Ilaria e Stefano nel pomeriggio andiamo alle miniere d'oro di Brusson. Raggiungiamo l'ingresso percorrendo un sentiero sotto la pioggia. La visita è estremamente interessante, anche se il freddo e l'umidità, penetrano nelle ossa. Stasera si sorseggia genepy per riscaldarsi.

25/08/2021 16km 1500d

Partenza a piedi dall'albergo verso il Crest che avevamo ridisceso 2 giorni fa. Arriviamo alla funivia ricongiungendoci con le 3 ragazze arrivate in cabina. Procediamo quindi per il villaggio di Cuneaz e poi per il lago di Perrin, affrontando 3 strappi di un certo impegno fisico. Giusto il tempo di scattare qualche foto e le nuvole ricoprono il lago abbassando decisamente la temperatura. Discendiamo dalla cima da un sentiero panoramico e proseguiamo per il bel villaggio di Mascognaz dove sostiamo al rifugio per un ristoro pomeridiano. Affrontiamo l'ultima discesa fino a Champoluc dove incontriamo Betty e Miry con cui condividiamo un meritato aperitivo. A cena si ride per le arcigne signore alle mie spalle cui non va bene proprio nulla! Primo premio va a Stefano che ordina per dolce una coppa di gelato con tutti, ma proprio tutti, i gusti disponibili.

26/08/2021 16km 1200d

Con l'auto raggiungiamo Estoul da cui partiamo per il mio trek preferito. Il paesaggio si presenta ampio e ricco; s'intravede Aosta e si ammira il Monte Bianco. Proseguiamo per il lago Estor fino alla punta Valnera. Inerpicandoci per la salita la vista abbraccia anche i laghetti più piccoli, incastonati in un paesaggio da sogno. Pranziamo al rifugio Arp proseguendo poi per l'ultimo lago di Palasina dove sostiamo in relax prima di tornare alle auto.

27/08/2021 17km 1140d

Con la navetta raggiungiamo Mandriou dove partiamo per il sentiero Ru Cortoud che percorriamo quasi in piano accompagnando i nostri passi al gorgoglio del ruscello. Saliamo al rifugio Grand Tournalin dove pranziamo, il paesaggio mi ricorda il gran Paradiso. Lungo il sentiero le mucche salutano leccando la mia mano con la lingua rasposa. Discendiamo fino a Saint Jacques dove domani partirà un trail super impegnativo. L'ultima cena trascorre in allegria prima dei saluti che si concluderanno a colazione di domani.

28/08/2021

Sulla via del ritorno visitiamo il borgo ed il castello di Bard, perdendoci in 2 mostre e acquistando gli ultimi souvenir gastronomici prima di rientrare alla vecia Milan.

Un grazie ai compagni: Jo (cuginm), Anna (la ligure), Federica e Ilaria (le milanesi), Emilia e Luisa (le napoletane), Stefano (il veneto) e Luigi (guida top)

domenica 13 febbraio 2022

Il Molise esiste!



Qui le foto

 6 agosto 2021 Bologna > Spinetoli

Si parte con qualche minuto di ritardo sulla tabella di marcia, non sapremo mai se è dipeso da quello ma, pochi minuti dopo aver imboccato l'autostrada, siamo in coda per un incidente con tanto di auto ribaltata. Passato il punto riprendiamo la strada fino a Martinsicuro, parcheggiamo, piantiamo l'ombrellone in spiaggia libera con distanziamento, e andiamo a pranzo: spaghetti al sugo di granchio e frittura mista. Pomeriggio in relax sulla battigia e riprendiamo l'auto verso Spinetoli, fermandoci per vedere la Torre Carlo V. Cena a base di olive ascolane, salvia fritta, arrosticini, straccetti di manzo al rosmarino con cicoria ripassata, tutto annaffiato da Montepulciano. Una passeggiata nel suggestivo borgo antico permette di smaltire un po', alla luce dei lampioni ci accolgono il castello e le mura sopraelevate.

7 agosto 2021 Spinetoli > Larino

Dopo colazione partiamo per raggiungere la 2a regione più piccola d'Italia; c'è traffico e, a causa di un incidente, decidiamo di uscire dall'autostrada percorrendo la statale. I km scorrono più o meno lenti, i campi bruciati dal sole si intervallano ai filari di vite e olivi, affacciandosi sul mare turchese. Raggiungiamo la Torre di Montebello che domina da un'altura e ci perdiamo tra stradine assurde per non raggiungere Petacciato Marina con il maledetto maps. Sarà la ns iniziativa ad avere la meglio (il cervello è superiore a qualsiasi tecnologia). Andiamo in spiaggia libera, l'acqua è increspata per il vento, anche qui vige il distanziamento, complimenti per l'organizzazione! Dopo le passeggiate, i libri ed il relax, raggiungiamo l'agriturismo Sorgenti di Luna in un bucolico paesaggio agreste. Ceniamo da Wilma che ci ospita, una cucina semplice e tradizionale: pecorino con confettura di ciliegie autoctona, bicchierini tricolore, fave e catalogna, prosciutto e melone, cavatelli con sugo di pallotte cacio ed ova, pampanella con insalata. Meno male che dobbiamo solo salire le scale per andare a dormire.

8 agosto 2021 Larino e Termoli

Colazione super abbondante dopo la quale visitiamo, passando da un buco nella rete, un Foro romano poco distante e abbandonato (pazzi!). Bellissimo il mosaico con soggetti marini. Dirigiamo poi all'anfiteatro, visitabile gratuitamente. Nello stesso parco dell'anfiteatro c'è villa Zappone, in stile liberty, in fase di restauro ma riusciamo comunque a vedere qualcosa. Continuiamo a piedi verso il borgo, vagando per le strade lastricate di pietra. Partecipiamo alla visita guidata dove Silvia ci racconta la storia della cittadina e delle sue chiese. Pranziamo all'Osteria del Borgo condividendo un antipasto molisano, raviolo alla stracciatella e pomodorini, cavatelli alla ventricina e un calice di falanghina. Una volta uscite, dopo un paio di tentativi, imbocchiamo il sentiero delle fontane e torniamo all'agriturismo per una doccia anti calura. Con l'auto raggiungiamo Termoli dove visitiamo il borgo racchiuso nelle mura del castello Svevo. Prendiamo parte alla visita di Termoli sotteranea (che non ci convince) e, dopo la foto di rito nel vicolo più stretto del mondo (34cm), andiamo a cena da Pesce Nostrum: cevice di gamberi, polipo arrosto, spada su crema di topinambur, tonno alla griglia, tutto accompagnato da 2 calici di pecorino. Piatti ben fatti, molto curati, con ottima materia prima, i complimenti allo chef sono spontanei.

9 agosto 2021 Rio Vivo

Giornata relax sulla spiaggia di Rio Vivo tra bagni nell'acqua fresca e penichelle sotto l'ombrellone. Cena all'agriturismo con Wilma agitata per la presenza dei Lacuna Coil che arrivano tardi e, carramba, uno di loro è del paese dei miei. Un plauso alla terrina di fagioli imbutunati, slurp! Il marito di Wilma continua a parlarci riempiendoci i bicchieri con diversi vini, ci ha preso in simpatia ma la testa gira.

10 agosto 2021 Larino > Campobasso 

Salutiamo i ns ospiti con le indicazioni di dove andare a mangiare a Campobasso :-) Torniamo a Larino per visitare il museo, situato nel municipio, gratuito e aperto appositamente per noi. Giriamo per le sale senza alcun controllo, sconvolgente! Riprendiamo l'auto per raggiungere il borgo ed il lago di Guardialfiera, rinunciando alla ricerca del ponte di Annibale, che riemerge quando il lago è particolarmente secco. Il caldo torrido è opprimente ma esploriamo ugualmente i vicoli silenziosi. Proseguiamo per Civitacampomarano caratteristico per la street art e successivamente Lucito, addossandoci ai muri per restare in ombra. Continuiamo visitando il santuario di Santa Maria della Strada e per ultimo San Giovanni in Galdo dove ordiniamo un caffè in una trattoria. Eva chiacchiera con il proprietario, io con 2 commensali con vedute diametralmente opposte sulla vita. Alla mia domanda "Ma tu che lavoro fai?" il più giovane mi risponde "Il reddito di cittadinanza", ribatto "Fosse per me saresti già licenziato!". Arriviamo infine a Campobasso cenando con controfiletto e cicoria.

