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lunedì 19 marzo 2018

MEZZE SALAMELLE



Un fine settimana di mezze maratone.
Un fine settimana di Salamelle che girano i tacchi e tornano a letto dopo aver sentito il freddo.
Un fine settimana di riunioni annuali e "feste" di compleanno.
Un fine settimana da Salamella, insomma!

Qui tutte le foto del fine settimana.
Qui il racconto di Malo della mezza di Torino:

"Pioggia ininterrotta dalla partenza all’arrivo.  Percorso rinnovato e molto suggestivo, un po' troppo tortuoso nei primi 5 km. Ristori precisi al 5/10/15 ma un po' poveri. Avrei gradito un thè caldo. Organizzazione complessivamente buona, purtroppo mancavano le docce all’arrivo e il ristoro finale praticamente inesistente... però... la maglia tecnica a maniche lunghe è spettacolare!!!! Gente in coda in una città importante come Torino molto disciplinata (non ho visto le tipiche scene isteriche milanesi). Pacer precisi e di grande incitamento, purtroppo con la pioggia il pavè era molto difficile e alcuni punti sconnessi. Da riprovare con un clima più clemente, per gustare lungo Po e parco del Valentino... molto suggestivi. Ottima la possibilità di posti auto vicino alla partenza, gratuiti la domenica"

sabato 11 febbraio 2017

FEBBRE DA SALAMELLA




Mancano poche ore alla Salamellando 2017. Per voi una semplice attesa, per noi ore e minuti che volano. Fervono i preparativi. I cartelli? Ci sono? I cesti? I riconoscimenti? Le salamelle (non noi, quelle da mangiare!)? Messaggi che arrivano, messaggi che partono. Telefonate dell'ultimo minuto. Ansia. Agitazione. Entusiasmo. Eccitazione. Tutto questo è "Salamellando, il giorno prima".

Se è così oggi, figuriamoci domani!
Insomma noi ci siamo. Siamo pronti! Voi?

domenica 29 gennaio 2017

AMALE, SALAMELLE AMALE!










Capita che si siano domeniche, orfane. Sono quelle domeniche in cui non ci sono corse in zona.
Ma le Salamelle non si fermano e corrono le "autoorganizzate". Un termine per dire semplicemente: "ci troviamo in un posto, corriamo insieme e poi beviamo e mangiamo qualcosa!".
E crediamo che la semplicità vinca, sempre. Perchè quello che respiri alle autoorganizzate è davvero "magico": relax, divertimento e spensieratezza. 

E grazie a Renato che si unito a noi! E' stato un piacere.
Buona domenica!

domenica 22 gennaio 2017

SALAMELLE AL TICINO



Oggi per alcune Salamelle è stata la volta di un'allenamento ad Abbiategrasso lungo il canale scolmatore verso il fiume momentaneamente, azzurro. Come ci scrive Bruno, una bella mattinata per tutti gli amici podisti e per Le Salamelle, in allenamento su diversi percorsi. Alla prossima amici e amiche !!

lunedì 29 febbraio 2016

RUNNING IN THE RAIN


Sabato sera, quando apro la finestra per buttare una bottiglia di birra vuota, all'udire i litri e litri di pioggia scendere inesorabilmente con una certa premura, mi son chiesta: 'Perchè cacchio mi sono iscritta a Pavia?!?. Puntare poi la sveglia alle 6 non ha fatto altro che accentuare il mio dubbio.

Domenica mattina, con le tenebre che ancora avvolgono la casa, mi sono ben guardata dal sollevare una tapparella e tendere l'orecchio. Si parte in auto sotto un leggero pioviggino e ci si augura che resti tale; così è! Che bello rivedere le salamelle imbacuccate ma pronte ad affrontare la sfida. Chi pensava inizialmente di fare i 13 km, non ha avuto scampo e ha dovuto accompagnare gli altri, i più, sui 18, perchè insieme la fatica si affronta meglio, e perchè tra 2 settimane c'è la Scarpa d'oro o, come l'ho ribattezzata io, la ciabatta di plastica! Che dire, bella corsa, il percorso buona parte sterrato ma praticabile, alcuni tratti rimandano alla Mezza di Pavia, il Ticino lì vicino placidamente ci accompagna. Certo, freddo e fatica si fanno sentire, ma le magliette verdi incentivano a non mollare fino alla fine, dove un gran bel ristoro attende i podisti.

