Ebbene si alla fine ho deciso di fare il grande passo. Anche io "Salamella di ultima generazione" correrò la mia prima maratona.
L'approccio non è stato bellicoso ma di semplice avvicinamento ad una corsa per me sconosciuta. Da luglio ho iniziato a fare qualche allenamento in più (lavoro permettendo) ed a Agosto ho continuato anche se in vacanza (famiglia permettendo) il tutto per non arrivare impreparato su una distanza a me ignota. Alla fine domenica ero sul pullman con gli amici di Gaggiano, che ci hanno offerto questa grande opportunità da condividere insieme. Stefano l'organizzatore della trasferta sul pulman sembrava aver raggiunto la pace dei sensi, era riuscito infatti a mediare su tutti i bisogni/necessità del gruppo (e non deve essere stato facile).
Sul pullman sembrava esserci il clima di una gita sociale. Gente che mangiava fette biscottate (con e senza marmellata), gente che offriva le fette biscottate (con e senza marmellata), gente che mangiava la banana, gente che mangiava la frutta secca, gente che dormiva e gente che sveglia sembrava chiedersi "Ma cosa sto facendo? Perchè sono qui? Forse alle 5 era più bello stare al calduccio del Letto". Io era uno di quelli con lo sguardo pensieroso in quanto ero cosciente della mia durata sulla distanza dei 30 Km ma da li in avanti ero preoccupato dell'ignoto. Ogni distanza se non provata in precedenza è per me sempre una incognita (e poi capirete perchè). Arriviamo a Verona alle 7 per il ritiro dei pettorali ed alle 7,30 siamo già a Sant'Ambrogio di Valpolicella. Ci cambiamo lasciamo le borse e con Bruno mi reco alla ricerca dei Bagni.
Essere alla Verona Marathon mi fa pensare di essere in una grande macchina da guerra, un orologio svizzero in fatto di organizzazione ed efficienza ma il primo intoppo lo troviamo davanti ai Bagni. Fila interminabile su uno stabile con due distinte entrate. Ci guardiamo intorno e non vedendo altro ci accodiamo.Durante l'attesa mi rendo conto che ci sono anche podisti stranieri (francesi, tedeschi, forse inglesi) anche loro in coda. Vediamo anche persone entrare in bagno con un colore ed uscire con un altro…. Persone che perdono la parola e tentano di utilizzare il linguaggio dei muti per spiegare ma senza alcun risultato per gli altri che attendono pazientemente. Vabbè mi dico può capitare.
Peter ci offre il caffè (grazie Peter mi ero dimenticato di ringraziarti), torello prende il carbon gel e la red bull (?!?!?). Memore della bomba di ferrara penso “ma non avrà esagerato?”. Foto di rito e via piccola corsetta per raggiungere le griglie della partenza. Ci dividiamo tra i dispari ed i pari ed attendiamo il via. Prima del via facciamo un minuto di silenzio in ricordo delle vittime di Lampedusa.
Partenza Gigi mi grida “falli Neri” inizio a correre e penso “ma poi il Sindaco Tosi sarà contento?”. Incrocio Bruno e poi Torello. Torello mi dice di fare attenzione agli autovelox (in effetti ce ne sono diversi e ben mimetizzati). Sorrido e lo ringrazio.
Proseguo fino ai 10km da solo. Incrocio Silvano un ragazzo di Verona che ho incontrato nell’attesa del turno del bagno (mi dico che forse l’organizzazione aveva previsto anche questo…). Silvano viaggia con un suo amico che al ristoro dei 20 lo molla. Mi avvicino e scherziamo un po’ e proseguiamo insieme fino ai 30. Durante il percorso parliamo di tutto (precedenti Maratone, allenamenti fatti, etc. etc.) ed alla fine per non scoraggiarmi mi dice tranquillamente che dopo i 30 non devo pensare alla fine ma solo in multipli di 5 (non ci avevo pensato …. furbi questi veronesi). E’ bello vederlo che quando qualcuno dal bordo della strada applaude lui gli risponde applaudendo più forte e ringraziandoli. Poi quando vede i bambini si avvicina sempre a dare loro il 5 con la mano.
Ai 28 incrocio Peter (lui e già ai 34 ca.) e va nel senso contrario al mio. Gli dico forza Peter. Mi chiede come va. Gli rispondo non bene comunque procedo. Anche lui è abbastanza provato ma lo vedo concentrato sull’obbiettivo. Anche Silvano incrocia il suo amico e lo incita anche lui.