11 agosto 2021 Sepino, Guardiaregia, Bojano

Visita al borgo di Sepino dove la campana fuori dalla porta di S.ta Cristina, attira la mia curiosità: le maniglie sono formate da donne con le mammelle scoperte e una collana attorno al collo. Proseguiamo per l'area archeologica, ben conservata e paradossalmente gratuita a causa di 3 famiglie residenti. Continuiamo per Guardiaregia: il borgo non è nulla di chè ma imbocchiamo diversi percorsi naturalistici, quello più decantato è San Nicola, peccato che la rinomata cascata è secca e le gole, dall'alto, non sono apprezzabili. Raggiungiamo quindi Bojano da cui parte un trek per l'eremo di San Egidio; Eva lo raggiunge in auto e a piedi scoprendo, suo malgrado, che è stato trasformato in un moderno rifugio ed è chiuso, io parto per il percorso che si perde nel bosco con deviazioni sospette senza cartelli. Sono sola e devo aggirare dei cavalli ben piazzati sul sentiero che non hanno intenzione di spostarsi, cammino ancora a sensazione e l'acqua nella borraccia comincia a scarseggiare, giro quindi sui tacchi ritrovandomi, dopo qualche tentativo, sulla stradina asfaltata che raggiunge l'eremo e lì, dopo aver percorso ancora qualche km in salita ammirando il paesaggio dall'alto, ritrovo Eva che scende in auto. Torniamo a Boiano per dissetarci con una vera granita al caffè con la panna (al nord non la sanno fare così). Torniamo a Campobasso e, dopo aver attraversato tutta la città, raggiungiamo il ristorante vintage consigliato: tripudio di antipasti crudi, freddi e caldi, pesce grigliato e fritto e una bottiglia di Falanghina che evapora.

12 agosto 2021 Campitello matese

La giornata dovrebbe essere dedicata al trekking in montagna ma è oscuro il concetto di segnare i sentieri. Un signore al bar ci indica un percorso, segnato da lui stesso, l'approcciamo raggiungendo la cresta in poco tempo dopo aver attraversato un bosco di faggi. Ci spostiamo a Ripalimosani ma il borgo è chiuso a qualsiasi tipo di visita nonostante oggi dovrebbe essere in festa. Torniamo a Campobasso per un aperitivo in centro, osservando l'arte dello struscio, e ceniamo con baccalà.

13 agosto 2021 Campobasso e Guardiaregia

Visita della città vecchia, con le chiese ed il castello, talvolta carpisco qualche parola in dialetto dei signori intenti nell'arte della chiacchiera, mentre le signore sono affaccendate con le borse della spesa o a stendere i panni profumando i vicoli di bucato. Dopo un pranzo con insalatona, partiamo per Guardiaregia, l'obiettivo è il trek dei 3 frati. Raggiungiamo il punto di partenza con qualche titubanza e, con indicazioni ampiamente interpretative, riusciamo a raggiungere finalmente i 3 giganteschi faggi di almeno 500 anni. Torniamo all'auto totalizzando 10km, il bosco è davvero molto bello anche se estremamente secco. A cena pizza mozzarella, provola affumicata, pomodori gialli e battuto di pesto: buonissima!

14 agosto 2021 Campobasso > Isernia

Lasciamo il capoluogo di provincia, la prima tappa è Oratino, piccolo gioiello incastonato sulle alture dove una simpatica signora ci ferma più volte per chiacchierare. Proseguiamo per Frosolone dove vagabondiamo per il borgo fino all'ora di pranzo che ci porta ad entrare in una taverna. Accanto al nostro tavolo, 3 locali attaccano bottone: strano assortimento. Degustiamo un tagliere di formaggi e tortelli ricotta e spinaci al sugo. Riprendiamo l'auto per Roccamandolfi dove seguiamo il percorso guidato dei cartelli che raccontano le passate storie di brigantaggio. Assolutamente degna di nota la collezione di presepi dal mondo di una sig.ra, visitabile gratuitamente. Ci spostiamo di qualche km per attraversare (solo io) il ponte tibetano...vabbè, nulla di chè, successivamente saliamo al castello diroccato con una bella vista a 360°. Ultima tappa il santuario gotico di Castelpetroso, assolutamente imprevedibile nel contesto molisano. Arriviamo a Isernia, il b&b è una bella dimora storica, la cena si svolge in un suggestivo giardino interno: crostone di pane con uovo, funghi e tartufo, maialino nero con prugne, miele e mandorle, l'immancabile cicoria saltata e un calice di rosato. Anche la ratafia merita una menzione. Giusto 4 passi post cena nella calca locale e turistica.

15 agosto 2021 Isernia, Monteroduni, Venafro

Dopo la colazione al Caffè Letterario andiamo in giro per Isernia che non ha molti monumenti da offrire. Raggiungiamo a piedi il museo paleolitico, ben allestito, dove è possibile circumnavigare lo scavo che ha dato luogo al tutto. Torniamo in città per un aperitivo e pranziamo in una osteria troppo affollata e con probabili pochi se non nulli green pass controllati. Ordino uno spaghetto al baccalà, gustoso ed abbondante. Prendiamo l'auto per le cascate del Carpinone ma, quando arriviamo, proseguiamo; la bolgia scoraggia. Continuiamo per Monteroduni ma, il borgo fantasma non è granchè ed il castello-fortezza è chiuso. Proseguiamo quindi per Venafro, la città delle 33 chiese (chiuse). Visitiamo il castello con annesso il museo del Molise. Alternativi gli affreschi in rilievo a soggetto equestre. Visitiamo la Chiesa principale dove si è appena celebrato un matrimonio e torniamo ad Isernia per la cena: burrata, tris di crostini, baccalà grigliato su letto di cicoria, accompagnato da un calice di passerina. A conclusione di cotanta bontà, una genziana.

16 agosto 2021 Fornelli, Cerro al Volturno, San Vincenzo al Volturno, Scapoli

Prima tappa Fornelli: borgo fortificato circondato da possenti mura. Si prosegue per Cerro al Volturno che, francamente, mostra solo un castello chiuso, ma abitato, su uno sperone roccioso pesantemente rinforzato dal cemento (tappa da evitare). Continuiamo per San Vincenzo al Volturno con una spettacolare vista dell'omonimo lago azzurro. Ci perdiamo nei vicoli del borgo e pranziamo con 2 insalatone in terrazza. C'è una troupe di RAI3 che riprende lo spegnimento degli incendi nella montagna antistante, in fiamme da 2 giorni. L'elicottero pesca l'acqua dal lago con un braccio. Circumnavighiamo il lago dove molti sostano per il pic nic e riprendiamo la strada per Scapoli dove visitiamo un ricco e interessante museo delle zampogne. Dopo 2 birrette si torna a Isernia per la cena: carpaccio con riduzione di lime-zenzero-mango, pici con ragù battuto al coltello (decisamente troppo salati), wok di verdure, tutto accompagnato da un calice di falanghina. Il locale ha aperto da poco e c'è ampio margine di miglioramento.

17 agosto 2021 Pietrabbondante, Collemeluccio, Carpinone

Mattinata a Pietrabbondante, piccolo borgo amato dai suoi abitanti che, attraverso l'uncinetto, hanno espresso la loro resilienza al lock down imposto dal covid. Il sito archeologico è ancora in fase di scoperta e studio. Pranziamo nel bosco della riserva di Collemeluccio, dove i professionisti del barbecue danno il meglio di sè. Dopo aver passeggiato nei boschi seguendo un paio di sentieri, dirigiamo per Carpinone. Parcheggiamo per strada perchè il parcheggio con offerta libera di almeno 5€ ci suona male. C'è troppa gente e le cascate non sono granchè, c'è ben altro da vedere in Molise! Il borgo è abbandonato a sè stesso, come tanti in Italia. Torniamo quindi per l'ultima cena ad Isernia: tagliatelle con riduzione di Tintilla, guanciale, cipolla e pecorino, caciocavallo in forno con tartufo. Ahimè, le tagliatelle non sono cotte bene e del tartufo nessun sentore. Ultima passeggiata serale per la città.