Alla prossima e ancora tanti auguri a Gigi

Frog

sabato 9 gennaio 2016

GLI ULTIMI 3 ANNI


La vita del 1° consiglio direttivo (CD) salamellico volge al termine.

Che dire di questi ultimi 3 anni? Beh, sicuramente mi hanno insegnato il confronto costruttivo, orientato ad ottenere dei risultati fruibili dal gruppo. Trovare un accordo tra tante teste, non è sempre facile ma, se l'obiettivo è condiviso, non è poi così difficile dire un "Hai ragione tu" o scendere a compromessi. Credo, spero, che per tutti sia stata un'esperienza positiva, sicuramente per me lo è stata. Ma chi son stati gli "oscuri" membri di questo CD?

- Lidio, il presidente: un sorriso costante, tanta, troppa?, voglia di fare, accentratore ma sempre disponibile, prolisso ma preciso e puntuale, pacifista per sua natura, la battuta pronta anche se qualcuno non apprezza, ma lui è fatto così

- Gian, la vice presidente: non tutti la conoscono, io ho questo privilegio. Ha l'innata dote di inquadrare le persone, è pragmatica e precisa, severa ma giusta, non a caso ribattezzata la caposala, ma ci tiene così tanto da accendersi come una torcia che neanche un boccale di birra può spegnere. Lei rappresentava chi è quasi scomparso, i camminatori, una volta componenti numerosi e sempre presenti. Spero di vederla/i più spesso con noi

- Lampu, il tesoriere: ahimè non posso dir molto, per una serie d'impegni non è stato molto partecipe, ma ha lavorato nell'ombra per la sua competenza, e per la salamellando

- Il Segretario, un nome, un ruolo: la pace fatta persona, taciturno ma sempre presente, bisogna punzecchiarlo un po' :), puntuale nella mail corsaiola. Nonostante la distanza, lo si vedeva spesso con il gruppo, nel 2015 è stato poco presente perchè i figli crescono, e bisogna fare delle scelte, quindi grazie per tutte le volte che ci sei stato

- Gigi: come Il Segretario taciturno ma presente, ha delle battute che sono vere perle, bigliettaio tanto quanto Verò (istituiamo un premio ritiro biglietti?). Sembra cosa da poco ma io l'ho fatto e so che non è così, l'iscrizione del gruppo ed il ritiro dei biglietti, soprattutto quando siamo tanti, non è banale, provare per credere

- Bruno: insieme a Gigi ed al Segretario, sono i Peace&Love (consentitemi la definizione). Anche lui costantemente presente se non è a zonzo per lavoro. Il ns puntuale obiettivo fotografico, che si vive meno l'evento in corso, per testimoniarlo con i suoi scatti. Ognuno di noi ha sicuramente scaricato una sua foto e letto un suo simpatico commento

- Tony: salamella storica, il ns organizzatore dei ristori alla salamellando, sempre presente nei cd invece poco nelle corse, quando una volta era una costante. Anche per lui le cose cambiano nella vita, ma spero davvero di vederlo più spesso insieme a noi

- Guaz: che dire di lei? E' l'essenza, il cuore delle salamelle! Mi spiace per chi non la conosce, ma sappiate che questo gruppo esiste perchè l'ha inventato lei che, nella sua generosità, l'ha regalato a tutti noi. Precisa, poco puntuale (in questo facciamo coppia), organizzatrice di primo livello, cura il sito, la classifica, sempre pronta a trovare qualche google-diavoleria (citazione del pres), per facilitare ciò che sembra difficile, disponibile e profondamente onesta. Da lei, e da altri, ho imparato il codice deontologico salamellico, quella voglia di dare e di fare per gli altri, senza aspettarsi troppo di ritorno.

