Chatillon è un must per le Salamelle: sono 3 anni che ci vado e noto sempre un entusiasmo particolare in coloro che affrontano il viaggio e i diversi percorsi, ma anche in quelli che rimangono a casa, magari aspettandosi una fetta di fontina (squisita, peraltro!). Non posso che aggiungere anche i complimenti al Mario Blatto organizzatore ed a tutti i suoi numerosi e affiatatissimi collaboratori: anche il loro efficace impegno probabilmente rende piacevole questa corsa, che non è solo una corsa, ma una scoperta sempre nuova.
Quest'anno il mio obiettivo erano le 5h, dopo che lo scorso anno sono miseramente "scoppiato": allora era la mia prima vera corsa in montagna e l'impatto è stato mentalmente devastante. Quindi 5h mi sono sembrate un obiettivo ragionevole.
Ma come ci si avvicina alla gara?
Non devo insegnare nulla a nessuno: è ovvio.
1) Essere sul luogo o nelle vicinanze, in modo da non strapazzarsi prima ancora di iniziare a correre.
Detto, fatto. Un bell'alberghetto ad Arnad, a 10' dalla partenza. Ovviamente, il riposo è fondamentale, per cui la quiete della montagna (e invece auto che passano rumorosamente a tutte le ore) ed il fresco della notte (un caldo che abbiamo tenuto le finestre aperte ma nulla, non passava un filo d'aria) sono stati proprio beneauguranti.
2) Una cena leggera.
Beh, certo, i ravioli con fonduta e noci non sono proprio l'ideale, ma ci si può passare sopra. Sono invece le salsicce a volontà a fare la differenza. Proprio una differenza pesante! Mi è durata, oltre a tutta la notte, anche per i primi 5 km di corsa.
3) A nanna presto.
Non so se "presto" significa quando le ore hanno una cifra sola, ma ho il sospetto che andare in gruppo a bere una birra alle 23 sia un po' "tirato".
4) Una buona colazione.
Programmata per le 6,15, ma la signora non s'è svegliata, per cui è stata fatta di corsa ed un po' alla rinfusa, iniziando alle 6,30 e finendo alle 6,40. Forse è il segno della velocità della giornata.
5) Il riscaldamento pre-gara.
Arrivo alla partenza giusto 2' prima che diano il via. Faccio solo in tempo a salutare chi c'è, in attesa delle partenze successive per le distanze inferiori alla maratona (Bruno S, Luca, Betty e Miriam), oltre che a ritrovare i miei compagni di avventura (Santo e Peppì).
Fin qui, insomma, tutto secondo previsione: non può che andare meglio!
Ah, stavo dimenticando: non solo avevo dimenticato a casa le mie "bombe", che un'anima caritatevole come quella di Santo mi ha procurato (anche se nell'sms non ho potuto chiamarle così per il sicuro intercettamento della Digos: ma lui ha capito lo stesso). Ho lasciato a casa pure i miei cerotti da corsa, per il sanguinamento da strofinamento dei capezzoli. Speriamo che la canotta nuova della Trecor sia morbida e poco irritante. Infatti solo al 15° km inizio a vedere un po' di sangue ad altezza seno. Ma nulla di drammatico.
Ed il tempo, com'era? - vi starete chiedendo
Quale? Quello cronometrico (non ricordo i passaggi al 16° - fine della ripida salita - e al 21°, ma ero dentro la proiezionde delle 5h) oppure quello meteorologico (21°C alla partenza ed un'umidità che sembra Bià)? Ma tranquilli, poi è solo diventato sempre più caldo ed insopportabile!
Ogni ristoro è praticamente una doccia. Freschissima! Ma già 1 km dopo è tutto evaporato. E la gola riarsa. Quindi ancora 4 km al prossimo. E quando arriva?
Man mano che il traguardo si avvicina, mi rendo conto che posso davvero farcela a restare nelle 5h: basta che voglia impegnarmi a resistere al caldo e, con un tempo medio di 6'30"/km, sono dentro. Sì, ma ci sono ancora due salite e la rampa che porta a St. Vincent. Lo voglio davvero?
Noooooooooo.
A 4 km dalla fine ho deciso di camminare e per ben 2 km, così da togliermi ogni velleità. Quando ho visto il cronometro arrivare a segnare 5h di corsa, ho ripreso a correre, fino al traguardo, per un tempo finale di 5h11' e rotti.
Assalto respinto. Ma sono contento lo stesso, perché io corro contro di me, non contro il sole.
Ero talmente disidratato che, al ristoro finale, ho bevuto qualsiasi cosa liquida ci fosse ed anche a pranzo, dopo aver assaggiato qualcosa che mi veniva offerto (ma il meno possibile), ho bevuto e bevuto e bevuto.
A proposito, m'è venuta sete. Prosit!
Ed io che mi facevo scrupoli per inviare l'sms alle 23:30 credendovi tutti a letto...
RispondiEliminaNon riuscivo a starvi dietro, 3 contro 1 è una lotta impari.
Praticamente hai fatto una vera preparazione salamellica :)
Bravissimo!
PS Ma a pranzo, hai bevuto, bevuto, bevuto cosa?!?!?!? ;)
Ricordo una bottiglia di birra freschissima bevuta a canna, quasi senza respirare. Poi mi devo essere un po' annebbiato e non ricordo più nulla.
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