 18 agosto 2021 Isernia > Vasto

Si parte da Isernia in direzione Agnone, la città delle campane, infatti la visita al museo della Pontificia fonderia Marinelli, erudisce nel merito e stupisce nella pratica. Visitiamo il centro storico dove è presente una Chiesa ad ogni angolo. Dopo il pranzo a base di pinza ripartiamo per Bagnoli in Trigno, o meglio, al terzo tentativo di uscire da Agnone, finalmente imbocchiamo la via giusta. Il borgo è annoverato come 'la perla del Molise'...dissento fortemente, a malapena merita una foto da lontano. Proseguiamo per S.ta Maria del Canneto, semplice santuario in pietra ma d'effetto, all'interno un altare  laterale scolpito, candido come la neve. Visitiamo il sito al frinire inarrestabile delle cicale. Ripartiamo per Vasto ove troviamo un traffico ed una bolgia cui non eravamo più abituate. Il B&B...come dire...rispecchia la proprietaria! La cena offre antipasti caldi di pesce, tagliata di spada, un calice di pecorino e la genziana a conclusione. La passeggiata in centro conferma troppo affollamento ma la vista delle luci delle baia dalla terrazza, è impagabile.

19 agosto 2021 Vasto

Giornata di mare prima sulla spiaggia di sassi di Punta Alderici, poi su quella di sabbia di Punta Penna. Nonostante il mare mosso, l'acqua azzurra invita al bagno ed al relax. La sera ultima cena a base di pesce, certo, le porzioni sono mignon, adeguate al ristorante di livello sebbene si chiami 'osteria' ma, quello che irrita veramente, è la mancata richiesta del green pass e la mascherina non correttamente indossata! In questo, Molise batte Abruzzo 10 a 1

20 agosto 2021 Vasto > Bologna > Milano

Si torna nella ridente Lombardia partendo subito dopo colazione. I km scorrono mentre il mare azzurro ci accompagna alla nostra destra e le colline a quadretti alla nostra sinistra. A Cesena troviamo coda quindi soddisfiamo il sopraggiunto languorino a casa Artusi a Forlimpopoli. Riprendiamo la via del ritorno fino a Bologna, un gelato per merenda e la mia socia mi accompagna in autostazione dove, il mio bus, arriva con 1 ora e mezza di ritardo. A Lampugnano i fidati amici, sempre disponibili, mi riportano a casa.

Molise o Abruzzo? Simili ma diversi, una volta uniti, ora divisi. Sicuramente l'estensione dell'Abruzzo consente più scelta, paesaggi molto diversi tra loro. Quello che davvero ci ha sorpreso è la mancanza di un possibile incasso a fronte di un patrimonio artistico e culturale di pregio, e questo è davvero un peccato, perchè porterebbe ad una miglior manutenzione e gestione dei beni, ma soprattutto ad un maggior rispetto. Ci si lamenta spesso di quanto sia cara una mostra o un biglietto di un sito, ma qui siamo ad un'antitesi quasi imbarazzante.

Frog

sabato 4 dicembre 2021

Cena di Natale 2021


Qui le foto

Prima di spiccare letteralmente il volo per una nuova avventura, giusto due parole scritte così come mi sento.

A distanza di 2 anni ci troviamo, timorosi e schivi, per festeggiare questo 'fine anno podistico', anzi, questi 2 anni, diversamente passati insieme. Fuori fa freddo e si sente un po' freddo anche dentro, è una sensazione strana, non siamo tantissimi però è come se fossimo estranei, quel clima conviviale che è nel nostro dna, non è così marcato. Il perchè è talmente palese: non siamo più abituati! Pian piano però ci sciogliamo, chiacchieriamo, ci canzoniamo, condividiamo quello spirito di amicizia che a distanza, in tutto questo tempo, si era assottigliato. Quando Ambro, qualche mese fa, mi ha abbracciato e Gian "Non puoi abbracciarla", lui ha risposto "E io abbraccio la mia rana preferita!". E poi Bradipo, l'ultima volta che abbiamo corso insieme, mi ha stritolato nel suo abbraccio protettivo. La stessa Gian, davanti ad una Chiesa, mi ha fatta quasi cadere stringendomi forte e appoggiandosi a me, perchè in quel momento aveva bisogno di tutto il mio sostegno, di tutta la mia forza. E Illy che mi ha sempre dimostrato tutto il suo affetto abbracciandomi, è titubante, ma basta spalancare le braccia perchè possa ritrovare un rifugio sicuro. Ecco, tutto questo è mancato enormemente. Pesante è stata l'assenza, soprattutto di alcuni, tutta la famiglia Guaz, solo per citarne 4+1. Quando abbiamo fatto la foto di gruppo, il mio cervello continuava a segnalare "Siamo troppo vicini, siamo troppo vicini, stiamo abbassando le difese...", Stefy, giustamente, ci avrebbe rimproverato ma, in quello scatto, dalla caparbia macchina fotografica di Bruno S, con indosso la sua maglia verde, ho sentito, chiaro e caldo, l'abbraccio delle Salamelle, e questo è quello che mi resta, quello che conta.

Un maxi ringraziamento a Malo che, con il suo generoso contributo, ha permesso la premiazione della classifica di fine anno. E anche a Key, perchè i traslochi sono utili.

"Un gruppo che condivide un obiettivo comune può raggiungere l'impossibile" (Anonimo)

Frog

domenica 10 ottobre 2021

La via del sale

Qui le foto

29/05/2021 Milano > Varzi

Finalmente, dopo il lungo ed ennesimo lock down, si parte per un large week end. Jo arriva a casa mia ed insieme andiamo a Voghera dove lasciamo la mia auto nel parcheggio della stazione. Giusto il tempo per acquistare i biglietti e saliamo sul bus 151 che termina la corsa proprio nella piazza di Varzi. E' ora di pranzo quindi cerchiamo un posticino adeguato per rifocillarci; scegliamo Jimmiz condividendo un ottimo tagliere di salumi e formaggi. Lasciamo gli zaini alla locanda Le Cicale ed esploriamo la cittadina in lungo e in largo. Adoro i piccoli paesi con gli edifici di pietra, dove la vita scorre realmente slow. Le chiese sono tutte aperte, i balconi con le ringhiere di ghisa si affacciano sulle strade acciottolate, il torrente Straffora scorre tranquillo appena fuori dal paese. La cena alla locanda offre una tagliata, un'orecchia d'elefante, una crostatina e 2 bicchieri di bonarda. Il giro serale è suggestivo ma comincia a piovere, costringendoci al ritorno in albergo, armoniosamente vintage. 

30/05/2021 Varzi > Capanne di Cosola 24km,1885d+, 528d-, 9h

Imperativo è: non sbagliare strada come al solito...promessa da marinarette! Costeggiamo il torrente ma sbagliamo quando dovremmo salire, quindi torniamo indietro aggiungendo subito 2km. Continuiamo il percorso ma, dopo Monforte, davanti ad un bivio, leggiamo delle indicazioni errate e sbagliamo per la 2a volta. Trovare altra gente sullo stesso sentiero errato, non significa aver scelto bene! Dopo questo momento non sbagliamo più ma la fatica è tanta, anche se la natura si offre generosa. Saliamo, saliamo, saliamo ed arriviamo sulla sommità di Monte Chiappo (1700mt). Lo sguardo abbraccia 4 regioni: Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Liguria, nonostante il vento freddo mi sento in pace con il mondo. Ancora 25 min e arriviamo a Capanne di Cosola dove la meritata birretta ci premia della fatica. Abbiamo totalizzato 24km, una fetta di torta di Volpedo dagli avventori dell'area pic nic dove abbiamo sostato per il pranzo, e la soddisfazione di essere arrivate prima di 4 giovani ragazzi.

31/05/2021 Capanne di Cosola > Torriglia 24.7km, 931d+, 1635d-, 10h

Ripartiamo dopo colazione con un cielo grigio e un freddo che invita l'utilizzo di pile e giacca. Il percorso è un piacevole saliscendi dove lo sguardo può spaziare a destra e a sinistra sui verdi pendii, preferisco di gran lunga la giornata odierna a quella di ieri. Quando arriviamo sul monte Antola, la vista a 360° è sublime: i monti, il mare, le valli, il lago del Brugneto. La fauna ci prospetta cerbiatti, farfalle, mucche, topolini di campagna. La discesa finale a Donnetta, su una ripida mulattiera, mette un po' in difficoltà, soprattutto perchè siamo stanche ed affamate. Arriviamo finalmente a Torriglia dove non resistiamo alla birra accompagnata da numerosi stuzzichini. L'abbondante cena all'Albergo della Posta, gestito da 2 adorabili 80enni con figlio, è piuttosto impegnativa per il numero e l'abbondanza delle portate, ma non è possibile deludere persone così affabili e d'altri tempi, con quella gentilezza genuina che non esiste quasi più.