- Frog: già, io. Non mi posso e non mi voglio auto-raccontare. Quella che sono lo si vede da quello che faccio, da quello che dico (lo so, dovrei dire meno parolacce, sob!), da quello che scrivo (troppo e senza punteggiatura).

Tutto questo lo esprimo come plauso al cd uscente che, pur sbagliando, ha lavorato con impegno e passione, spendendo tempo ed energia, e spero possa essere spiegazione? consiglio? speranza? per i candidati al nuovo consiglio. A questi ultimi il mio "in bocca alla salamella", gnam!

Essere Salamella non significa solo correre indossando una maglietta verde.

Per me è così.

Frog

lunedì 15 settembre 2014

GLI ULTIMI SARANNO I PRIMI!!! (by Ambro)


Sono al lavoro,il mio cellulare sulla scrivania  squilla , Vero’ “sono ufficialmente iscritta alla Mezza di Monza” con il Ciccia e Gigi. Scambio uno sguardo con Tony ,mio fido compagno di scrivania e lo metto al corrente della cosa. Il passo successive e’:”CI ISCRIVIAMO". Ok detto e fatto, moduli scaricati e dopo qualche giorno pettorali assegnati.

L’unico dubbio il poco tempo per prepararla, va be’ come viene viene.

Quindi si inizia, lunedì, mercoledì, venerdì, domenica, percorsi lunghi, corti ripetute e quasi sempre accompagnato dal mio ELYsoccorso in bicicletta con il ristoro nel cestino. Il tempo vola,qualche uscita con Gigi, Tony, il Ciccia, Bruno Anna e Vero’ mi rende fiducioso sull’esito della gara. Mi sento bene e l’unica cosa che mi frega ogni tanto e’ mia “cugina Ambrosia”.

Di settimana in settimana

martedì 18 marzo 2014

FERRARA SALAMELLICA






Torno dopo 3 anni e ritrovo i vecchi amici della piscina di Codigoro, Natascia e Claretta soprattutto, incrocio nuovamente gli amici con cui ho viaggiato in Bolivia, abbraccio Sandra, Angelo e Francesco da Comacchio, e mi sembra di averli salutati giusto qualche settimana prima, ovunque salamelle, disseminate intorno al castello.
Un week end intenso, simpatico e giocoso, che fa pensare a quanto strane siano certe coincidenze, e anche sportivo, già, siamo venuti in questa città di acqua e terra, per partecipare chi alla family run, chi alla mezza, chi alla maratona, e chi semplicemente a fare il tifo. Bravissimi i maratoneti: Alex, alla sua prima esperienza sui 42,195, Il Santo che carbura a suon di passito, Il Segretario che zitto, zitto..., Lidio, che non molla mai, Renè che, parafrasando Il Santo, mi... quanto corre.
E che dire dei mezzi: Ambro la cui gioia è ancora stampata in viso quando arrivo, Gigi che dopo le posizioni zen galoppa verso il traguardo, Kappa che come avevo previsto è capace di farla sulle mani, Panda che non sa di essere una lepre, Verò che interpreta mirabilmente un altro ruolo, Zazza che non non avrà fatto il tempo sperato ma arrivarci.
Ultimi, ma non ultimi i 7km: Angelo alla sua prima esperienza, Aury, Bradipo l'imboscato, Dedè, FFa, Gian, Giorgy, Guaz la multi presente, Ely, Illy e le sue unghie verdi, Marietto, Mauro, Pintus, Sampei con il cagnolino, Serena che torna a macinare km, Sissi, R.Mayer.

E sul percorso, a fotografare ed incitare, anche me, più di una volta, Fabio e Leonardo.

Fantastica la coppia che, davanti casa, ha preparato un ristoro a suon di panini, caffè, vino in ghiaccio e non so cos'altro, da cui mi son tenuta rigorosamente lontana, ma cui ho applaudito la gentilezza e la generosità. Peccato che il percorso non sia stato strutturato per valorizzare al meglio questa bella città e le mura. Fortunatamente, chi ha partecipato al giro in bici, ha potuto assaporare risvolti diversi rispetto a quanto visibile nel semplice bighellonare.
E un week end che si rispetti non può che terminare con il pranzo della domenica, dove le papille gustative vengono deliziate dai piatti tipici preparati con arte, anche se il 'turtei cua zucc'a non va col ragù! Si passa di tavolo in tavolo, giocando con i bimbi a dire, fare, baciare, urlare, mangiare, chiacchierando amabilmente, raccogliendo un 'che ne dici del Tibet?'.

I saluti: un arrivederci a breve salamellico, un 'alla prossima' agli altri, e si torna a casa, col sorriso sulle labbra e la gioia nel cuore.

Frog

mercoledì 9 ottobre 2013

SALAMELLE COLLATERALI



Ciao Salamelle,

una serie di termini medici da associare a quello che rimane del tuo organismo dopo una lunga corsa in campagna. Di materiale poco, ma tante forti sensazioni.

Aritmia: irregolarità del ritmo cardiaco. E' sufficiente una piccola salita, cavalcavia, Chattilon con Bruno e la Guaz.

Bilancio idrico: calcolo della differenza tra la quantità di liquidi introdotti nell'organismo e quelli usciti. E' come una carta di credito, i conti non tornano mai.

Biopsia: prelievo di un frammento (piccolo pezzo) di tessuto per vedere se ci sono alterazioni cellulari. Da fare a distanza di un mese plotuniano dall'ultima performance.

Calcolo: formazione simile ad un sassolino originata da sali minerali di varia natura, che può formarsi nel rene e nelle vie urinarie e nelle vie biliari. Di sali ne butti giù tanti, ma l'unico Calcolo che fai è quello di sapere quanti km mancano alla fine o al ristoro.

Caloria: unità di misura del calore / misura dell'apporto calorico dei cibi all'organismo. Caloria per piccina che tu sia… così temuta da tutti, oggi sei la benvenuta, oggi niente dieta.

Caposala: infermiera di piacevole e rassicurante presenza abilitata alla gestione dell'assistenza infermieristica nei reparti di degenza o in altra unità operativa. Tipo MASH Mobil Army Surgery Hospital ... e sono cose belle.

Carboidrati: parola usata in chimica per indicare i cibi che contengono zuccheri semplici e composti. Da podista è meglio: piatto di pasta e un bicer de vin.

Coma: perdita di coscienza e della mobilità a causa di malattia o trauma o corsa, con continuità della sola vita vegetativa. Il coma può essere: superficiale (ventuno097), profondo (trentatre), irreversibile (quarantadue195).

Crampo: dolori muscolari improvvisi e violenti causati dalla contrazione involontaria di uno o più muscoli. Ottima scusa da dire ai palloncini delle 5 ore per declinare il loro invito.

Cronico: che dura nel tempo (è il contrario di acuto). La voglia di correre delle Salamele.

Decontaminazione: rimozione di potenziali agenti patogeni da una superficie o un oggetto precedentemente contaminati. E' sempre la stessa scena, mentre tagli il traguardo c'è una con un gelato (microfono) in mano che elogia la tua impresa, una che ti medaglia e una terza che ti rimuove l'unico pezzo di plastica e silicio; unico testimone in grado di raccontare metro per metro la tua disgraziata agonia.

Deiscenza: riapertura di una ferita già suturata o che si riteneva in via di guarigione. Meglio detto masochismo per quelli che si sono appena ristabiliti e ci riprovano con la maratona.

Diagnosi infermieristica: problema di salute, reale o potenziale, identificato e risolto dall'infermiera, la caposala di prima, con interventi autonomi o in collaborazione con il podista malato immaginario.