01/06/2021 Torriglia > Uscio 28km, 937d+, 1294d-, 10h

Dopo colazione cerchiamo la Bella di Torriglia e proseguiamo per il sentiero in sali scendi. La difficoltà maggiore è la lunghezza anche perchè, testarde come siamo, vogliamo percorrere tutta la tappa...beh, la nostra insistenza ci punirà: devo interrompere il garmin quasi scarico a circa 27km e, una volta ad Uscio, scopriamo che il nostro B&B Locanda Bellaria è 1km dietro, strada ovviamente in salita. Arriviamo arsiate, la birra viene letteralmente vaporizzata. La doccia calda, una seconda birra fresca, la pizza d'asporto insieme agli altri ospiti in cammino, e la serata scorre veloce tra chiacchiere e risate, in totale relax.

02/06/2021 Uscio > Camogli > Milano 15km, 631d+, 1015d-, 5h

La giornata è grigia ma speriamo che resti solo tale. Dopo una consistente colazione, prendiamo il sentiero sopra la locanda, ricongiungendoci con il sentiero fatto inutilmente ieri. Percorrendo i sali scendi il mare si avvicina, distinguo Sori, Rapallo e, passo dopo passo, raggiungiamo Ruta di Camogli. Qualche incertezza fugata da una signora e, scalino dopo scalino, scendiamo a Camogli. La bolgia è notevole ma riusciamo a pranzare in piazzetta: spaghetti alle vongole e paccheri misto mare, accompagnati da 2 calici di Pigato. Continuiamo la passeggiata togliendoci dalla calca e, davanti al pino superstite, incrociamo Marassi con cui condividiamo chiacchiere e caffè. Considerato il toto biglietti, saliamo sul primo treno utile per Genova P.za Principe, e poi proseguiamo sull'affollato regionale per Milano, scendendo a Voghera. Nonostante abbiamo acquistato i biglietti, non siamo affatto regolari, considerato l'orario ma, fortunatamente, e come avevo supposto, il controllore non passa. Recuperata l'auto si torna a casa.

Abbiamo totalizzato più di 90km, ci siamo divertite molto, siamo state accolte con gentilezza in barba agli stereotipi sui liguri, abbiamo mangiato e bevuto benissimo (io di più). Per i miei gusti la 2a tappa resta la più bella ma, per chi volesse provare, con un po' di preparazione, consiglio vivamente questo cammino.

Frog


domenica 1 agosto 2021

Moena 2020 - Su e giù per i monti

Per le foto qui.

23 agosto 2020 Milano > Moena

Giusto il tempo per asciugare il bucato e rifaccio la valigia per la nuova destinazione: Dolomiti, precisamente Moena. Il viaggio in auto riserva il solito traffico, qualche coda sul Brennero ma, alla fine, si arriva attraversando i paesi dove si affacciano numerosi e pittoreschi alberghi da cui pendono rigogliosi gerani. Giusto un giro nel piccolo centro animato dai molti turisti.

24 agosto 2020 Canazei, 12.5km - 1860d+ 975d-

Dopo una sostanziosa e ricca colazione, prendiamo il bus per Canazei. Scendiamo in centro e chiediamo all'ufficio turistico conferme per il nostro trek. Imbocchiamo il sentiero, arriviamo al rifugio Lupo Bianco e proseguiamo per il rifugio Valentini. Qui saremmo arrivate, dopo aver percorso 7km con 700mt di dislivello, ma perchè fermarsi? Proseguiamo quindi per il Rifugio Salei dove sorseggiamo la meritata birra osservando le marmotte dalla terrazza. Ridiscendiamo quindi verso Canazei da un altro sentiero che si rivela un'unica, impegnativa, discesa. Dopo un giro esplorativo della cittadina riprendiamo il bus per Moena dove una doccia calda, una gustosa cena ed il comodo letto, concludono questa prima giornata.

25 agosto 2020 Passo Pordoi, 8.5km - 1805d+ 1003d- 

La giornata si prospetta soleggiata così, grazie alla Fassa Card, prendiamo i 2 bus per il Passo Pordoi. Al nostro arrivo, la lunga coda per la funivia ci fa desistere, così decidiamo di affrontare la ripida salita che, in poco più di 1km, ci porta al rifugio Forcella. Da qui proseguiamo per il rifugio Capanna Fassa districandoci tra la troppa gente ed un percorso che, in alcuni punti, prevede piccole ferrate. Arrivate a destinazione e riempiti gli occhi di tanta magnificenza, dopo un panino discendiamo verso il rifugio Boè. Torniamo al Forcella e lì, con molti miei dubbi, ridiscendiamo la ripida salita del mattino, ogni passo è una sofferenza per me che detesto le discese. Agogno lo stretching una volta arrivate ma non c'è tempo, il bus è già lì. A causa della coda arriviamo tardi in albergo, velocemente ci prepariamo per la cena che sparisce in un baleno. Dopo una breve passeggiata, svengo a letto, off!

26 agosto 2020 Vigo di Fassa, 17km - 1198d+ 1681d-


Da Vigo prendiamo la funivia in salita Catinaccio Campedie, da dove c'incamminiamo per il rifugio Gardeccia. Proseguiamo per un'impegnativa salita verso il rifugio Vajolet ammirando il notevole panorama tra le 2 montagne. Proseguiamo per il sassoso sentiero fino al rifugio Passo Principe dove pranziamo con un tagliere di salumi e formaggi annaffiato dalle meritate birre. Ci dividiamo: Jo continua per il passo Antermoia mentre io torno indietro in relax scattando foto. Ci ritroviamo presso la funivia e discendiamo a piedi fino a Vigo. Torniamo in albergo per la meritatissima Spa cui segue la sostanziosa ed abbondante cena. Due passi verso il lago e l'ammaliatore Morfeo si palesa.

27 agosto 2020 Campitello di Fassa, 23km - 1562d+ 1550d-

La definizione è: percorso facile ma lungo, così sarà! Da Campitello saliamo in funivia a Col Rodella e c'incamminiamo verso Sasso Lungo, insieme ad un fiume umano. Proseguiamo per un sentiero abbastanza pianeggiante che regala una vista meravigliosa. Dopo il rifugio proseguiamo ancora e la gente si dirada, invece incrociamo cavalli, pecore, mucche il cui campanaccio cadenza il nostro incedere. Questa escursione scala la mia personale graduatoria posizionandosi al primo posto. Raggiungiamo il rif. Molignon e pranziamo con canederli di spinaci al burro e parmigiano, polenta con finferli e, neanche a dirlo, 2 birre. Satolle torniamo per un altro sentiero che discende dolcemente, incrociando degli yak che fanno il pediluvio. Concludiamo il nostro lungo percorso e, dopo cena, abbiamo ancora la forza di passeggiare per Moena dove diversi artisti suonano per strada.

28 agosto 2020 Pozza di Fassa, 13.5km - 864d+ 801d-

Stamattina ci spostiamo in auto per raggiungere la partenza. Imbocchiamo la strada percorsa dalle navette per raggiungere Malga Manzoni, accompagnate dallo scampanio delle mucche al pascolo, saliamo fino al rif. Vallaccia dove ci fermiamo per il pranzo. La mia socia non è in forma ed il cielo minaccia mal tempo, quindi torniamo indietro. La giornata è giusta per un po' di shopping al Fassa Center, dove usciamo con i prodotti tipici da regalare ad amici e parenti. Dopo cena non manca la passeggiata sotto la pioggia.

29 agosto 2020 Lago di Carezza, 18km - 784d+ 598d-

Il lago di Carezza dalle acque turchesi e verdi, circondato da aceri rossi, risplende non appena si affaccia un'occhiata di sole. Partiamo per un trek nel bosco che, sbagliando più volte, si concluderà ad anello. La pioggia ci accompagna dal pomeriggio costringendoci a rientrare in albergo per una spa (un sacrificio). L'ultima cena prevede bresaola con pompelmo e misticanza, canederli, straccetti al formaggio, saker con crema di mirtilli. Ultima passeggiata a Moena sotto una timida pioggia.