Digiuno: non assumere nessun cibo o bevanda. Ma non esiste proprio; è l'unico piacere della vita che ci rimane.

Disidratazione: situazione di grave carenza (mancanza) di liquidi nell'organismo. L'unica cosa di veramente idratata è la maglietta.

Dispnea: respirazione difficoltosa. Quando la dispnea compare dopo una attività fisica viene detta "dispnea da sforzo".Dì giuro!!

Dolore: sensazione che si avverte come risposta ad uno stimolo nocivo la corsa. Il dolore è uno dei principali sintomi di malattia la corsa. L'infermiera, sempre la caposala di prima, deve essere in grado di rilevare: 1. caratteristiche del dolore (acuto, a fitte, colico, bruciore, vomito tric e trac, bombe a mano, sophia loren...), 2. localizzazione (in tutto il corpo tranne i lobi d'estate), 3. modalità di insorgenza (smetti di iscriverti alle maratone), 4. intensità (corri meno), 5. irradiazione (pericolo contagio Salamelle).

Emoglobina: proteina presente nei globuli rossi del sangue, in grado di trasportare l'ossigeno. Ragazzi, senza questa niente corsa, ne medaglia, ne caposala…

Escoriazione: perdita dello strato superficiale della pelle. Dopo una lunga corsa ci sino parti del corpo insospettabili e imbarazzanti che perdono lo strato cutaneo. In alcuni casi si diventa santi.

Ortostatismo: La posizione eretta del corpo. Come dice Ambro "su bel dur!"

Spirometria: misurazione della funzionalità respiratoria. Alla visita medico-sportiva ti dicono "Idoneo!", durante la corsa pensi "medici rinco-npetenti"

Supino: sdraiato con la schiena appoggiata al materasso con la caposala di prima ormai in piena confidenza e complicità.

Memento Audere Semper

Gigi a pezzi

martedì 8 ottobre 2013

VERONA MARATHON 6.10.2013




Ebbene si alla fine ho deciso di fare il grande passo. Anche io "Salamella di ultima generazione" correrò la mia prima maratona. 

L'approccio non è stato bellicoso ma di semplice avvicinamento ad una corsa per me sconosciuta. Da luglio ho iniziato a fare qualche allenamento in più (lavoro permettendo) ed a Agosto ho continuato anche se in vacanza (famiglia permettendo) il tutto per non arrivare impreparato su una distanza a me ignota. Alla fine domenica ero sul pullman con gli amici di Gaggiano, che ci hanno offerto questa grande opportunità da condividere insieme. Stefano l'organizzatore della trasferta sul pulman sembrava aver raggiunto la pace dei sensi, era riuscito infatti a mediare su tutti i bisogni/necessità del gruppo (e non deve essere stato facile).

Sul pullman sembrava esserci il clima di una gita sociale. Gente che mangiava fette biscottate (con e senza marmellata), gente che offriva le fette biscottate (con e senza marmellata), gente che mangiava la banana, gente che mangiava la frutta secca, gente che dormiva e gente che sveglia sembrava chiedersi "Ma cosa sto facendo? Perchè sono qui? Forse alle 5 era più bello stare al calduccio del Letto". Io era uno di quelli con lo sguardo pensieroso in quanto ero cosciente della mia durata sulla distanza dei 30 Km ma da li in avanti ero preoccupato dell'ignoto. Ogni distanza se non provata in precedenza è per me sempre una incognita (e poi capirete perchè). Arriviamo a Verona alle 7 per il ritiro dei pettorali ed alle 7,30 siamo già a Sant'Ambrogio di Valpolicella. Ci cambiamo lasciamo le borse e con Bruno mi reco alla ricerca dei Bagni.

Essere alla Verona Marathon mi fa pensare di essere in una grande macchina da guerra, un orologio svizzero in fatto di organizzazione ed efficienza ma il primo intoppo lo troviamo davanti ai Bagni. Fila interminabile su uno stabile con due distinte entrate. Ci guardiamo intorno e non vedendo altro ci accodiamo.Durante l'attesa mi rendo conto che ci sono anche podisti stranieri (francesi, tedeschi, forse inglesi) anche loro in coda. Vediamo anche persone entrare in bagno con un colore ed uscire con un altro…. Persone che perdono la parola e tentano di utilizzare il linguaggio dei muti per spiegare ma senza alcun risultato per gli altri che attendono pazientemente. Vabbè mi dico può capitare.

Peter ci offre il caffè (grazie Peter mi ero dimenticato di ringraziarti), torello prende il carbon gel e la red bull (?!?!?). Memore della bomba di ferrara penso “ma non avrà esagerato?”. Foto di rito e via piccola corsetta per raggiungere le griglie della partenza. Ci dividiamo tra i dispari ed i pari ed attendiamo il via. Prima del via facciamo un minuto di silenzio in ricordo delle vittime di Lampedusa.

Partenza Gigi mi grida “falli Neri” inizio a correre e penso “ma poi il Sindaco Tosi sarà contento?”. Incrocio Bruno e poi Torello. Torello mi dice di fare attenzione agli autovelox (in effetti ce ne sono diversi e ben mimetizzati). Sorrido e lo ringrazio.

Proseguo fino ai 10km da solo. Incrocio Silvano un ragazzo di Verona che ho incontrato nell’attesa del turno del bagno (mi dico che forse l’organizzazione aveva previsto anche questo…). Silvano viaggia con un suo amico che al ristoro dei 20 lo molla. Mi avvicino e scherziamo un po’ e proseguiamo insieme fino ai 30. Durante il percorso parliamo di tutto (precedenti Maratone, allenamenti fatti, etc. etc.) ed alla fine per non scoraggiarmi mi dice tranquillamente che dopo i 30 non devo pensare alla fine ma solo in multipli di 5 (non ci avevo pensato …. furbi questi veronesi). E’ bello vederlo che quando qualcuno dal bordo della strada applaude lui gli risponde applaudendo più forte e ringraziandoli. Poi quando vede i bambini si avvicina sempre a dare loro il 5 con la mano.

Ai 28 incrocio Peter (lui e già ai 34 ca.) e va nel senso contrario al mio. Gli dico forza Peter. Mi chiede come va. Gli rispondo non bene comunque procedo. Anche lui è abbastanza provato ma lo vedo concentrato sull’obbiettivo. Anche Silvano incrocia il suo amico e lo incita anche lui.

Ai 30 mi fermo per un po’ di stretching (avevo l’adduttore della gamba destra che mi dava fastidio). Lui mi dice ci vediamo all’arrivo e va. Riparto ed inizia a piovere. Ai 36 mi rifermo per principio di crampi ai polpacci di entrambe le gambe. Nuovo stretching e via si riparte. Ai 37 sono in piazza Brà, sono all’Arena e mi dico allora ho finito guardo i km e vedo che sono ai 37. Mi viene un attacco di nausea e mi fermo poco prima dei 37. C’è uno speaker che mi dice se va tutto bene e che se ho bisogno ci sono dei medici a disposizione. Con lo stesso linguaggio dei muti utilizzato dalle persone in uscita dai bagni faccio cenno di no. Fortunatamente mi libero dei liquidi in corpo e riparto. Inizio a fare un giro per le vie di Verona. Avanti e indietro. Un ponte in un senso e poi nell’altro. Supero i 40. Ai 41 nuovo stop nausea (e stessa soluzione). Riparto mancano 800 mt mi rifermo per crampi. Mi raggiunge un maturo podista e mi dice “Cosa hai? Hai i crampi? Non fermarti!! Fai passi più corti forza manca pochissimo. Anche io nelle tue stesse condizioni una volta ho fatto 10km.” Riparto e vedo che comunque riesco a proseguire. Entro nell’arena vedo il gonfiabile lo supero e mi dico… “MAI PIU’ ”. Vedo Peter sul bordo già cambiato e mi chiede come va. Gli dico benino. Mi chiede di Bruno e gli riferisco di averlo incrociato sul ponte che misurava i 40 km. Mi dice che lui le docce non le ha trovate e pertanto ha preso la borsa e si è solo cambiato. Mi dice che Gigi e Torello non le hanno trovate all’Expo ma gli hanno riferito che erano all’Arena, pertanto una volta cambiati ci stavano raggiungendo all’Arena.