30 agosto 2020 Moena > Milano

Si torna a Milano giusto in tempo poichè il maltempo porterà anche qualche danno. Mi avevano detto che le Dolomiti sono le più belle montagne d'Italia. La mia esperienza in merito è basica, avendo scoperto il piacere della montagna negli ultimi mesi. Sicuramente apprezzo maggiormente i paesaggi verdi, con la natura rigogliosa, rispetto a quelli lunari delle alte quote. L'accoglienza merita un 10, oltre che l'organizzazione ed il rispetto per il proprio territorio. Turismo sì ma senza stravolgere l'essenza della propria terra e le proprie radici. Grazie alla mia cuginetta che mi ha fatto superare i miei limiti, oltre ad avermi sempre aspettato quando la discesa mi metteva in crisi. L'importante è non darle da mangiare cavolo cappuccio :-)

Frog

mercoledì 26 maggio 2021

Il dramma del Mottarone

Domenica 23 Maggio 2021, ci troviamo con le mie cugine, Jo e Simo, all'Esselunga di Borgo Ticino per lasciare un auto e proseguire con la mia, destinazione Someraro, da dove partirà il nostro trekking per raggiungere la cima del Mottarone. La giornata è splendida, finalmente il sole ha scacciato le nuvole che fino a ieri hanno oscurato il cielo. Cominciamo il percorso con una ripida salita che offre una vista impagabile sul lago Maggiore. Proseguiamo fino alla stazione della funivia Alpino dove, con il naso all'insù, vediamo passare le cabine rosse e bianche. Qualche anno fa ero stipata in una di quelle cabine con Bradipo, Caz, Anna e Kelly con un calzino attorno al muso a mò di museruola, eravamo scesi dalla cima dopo una salita a piedi di tutto rispetto da Baveno. Con le cugine proseguiamo il cammino sullo sterrato, ci addentriamo nel bosco con i suoi maestosi alberi, inspirando l'aria buona di montagna. Continuiamo fino ad un'area di sosta attrezzata con il Bar della Stazione, anni fa da qui partiva il trenino a cremagliera che è stato sostituito dalla funivia. Ci manca un'ora alla vetta, con una massicciata la cui pendenza si mostra impegnativa. Sostiamo per spiluccare qualcosa e dissetarci, sto osservando il panorama dalla balconata quando sentiamo un tonfo, un rumore sordo. Non penso a nulla di chè, rimettiamo gli zaini in spalla e ci apprestiamo all'ultimo sforzo. Prendo distanza dalla cugine, sento l'elisoccorso e lo vedo sopra le nostre teste, penso che qualcuno è stato male o si è fatto male, ma continuo la salita. Incrocio una signora con un cane, è a bordo sentiero sotto un albero, ha una faccia strana, stravolta, la imputo alla fatica, abbasso lo sguardo sul cane che saluto e continuo a camminare. L'elisoccorso continua a girare, penso che non riuscirà mai ad atterrare con tutte quelle piante, continuo e incontro un cavo che devo scavalcare, lì per lì resto perplessa, guardo in alto e vedo i 2 cavi della funivia, scavalco il cavo e penso qualche insulto a chi ha avuto l'idea di mettere lì quel cavo, non mi affaccio dal sentiero, non mi passa neanche per l'anticamera del cervello che quel cavo è della funivia e che, probabilmente, appena oltre il ciglio, vedrei tutto il dramma che si è consumato. L'elisoccorso continua a girare. Anche altri camminatori sono perplessi, continuo e incrocio un secondo cavo, alzo lo sguardo, vedo sulla mia destra la stazione di arrivo della funivia, un ragazzo sta scendendo dal sentiero che sto salendo, ci guardiamo in faccia e lì mi esce un "Non sarà mica venuta giù la funivia?", lui "Mi sa..." e prosegue. Scavalco il secondo cavo e continuo, vedo scendere di corsa un giovane carabiniere giù dal sentiero, dopo un po', dietro di lui, i vigili del fuoco, mentre mi sorpassano dicono "8 morti, 3 feriti" e lì mi si gela il sangue. Mi fermo, guardo dietro, le mie cugine sono ancora lontane, afferro il cellulare e provo a chiamare senza successo mia madre, chiamo mia cugina che abita momentaneamente a Stresa, dopo un paio di tentativi riusciamo a parlarci, le dico cos'è successo, mi dice che continuano a passare mezzi con sirena davanti a casa sua. Devo passare da lei prima di tornare a casa ma le spiego che non so ora come faremo, metto giù e mi raggiungono Jo e Simo, siamo incredule, stranite, timorose. Mi dicono di aver parlato con la stessa signora col cane che ho incrociato che ha raccontato di essersi vista passare la cabina davanti a tutta velocità, ecco perchè aveva quella faccia. Scendono altri carabinieri e vigili con le lettighe, una donna carabiniere ci spiega, con una calma irreale, che non possiamo ridiscendere il sentiero ma dobbiamo proseguire fino alla cima e tornare dalla strada, così facciamo. Quando arriviamo in vetta ci sono carabinieri, ambulanze, pompieri, forestale, soccorso alpino, protezione civile. Inutile provare a chiamare le famiglie, i cellulari non prendono, mando un vocale a mia sorella che avvisi la mamma ed un vocale alle Ambro's Angels che sapevano dove sarei andata, così fanno anche le cugine. Cosa facciamo? E' l'una passata, decidiamo di salire sul prato, mangiare qualcosa e poi approntare subito la discesa, ho lo stomaco chiuso ma, con mio stupore, divoro il panino: fame nervosa. Dalla cima osserviamo almeno 2 elicotteri che continuano a muoversi ma che riescono anche ad atterrare, una marea di gente non so quanto consapevole fa riprese, loro sono venuti su in auto o moto. Cominciamo la discesa dalla strada, hanno bloccato le auto quindi non rischiamo di essere investite ma la strada è lunga. Ad un certo punto imbocchiamo un altro sentiero che speriamo possa condurci per la via del ritorno, ma si perde nel bosco, quindi torniamo indietro e riprendiamo la strada. Ricevo il messaggio di Betty e, paradossalmente, di Caz che mi gira l'articolo della tragedia, mentre lo sto vivendo in diretta, la conta sale a 14 vittime e un ferito grave. Arriviamo al Bar della Stazione oramai chiuso e da lì, riprendiamo il sentiero. Incrociamo ancora i cavi adagiati sui rami, ci voltiamo e lì, molto lontano, notiamo il groviglio rosso. Ritroviamo un'ultima volta i cavi nel tratto finale, quasi alla stazione Alpino. Lì penzola inerme un vagone, mentre sui cavi che tagliano il sentiero carrabile, sono stati messi 2 indumenti per renderli visibili. Una giornalista di Repubblica ci intervista in quel punto, più avanti incrociamo una troupe di Mediaset ma siamo stanche e non c'è molto da dire, il cameramen aveva già imbracciato la telecamera, chissà se è lo stesso che il giorno dopo è stato stroncato da un infarto. Leggiamo da internet l'aggiornamento e ancora non riusciamo a realizzare completamente. Anche Marassi sapeva dov'ero e mi ha cercata, ma il cellulare ha avuto bisogno di un riavvio. Al bar dove ci fermiamo parlano, chiaramente, solo di questo, continuo a pensare che c'è sempre il cavo ed il freno d'emergenza, non riesco a capire, non riesco a dare un motivo a questa bella giornata trasformata in tragedia. Continuiamo a dirci "Pensa se non ci fossimo fermate", "Pensa se mi fossi affacciata", "Pensa...". Una giornata irreale che resterà scolpita nei nostri cuori e nella nostra memoria. La mia preghiera va al piccolo Eitan, unico sopravvissuto di soli 5 anni.

Un plauso ai soccorritori, mai ho visto una tale spiegamento in così breve tempo.

Frog

mercoledì 31 marzo 2021

Sogni primaverili

Sono in auto e mi ritrovo in mezzo ad un’orda di podisti, riconosco molte maglie delle società della nostra zona ma non vedo Salamelle. Saluto dal finestrino alcuni soci del VTV che mi dicono che c’è finalmente una tapasciata. Parcheggio la macchina, sebbene sono in jeans ma con le scarpe da running, e cerco di seguire i podisti scatenati che sono già partiti. Ci sono anche i podisti dell’Atletica Peralto di Genova e mi aggancio proprio a 2 di loro, salvo scoprire che stanno correndo per i fatti loro. Li abbandono cercando di rimettermi sul percorso, ma non ci sono indicazioni, penso “ecco, i soliti incapaci che organizzano corse!”. Arrivo al traguardo prima di tutti perché ho sbagliato percorso, quindi proseguo a ritroso fino a quando non incontro i primi podisti che arrivano in senso opposto. Aspetto che ne passino un po’ e mi accodo, mi viene in mente la maratona del riso, fatta qualche anno fa, con Cla e Bomber, quando siamo partiti dal 15esimo km. Arrivo al traguardo avendo totalizzato circa 8km su 10 previsti. Tra la mischia della partenza, senza mascherine né distanziamento, avevo intravisto Edo dei Wisky, mi posiziono su un punto panoramico e lo vedo arrivare, è l’ultimo, insieme a 2 adolescenti casinisti con cui ride e scherza, gli urlo un incitamento e lui mi saluta con la mano. Ho un sorriso da orecchio ad orecchio ed una sensazione di benessere, nonostante i jeans completamente zuppi di sudore, e mi sveglio…

Frog

giovedì 25 febbraio 2021

Abruzzo 2020 - Ciak si gira


Per tutte le foto clikka

7/8/2020 Bologna > Monte Reale

Francamente non pensavo di passare l'estate del 2020 in Italia ma, la vita è imprevedibile quindi, dopo un lungo lock down, con Eva pianifichiamo minuziosamente il giro dell'Abruzzo, regione per me totalmente sconosciuta, mentre per lei i ricordi si perdono nella memoria di bambina. Come da programma usciamo di buon ora da casa sua, riusciamo a stipare tutti i bagagli nella mia piccola 206 e, dopo una gustosa colazione in pasticceria, imbocchiamo l'autostrada fortunatamente destreggiandoci in un traffico regolare. Arriviamo ad Ascoli Piceno che ci accoglie con le sue belle piazze, le Chiese con le facciate in travertino e le famose olive che introducono il nostro pranzo. Proseguiamo arrivando ad Amatrice che invece presenta cumuli e cumuli di macerie, passiamo il check point e parcheggiamo. Non riusciamo ad orientarci, non c'è più nulla o, quello che c'è, è fortemente compromesso. Osservo una fotografia affissa ad una fermata dell'autobus, sperando di riconoscere qualcosa, ma è impossibile, ci si sente talmente inadeguati. Continuo a pensare a casa mia, a come mi sentirei se perdessi tutto in pochi secondi, la casa comprata con tanti sacrifici, piena dei miei ricordi, delle mie cose, di me. Allontano il pensiero che fa stare tanto male. Le foto, i video, non possono descrivere la sensazione di assoluta impotenza davanti alla forza distruttrice della natura. Ed ecco lì un bimbo che, con la sua innocente curiosità ci chiede chi siamo, da dove veniamo, e che vorrebbe regalarci un uovo anzi un ovo. La sua voce squillante è quella di qualsiasi bambino, ma lui vive in un paese fantasma che, oltre al terremoto, affronta anche il covid. Fino a quanto una persona può sopportare? Per qualcuno l'eroe è quello che chiude la maratona in un tempo x, che calcia x palloni in rete, che guadagna x soldi, che compra la x auto figa, ... Illusioni, gli eroi sono quelli che ricevono pugni in faccia dalla vita e si rialzano, e questa è per me la grande verità di questo tempo, di questo assurdo ma reale 2020.

Ripartiamo per la destinazione finale di questa giornata, Monte Reale, che visitiamo al tramonto mentre la slow life scorre per le sue strade, e andiamo a cena dove non possono mancare arrosticini e Montepulciano, però decisamente esagero con il quantitativo di spiedini (ben 19).

8/8/2020 Monte Reale > Lago di Campotosto > Paganica > L'Aquila

Dopo una colazione auto-gestita a causa del covid (ogni B&B gestirà a modo suo), partiamo per il lago di Campotosto, il 2o lago artificiale d'Europa. Un leggero mal di testa mi perseguita e a questo segue la nausea. Mentre guido in silenzio, Eva parla, quando arriviamo alla partenza del trek rimetto anche l'anima, ma ciò è un bene, perchè mi sento immediatamente meglio. Ovviamente l'amica non manca etichettandomi con "Alla sera leoni e al mattino ...". 😅 Saliamo dolcemente la montagna seguendo il percorso stabilito ma, dopo il Coppo, ci perdiamo più e più volte. Vorremmo raggiungere la cima avanti a noi ma il forte vento ci costringe a fermarci. Mentre riposiamo un po' decidendo il da farsi, siamo circondate da un gregge di pecore che ci osservano curiose e che probabilmente, ci vorrebbero brucare un po'. Alle nostre spalle il pastore ci saluta, quindi chiediamo a lui delle indicazioni ma ci risponde che non conosce il luogo! Ci guardiamo in faccia perplesse ma non commentiamo, quindi ridiscendiamo, sbagliando nuovamente il sentiero. Quando finalmente raggiungiamo la strada asfaltata, scopriamo di essere a circa 3 km dall'auto che raggiungiamo a piedi nonostante Eva tenti l'autostop. Ripartiamo quindi per il nostro B&B a Paganica, old style, poco covid free, e la cui proprietaria è alquanto svampita. Giusto una doccia corroborante e ci spostiamo all'Aquila, visitando la Fontana delle 99 cannelle ed il Duomo. Ceniamo in una via laterale con crostone di burrata e cicoria, e gnocchetti alla amatriciana.

9/8/2020 Paganica > Campo Imperatore > L'Aquila

Eva non è stata bene durante la notte ma partiamo comunque per la funivia che ci porta a Campo Imperatore, dove soffia un vento patagonico. Campo Imperatore è un vasto altopiano, di origine glaciale e carsico-alluvionale, situato a circa 1800mt di quota, nel cuore del massiccio del Gran Sasso d'Italia e del Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Mentre Eva scende fino al Cerreto, io salgo al rifugio Garibaldi e da lì, lungo il crinale, completo un percorso ad anello: il paesaggio è davvero straordinario ed il tratto che ho scelto non è molto battuto dalle persone. Ridiscendo in funivia raggiungendo l'amica con cui, dopo aver assistito ad una difficile manovra di parcheggio dove sicuramente hanno bruciato i freni, pranzo con un ottimo panino con verdure grigliate e scamorza. Torniamo all'Aquila per visitare S.ta Maria di Collemaggio e San Bernardino. Vaghiamo per le vie deserte, tra ricostruzione e pareti puntellate. Anche qui il terremoto è ancora vivo e ben presente. Sebbene molti edifici siano stati ristrutturati, è un susseguirsi di vendesi e affittasi, l'Aquila è una città fantasma. Si torna a Paganica dove ceniamo in pizzeria e, dopo un breve giro serale, si persegue Morfeo.

10/8/2020 Paganica > Campo Imperatore > Castel del Monte

Dopo un comico disguido per la colazione (la svampita ha colpito ancora), ripartiamo percorrendo una strada che riempie gli occhi ed il cuore di meraviglia. La zona è stata spesso scenario d'eccezione per spot pubblicitari (non ultimo quello della Ferrari) e film, tra cui si ricordano ...continuavano a chiamarlo Trinità, Il deserto dei Tartari e Così è la vita. Arriviamo in un punto che crediamo essere la partenza del trek odierno, invece è un altro, comunque salgo fino ad un punto panoramico mentre Eva, dopo un po', ridiscende. Le mando il filmato dal punto in cui sono e desisto nel salire ancora per non lasciarla troppo sola, quindi ridiscendo velocemente; non crede ai suoi occhi quando mi vede arrivare di corsa. Ci mettiamo a caccia del famoso Canyon dello Scoppaturo dove hanno girato diverse scene del film ...continuavano a chiamarlo Trinità, e cercando l'angolo della famosa scena della pentola di fagioli. Il canyon è davvero affascinante, percorriamo circa 7km del sentiero in ogni direzione e torniamo all'auto. Proseguiamo quindi per Castel del Monte che visitiamo. Il borgo medioevale, annoverato tra i più belli d'Italia, è in ricostruzione post sisma. Ci sono così tanti cartelli 'vendesi' che vien tristezza nonostante i bei viottoli dove si affacciano molte case ricostruite. Dopo una crema di caffè al bar osservando vecchietti di altri tempi, proseguiamo per il B&B gestito da un inquietante ragazzo, a me viene in mente immediatamente Psyco. Andiamo a cena in un agriturismo consigliato da lui, dove ordiniamo gnocchi ceci e zafferano, fettuccine zafferano ricotta pancetta e noci, salsiccia al Montepulciano, spinaci saltati e patate fritte. Tutto squisito, anche il liquore di genziana, nonostante il retrogusto amaro.

11/8/2020 Castel del Monte > Rocca Calascio > Santo Stefano di Sessanio > Grotte di Stiffe

Stamattina visita al castello medioevale di Rocca Calascio, con i suoi 1500mt è tra i più elevati d'Italia, set del film Ladyhawke, Il nome della rosa, The American, sospeso sul fianco della collina che assicura fascino e bellezza. Dopo la rocca si visita l'abitato, con tutte le chiese chiuse e molti 'vendesi'. Si prosegue poi per il borgo medioevale di S.to Stefano di Sessanio, ben tenuto, con soli 120 abitanti, negozietti, punti di ristoro e, soprattutto, l'albergo diffuso. Peccato la torre sia ancora impacchettata per i lavori post sisma. Mentre visitiamo S.ta Maria del Lago, si scatena un temporale che rinforza man mano ci avviciniamo, in auto, alle Grotte di Stiffe, tanto da costringerci ad una sosta in un parcheggio. Le grotte, con un percorso di 700mt, si dividono in numerose sale dove scorre impetuosa l'acqua, per questa ragione sono le uniche grotte attive in Italia.