Andiamo insieme a prendere la borsa e chiediamo dove siano le docce. La persona ci dice che purtroppo le docce non ci sono all’Arena così come il pasta party (mancate autorizzazioni). Chiedo a Peter dove sia il ristoro. Mi avvicino e prendo del the CALDO. Il primo di tutta la corsa (visto che gli altri erano freddi). Ne faccio un sorso ed avverto un nuovo senso di nausea. Ancora una volta mi libero dei Liquidi e tutto passa. Peter dà la colpa forse al caffè (visto che è l’unica cosa presa calda) mentre io al freddo al thè ed al carbon gel. Peter mi dice di passare al pronto soccorso per un controllo. Lo assecondo in quanto lo vedo preoccupato. Entro bagnato nella tenda e qui alla fine ci passo 3 ore. Le persone sono simpatiche. Mi controllano pulsazioni, glicemia e pressione. Tutto nella norma. Decidono di farmi una flebo in quanto ritengono che non ho sufficienti liquidi in corpo. Chiedo cosa ci sia dentro la flebo ed alla fine confesso la mia patologia (che fra l’altro non mi avevano chiesto di dichiarare). Dichiaro che sono Diabetico ed insulino dipendente (Peter lo sapeva e per questo mi ha proposto il pronto soccorso). Decidiamo insieme di fare una flebo idrosalina e niente più. Finita la prima sacca chiedo qualcosa da bere e mi danno un bicchiere di thè tiepido. Ne sorseggio un pò ed altro attacco di nausea e stesse soluzioni precedenti. Parliamo ancora un po’ ed alla fine il medico decide di darmi una nuova flebo di plasil e due di liquidi per permettermi il rientro a casa. Mi avverte che se fosse per lei mi avrebbe fatto andare direttamente al pronto soccorso dell’ospedale ma visto che sono di Milano e che comunque sarei rientrato in pulman decide di prendersi questo rischio. Mi avverte però che se i sintomi fossero proseguiti anche una volta raggiunta casa allora sarei dovuto andare al pronto soccorso più vicino.

Tirando le somme posso dire che se la maratona deve essere tutto questo preferisco tenermi in mente le persone e i bambini sul ciglio della strada che applaudono e che incitano. Per il resto (no docce no party …. ) fa nulla tanto è solo una corsa e ci sono altre cose più importanti.

Ah dimenticavo di dire che le infermiere, il medico anestesista, il medico generico erano veramente “CARINE” in tutti i sensi (se non ci credete chiedete a GIGI ;-) ).

martedì 9 luglio 2013

MISSIONE ALPEMARATHON: 2° ASSALTO - RESPINTO!




Chatillon è un must per le Salamelle: sono 3 anni che ci vado e noto sempre un entusiasmo particolare in coloro che affrontano il viaggio e i diversi percorsi, ma anche in quelli che rimangono a casa, magari aspettandosi una fetta di fontina (squisita, peraltro!). Non posso che aggiungere anche i complimenti al Mario Blatto organizzatore ed a tutti i suoi numerosi e affiatatissimi collaboratori: anche il loro efficace impegno probabilmente rende piacevole questa corsa, che non è solo una corsa, ma una scoperta sempre nuova.

Quest'anno il mio obiettivo erano le 5h, dopo che lo scorso anno sono miseramente "scoppiato": allora era la mia prima vera corsa in montagna e l'impatto è stato mentalmente devastante. Quindi 5h mi sono sembrate un obiettivo ragionevole. 
Ma come ci si avvicina alla gara?