12/8/2020 Castel del Monte > Fiume Tirino > Eremo di San Bartolomeo > Sulmona

Si parte dal b&b in direzione del fiume Tirino, considerato il più limpido d'Europa, per l'escursione in canoa. I giovani ragazzi che gestiscono il centro del Bosso, con passione e professionalità, stanno tentando di recuperare il territorio dopo anni di sfruttamento dovuto all'industrializzazione selvaggia prima, e all'abbandono poi. E' piacevolissimo remare salutati dalle fronde degli alberi, provo anche a bagnarmi nell'acqua che è freddissima. Seguendo il suggerimento della nostra accompagnatrice, neo-diplomata, pranziamo poco distante con la specialità della zona: chitarrine ai gamberi di fiume (curioso il non poter ordinare prima delle 12:30). Proseguiamo quindi per l'Eremo di San Bartolomeo che raggiungiamo attraversando il canyon, dopo il cammino nella valle Giumentina. La costruzione è perfettamente mimetizzata nella roccia bicolore; casualmente abbiamo scelto un punto di vista privilegiato, oltre che un percorso in ombra per raggiungerlo, a differenza di tutti gli altri visitatori. Cerchiamo e troviamo la sorgente miracolosa, con la cui acqua ci bagniamo, meglio approfittare! Ripresa l'auto impieghiamo una abbondante ora per arrivare a Sulmona (la città dei confetti). Il b&b in centro è carino e confortevole, sebbene la ripida scala per arrivare al 2o piano con i bagagli, non sia di facile approccio. A cena optiamo per un'osteria che prepara pochi piatti, quindi ordiniamo la pizza, proseguiamo poi alla scoperta del centro storico ricco di fascino e di scorci.

13/8/2020 Sulmona > Gole di Celano > Castello Piccolomini > Pacentro > Sulmona

Dopo la colazione al bar pasticceria convenzionato, partiamo per le Gole di Celano, ammirando il paesaggio lungo il percorso dal finestrino. Imboccata, dopo qualche tentativo, la via giusta, partiamo per il trekking, I caschetti alla mano vengono prontamente indossati prima di addentrarsi tra le imponenti spaccature nella roccia. Le pareti si avvicinano tra loro via via che proseguiamo, con un'altezza che mette soggezione. Arrampicandoci sui massi continuiamo fino a raggiungere la fonte degli innamorati, dove una fresca pioviggina, cade da un masso. Dopo il pranzo al sacco, torniamo indietro per visitare l'imponente Castello Piccolomini, felice sintesi di elementi medioevali e rinascimentali. Proseguiamo per Pacentro percorrendo qualche google strada assurda. Il piccolo borgo mi ricorda il paese natale dei miei genitori con le strade lastricate in pietra, le facciate delle case, le strettoie ed i balconcini. Dopo aver esplorato anche il castello, torniamo a Sulmona per la cena ma non abbiamo prenotato, al 3o tentativo dividiamo una grigliata di carne, cicoria, vino rosato, Montepulciano e, in ultimo, la genziana.

14/8/2020 Sulmona > Valle del Sagittario > San Domenico > Scanno

Finalmente giriamo la città di Sulmona con la luce, scattando qualche foto. La maggior parte delle chiese sono chiuse, così come i negozi che aprono con calma. Alla fine del ns pellegrinare, entriamo nell'Antica Fabbrica di Confetti Raponi: la ragazza, 3a generazione, ce ne fa degustare diversi, uno più buono dell'altro, alla fine compro una scatola mix che mi porterò sempre dietro nello zaino per non fargli prendere il caldo con cui si rovinerebbero. Dopo aver assistito al tentativo di abbattimento della statua di Ovidio da parte di una bancarella/camion, partiamo per San Domenico attraversando la valle del Sagittario, una meraviglia per gli occhi ma un percorso impegnativo per la guida. Arriviamo a Vicolungo dove iniziamo il trekking in direzione dell'eremo, affacciato sull'omonimo lago artificiale dai colori brillanti. Sulla riva pranziamo con il panino di prodotti tipici, acquistato in una piccola bottega di Sulmona, e torniamo indietro soffermandoci a bighellonare per le strade del borgo. Dirigiamo per il lago di Scanno, affollato e circumnavigabile grazie ad una strada a senso unico. A piedi percorriamo il Sentiero del Cuore che ci conduce nel punto panoramico dove, per un'illusione ottica, il lago sembra appunto, a forma di cuore. Ridiscendiamo proseguendo in auto per Scanno; la bolgia è notevole, parcheggiare non è semplice ed i vicoli del borgo sono percorsi da fiumi di persone, tant'è che i più indossano la mascherina. Dopo l'aperitivo e un paio di tentativi per uscire dal borgo in direzione agriturismo, finalmente vi arriviamo e la pace regna sovrana, siamo in mezzo al nulla. A cena maltagliati con patate e pancetta, formaggio al tartufo con patate al forno, torta al cioccolato e ricotta. Nella notte buia e dall'aria frizzante, osserviamo le stelle con il naso all'insù.

15/8/2020 Scanno > Barrea > Castel di Sangro > Pescocostanzo

Buon ferragosto! Mentre i messaggi si susseguono sul cellulare, ripartiamo per Barrea incontrando parecchio movimento per strada. Riusciamo a parcheggiare per visitare il borgo che si affaccia sull'omonimo lago artificiale. Estremamente interessante la visita al museo per 1€, comprensiva anche dell'accesso al castello e alla casa dei pipistrelli. Dopo aver acquistato della focaccia, dirigiamo per Castel di Sangro, nella speranza di trovare un posticino per fermarci a pranzare. Alla fine ci sediamo su una panchina nei giardini pubblici e, dopo un caffè shakerato, esploriamo il borgo silenzioso; tutti stanno pranzando. Muoviamo quindi per Pescocostanzo, un bel borgo montuoso a 1400 metri, con palazzi antichi ben tenuti e una profusione di gerani alle finestre. Arriviamo quindi all'ostello quando non c'è nessuno, quindi beviamo un aperitivo nel bar di fianco e, quando arriva la ragazza, scopriamo di essere le sole ospiti. Abbiamo una stanza da 7 posti letto tutta per noi, per essere precisi abbiamo tutto l'ostello solo per noi! Ceniamo nella stessa trattoria/bar dell'aperitivo, con chitarrina ai porcini, bistecca e cicoria. I gestori sono decisamente negati, sarebbero un fertile terreno per gli scapaccioni di Cannavacciulo. A fine pasto andiamo in mezzo al piazzale del parcheggio per inviare gli ultimi messaggi: è l'unico punto in cui il cellulare prende. Nel dubbio mettiamo dietro la ns porta senza chiave, una sedia e le 2 valigie: se qualcuno tenta di entrare lo possiamo sentire. Sole solette, in mezzo al quasi nulla, riemergono alla memoria tutti i film dell'orrore. Sperem!

16/8/2020 Pescocostanzo > Bosco S. Antonio > Palena > Eremo Madonna dell'Altare > Roccascalegna