Non devo insegnare nulla a nessuno: è ovvio.

1) Essere sul luogo o nelle vicinanze, in modo da non strapazzarsi prima ancora di iniziare a correre.
Detto, fatto. Un bell'alberghetto ad Arnad, a 10' dalla partenza. Ovviamente, il riposo è fondamentale, per cui la quiete della montagna (e invece auto che passano rumorosamente a tutte le ore) ed il fresco della notte (un caldo che abbiamo tenuto le finestre aperte ma nulla, non passava un filo d'aria) sono stati proprio beneauguranti.

2) Una cena leggera.
Beh, certo, i ravioli con fonduta e noci non sono proprio l'ideale, ma ci si può passare sopra. Sono invece le salsicce a volontà a fare la differenza. Proprio una differenza pesante! Mi è durata, oltre a tutta la notte, anche per i primi 5 km di corsa.

3) A nanna presto.
Non so se "presto" significa quando le ore hanno una cifra sola, ma ho il sospetto che andare in gruppo a bere una birra alle 23 sia un po' "tirato".

4) Una buona colazione.
Programmata per le 6,15, ma la signora non s'è svegliata, per cui è stata fatta di corsa ed un po' alla rinfusa, iniziando alle 6,30 e finendo alle 6,40. Forse è il segno della velocità della giornata.

5) Il riscaldamento pre-gara.
Arrivo alla partenza giusto 2' prima che diano il via. Faccio solo in tempo a salutare chi c'è, in attesa delle partenze successive per le distanze inferiori alla maratona (Bruno S, Luca, Betty e Miriam), oltre che a ritrovare i miei compagni di avventura (Santo e Peppì).

Fin qui, insomma, tutto secondo previsione: non può che andare meglio!

Ah, stavo dimenticando: non solo avevo dimenticato a casa le mie "bombe", che un'anima caritatevole come quella di Santo mi ha procurato (anche se nell'sms non ho potuto chiamarle così per il sicuro intercettamento della Digos: ma lui ha capito lo stesso). Ho lasciato a casa pure i miei cerotti da corsa, per il sanguinamento da strofinamento dei capezzoli. Speriamo che la canotta nuova della Trecor sia morbida e poco irritante. Infatti solo al 15° km inizio a vedere un po' di sangue ad altezza seno. Ma nulla di drammatico.

Ed il tempo, com'era? - vi starete chiedendo

Quale? Quello cronometrico (non ricordo i passaggi al 16° - fine della ripida salita - e al 21°, ma ero dentro la proiezionde delle 5h) oppure quello meteorologico (21°C alla partenza ed un'umidità che sembra Bià)? Ma tranquilli, poi è solo diventato sempre più caldo ed insopportabile!
Ogni ristoro è praticamente una doccia. Freschissima! Ma già 1 km dopo è tutto evaporato. E la gola riarsa. Quindi ancora 4 km al prossimo. E quando arriva?

Man mano che il traguardo si avvicina, mi rendo conto che posso davvero farcela a restare nelle 5h: basta che voglia impegnarmi a resistere al caldo e, con un tempo medio di 6'30"/km, sono dentro. Sì, ma ci sono ancora due salite e la rampa che porta a St. Vincent. Lo voglio davvero?

Noooooooooo.

A 4 km dalla fine ho deciso di camminare e per ben 2 km, così da togliermi ogni velleità. Quando ho visto il cronometro arrivare a segnare 5h di corsa, ho ripreso a correre, fino al traguardo, per un tempo finale di 5h11' e rotti.

Assalto respinto. Ma sono contento lo stesso, perché io corro contro di me, non contro il sole.
Ero talmente disidratato che, al ristoro finale, ho bevuto qualsiasi cosa liquida ci fosse ed anche a pranzo, dopo aver assaggiato qualcosa che mi veniva offerto (ma il meno possibile), ho bevuto e bevuto e bevuto.

A proposito, m'è venuta sete. Prosit!