Tutto tranquillo! Dopo colazione andiamo al Bosco di San Antonio, una delle più belle Faggete d'Abruzzo. Protetto come riserva naturale dal 1985, il bosco oltre ai faggi, custodisce nei suoi 550 ettari numerose piante secolari, aceri, periselvatici, tassi, cerri e ciliegi. Percorrendo un trek di poco più di 2 ore verso il Colle Brignole, arriviamo fino alla cima, dove si scorge Sulmona. Quando ridiscendiamo, torniamo all'ostello per salire, di straforo, sulla Transiberiana abruzzese, ovvero un treno in legno degli anni 50. Percorriamo il tratto di strada che ci porta alla stazione successiva viaggiando con il capotreno e l'organizzatore dell'esperienza: la ragazza dell'ostello voleva farci 'assaggiare' questa chicca, ed è così gentile da venirci a prendere con l'auto per riportarci alla partenza. Dirigiamo quindi per Palena, situato ai piedi della Majella, che francamente mostra molto meno delle entusiasmanti indicazioni che avevo trovato. Torniamo quindi un po' indietro per visitare, in meno di un'ora, l'Eremo della Madonna dell'Altare, che ci siamo perse percorrendo la strada. Proseguiamo quindi per Roccascalegna, imboccando, subito dopo Palena, una bella strada panoramica. Mentre ci approssimiamo al borgo scattiamo diverse foto del castello, con la sua posizione predominante in cima ad una sporgenza rocciosa. Il castello risalente al XI sec. è famoso per l’antica legenda sull’applicazione del “Ius primae noctis” secondo la quale il barone del castello obbligava tutte le donne del paese a passare la prima notte di nozze con lui anziché con il consorte appena sposato. Davanti alla biglietteria noto questo gigante dalle fattezze conosciute, è Gianfranco dell'Ortica, che mi stritola nel tradizionale abbraccio, alla faccia del distanziamento. Mentre aspettiamo di entrare per la visita guidata, tra le numerose facce individuo una ragazza che sono sicura di conoscere, troppo tardi mi si accenderà la lampadina, probabilmente era Helga, conosciuta nel viaggio in Malawi-Zambia; piccola l'Italia! La visita al castello è condotta dai ragazzi della proloco, un gruppo di giovani che promuove il territorio, e questa è una gran bella cosa. Dopo la doccia al b&b torniamo sotto le mura della rocca per la cena: pallottole cacio e ova, maltagliati con pomodoro fresco, misto di carne con pomodori, tutto, come sempre, spazzolato a dovere.

17/8/2020 Roccascalegna > Gole di Fara San Martino > Belvedere Balzolo > Guardiagrele

Il nostro programma odierno ci porta a percorrere un trek nelle gole di Fara San Martino, dove troviamo anche i resti dell'omonimo Eremo, davanti al quale incontriamo una famiglia i cui bambini mi fanno un interrogatorio 😂 Proseguiamo fino alla Sorgente, fermandoci per un breve ristoro e tornando indietro per la stessa via, ci accompagna Paola, amica di Eva. A poca distanza ci sono gli stabilimenti della De Cecco e della Dal Verde, ma dubitiamo che ci diano da mangiare se suonassimo i loro campanelli, così optiamo per un ottimo panino con lonza e pecorino. Lasciamo Paola e proseguiamo quindi per il belvedere di Balzolo, dov'è previsto un altro trek ma qui, poco dopo la partenza, Eva mi da la sua benedizione e decide di tornare indietro, mentre io proseguo nell'impegnativo tratto a strapiombo. Arrivo, dopo circa 1h di cammino sostenuto, al rifugio Pescassoli. Sono sola con davanti a me la natura della valle dell'Aventino, lo sguardo arriva fino al mare. Riesco a scorgere il punto da cui son partita, così mando un vocale alla mia amica per avvisarla che sono viva e che sto tornando. Imbocco un sentiero diverso per una 15ina di minuti senza però trovare alcuna indicazione che mi confermi la correttezza delle informazioni stampate, così torno indietro da dove sono arrivata, cercando di accelerare per non far aspettare troppo Eva. Raggiunta la meta mi disseto con una lemonsoda e ripartiamo per Guardiagrele. Il b&b è accogliente, così come il padre della proprietaria. Dopo una corroborante doccia andiamo a cena, scovando la macelleria, il servizio lascia sempre un po' a desiderare ma, ancora una volta, ceniamo benissimo e concludiamo la serata chiacchierando, fino a chiusura, con i vicini di tavolo, di viaggi passati e futuri. Beh, diciamo che abbiamo ridimensionato il loro ego.

18/8/2020 Guardiagrele > Lanciano > Fossacesia > Ortona

Dopo una strepitosa colazione con un cornetto alla crema di tutto rispetto, passeggiamo per i vicoli del borgo: dalla balconata la vista si allunga fino al mare, i palazzi si susseguono come le Chiese e pian piano aprono le botteghe artigiane. Ovviamente dobbiamo assaggiare le sise delle monache, ovvero paste fresche di pan di spagna farcite di crema e cosparse di zucchero a velo. Lasciamo Guardiagrele per andare a Lanciano, dove visitiamo il centro i cui edifici sono in larga parte costruiti con mattoni rossi. Il Miracolo Eucaristico è sicuramente suggestivo, i devoti s'inginocchiano e pregano con fervore, anche se, francamente, il non indossare la mascherina in un luogo chiuso dov'è obbligatoria, non li rende immuni dal prendersi il virus e soprattutto dal diffonderlo. Pranziamo con frutta e gelato nel quartiere Fiera, tra palazzi Liberty e Decò, ripartendo subito dopo il caffè, per Fossacesia. L'Abbazia di San Giovanni in Venere, oltre ad essere estremamente interessante, nonostante i lavori di restauro, gode di una vista panoramica, che si estende per diversi km sul mare. Riprendiamo l'auto per raggiungere, non senza qualche difficoltà di parcheggio, Punta Cavalluccio. Percorriamo qualche km della pista ciclo-pedonale, una volta ferrovia, osservando la costa dove si affacciano i famosi trabocchi, che si presentano così come li ricordavo, con quel affaccio sull'acqua turchese che li ospita. Torniamo all'auto per raggiungere il b&b e, dopo una doccia, andiamo ad Ortona. Attraversiamo C.so Vittorio Emanuele e, percorrendo la passeggiata mare, con i cestini dei rifiuti agghindati di lavori all'uncinetto, arriviamo all'affascinante castello-fortezza Aragonese, che visitiamo. Ci concediamo quindi un aperitivo al tramonto sul mare e ceniamo finalmente con pesce: tagliatelle verdi al tonno, ricciola e cozze e ricciola con insalata. Domani, finalmente, ci spiaggeremo.

19/8/2020 Ortona > Francavilla > Città Sant'Angelo > Montesilvano

Dopo colazione scendiamo verso il mare per poi risalire la costa. Ci fermiamo a Francavilla dove piantiamo il nostro ombrellone nella sabbia. Passeggio lungo il bagnasciuga fino al nuovo molo turistico per poi tornare indietro. Siamo raggiunte da Paola e Giulio, suo figlio, e trascorriamo con loro il resto della giornata in relax, pranzando con una frittura di pesce. Nel tardo pomeriggio riprendiamo l'auto per raggiungere in ns B&B, nell'altra corsia una lunga coda di auto scorre lentamente, scopriremo poi che un incidente nella galleria dell'autostrada, ha fatto sì che quest'ultima venisse chiusa, ed il traffico incanalato sulla statale. Ceniamo a Montesilvano condividendo un antipasto di pesce crudo, freddo e caldo e 2 primi, tutto molto buono. Si conclude la serata con una passeggiata in riva al mare e la mascherina super alzata: c'è troppa gente e molti senza mascherina.

20/8/2020 Città Sant'Angelo > Pineto > Castel Sant'Angelo

Ultimo giorno di mare a Pineto, in una delle spiagge più belle dell'Abruzzo, Torre di Cerreto. Raggiungiamo la spiaggia rosata attraversando la pineta dove le cicale friniscono all'impazzata, zittite talvolta dal passaggio del treno. La giornata scorre in relax finendo di leggere, in soli 2 giorni, il libro del mio amico Stefano. Prima di andar via assistiamo al fuggi-fuggi dei nostri giovani "vicini" di ombrellone: un loro amico, con cui hanno condiviso una canna il giorno prima, è risultato positivo. L'affermazione top è: "E adesso come faccio a dirlo ai miei", mi mordo la lingua per non rispondere. Ultima cena a Castel Sant'Angelo, degustando un tripudio di soli antipasti crudi, freddi e caldi. Il ristorante è di un certo livello ed i piatti sono preparati e serviti con grande cura, ovviamente il conto è proporzionato ma è l'unica sera dove abbiamo speso più della media di 20€ a persona, e ne valeva decisamente la pena. Accanto al nostro tavolo una riunione di famiglia davvero molto folcloristica, tra l'abbigliamento e l'atteggiamento non so cosa è peggio, le facce dei camerieri dovrebbero rimanere impassibili, ma, ad un occhio attento, non sfugge l'ironia dello sguardo.

21/8/2020 Città Sant'Angelo > Bologna > Milano

Si torna a casa lasciando questa bella terra che ci ha ospitato. Certamente i gestori di b&b e ristoranti, non sono così smaliziati e pronti nella gestione del turista, ma sicuramente sono genuini e gentili. Consiglio senza remore un giro in questa regione: c'è tantissimo da vedere, fare, gustare. Mi sovviene sorridendo "Acqua liscia o frizzante?" oppure "Vino rosso, bianco o rosato?" 😊

2300 km di bellezza, provare per credere.

Frog