Ai 30 mi fermo per un po’ di stretching (avevo l’adduttore della gamba destra che mi dava fastidio). Lui mi dice ci vediamo all’arrivo e va. Riparto ed inizia a piovere. Ai 36 mi rifermo per principio di crampi ai polpacci di entrambe le gambe. Nuovo stretching e via si riparte. Ai 37 sono in piazza Brà, sono all’Arena e mi dico allora ho finito guardo i km e vedo che sono ai 37. Mi viene un attacco di nausea e mi fermo poco prima dei 37. C’è uno speaker che mi dice se va tutto bene e che se ho bisogno ci sono dei medici a disposizione. Con lo stesso linguaggio dei muti utilizzato dalle persone in uscita dai bagni faccio cenno di no. Fortunatamente mi libero dei liquidi in corpo e riparto. Inizio a fare un giro per le vie di Verona. Avanti e indietro. Un ponte in un senso e poi nell’altro. Supero i 40. Ai 41 nuovo stop nausea (e stessa soluzione). Riparto mancano 800 mt mi rifermo per crampi. Mi raggiunge un maturo podista e mi dice “Cosa hai? Hai i crampi? Non fermarti!! Fai passi più corti forza manca pochissimo. Anche io nelle tue stesse condizioni una volta ho fatto 10km.” Riparto e vedo che comunque riesco a proseguire. Entro nell’arena vedo il gonfiabile lo supero e mi dico… “MAI PIU’ ”. Vedo Peter sul bordo già cambiato e mi chiede come va. Gli dico benino. Mi chiede di Bruno e gli riferisco di averlo incrociato sul ponte che misurava i 40 km. Mi dice che lui le docce non le ha trovate e pertanto ha preso la borsa e si è solo cambiato. Mi dice che Gigi e Torello non le hanno trovate all’Expo ma gli hanno riferito che erano all’Arena, pertanto una volta cambiati ci stavano raggiungendo all’Arena.
Andiamo insieme a prendere la borsa e chiediamo dove siano le docce. La persona ci dice che purtroppo le docce non ci sono all’Arena così come il pasta party (mancate autorizzazioni). Chiedo a Peter dove sia il ristoro. Mi avvicino e prendo del the CALDO. Il primo di tutta la corsa (visto che gli altri erano freddi). Ne faccio un sorso ed avverto un nuovo senso di nausea. Ancora una volta mi libero dei Liquidi e tutto passa. Peter dà la colpa forse al caffè (visto che è l’unica cosa presa calda) mentre io al freddo al thè ed al carbon gel. Peter mi dice di passare al pronto soccorso per un controllo. Lo assecondo in quanto lo vedo preoccupato. Entro bagnato nella tenda e qui alla fine ci passo 3 ore. Le persone sono simpatiche. Mi controllano pulsazioni, glicemia e pressione. Tutto nella norma. Decidono di farmi una flebo in quanto ritengono che non ho sufficienti liquidi in corpo. Chiedo cosa ci sia dentro la flebo ed alla fine confesso la mia patologia (che fra l’altro non mi avevano chiesto di dichiarare). Dichiaro che sono Diabetico ed insulino dipendente (Peter lo sapeva e per questo mi ha proposto il pronto soccorso). Decidiamo insieme di fare una flebo idrosalina e niente più. Finita la prima sacca chiedo qualcosa da bere e mi danno un bicchiere di thè tiepido. Ne sorseggio un pò ed altro attacco di nausea e stesse soluzioni precedenti. Parliamo ancora un po’ ed alla fine il medico decide di darmi una nuova flebo di plasil e due di liquidi per permettermi il rientro a casa. Mi avverte che se fosse per lei mi avrebbe fatto andare direttamente al pronto soccorso dell’ospedale ma visto che sono di Milano e che comunque sarei rientrato in pulman decide di prendersi questo rischio. Mi avverte però che se i sintomi fossero proseguiti anche una volta raggiunta casa allora sarei dovuto andare al pronto soccorso più vicino.
Tirando le somme posso dire che se la maratona deve essere tutto questo preferisco tenermi in mente le persone e i bambini sul ciglio della strada che applaudono e che incitano. Per il resto (no docce no party …. ) fa nulla tanto è solo una corsa e ci sono altre cose più importanti.
Ah dimenticavo di dire che le infermiere, il medico anestesista, il medico generico erano veramente “CARINE” in tutti i sensi (se non ci credete chiedete a GIGI ;-) ).
Che avventura Roby,complimenti!
RispondiEliminama ti riferisci all'incontro con le donne del pronto soccorso? Anche gigi la pensa come te ;-)
RispondiEliminaChe impresaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa :)
RispondiEliminaE molto ingegnosa la scusa x broccolare le infermiere!!!!!! ;-)))
be' in effetti è stato meglio che l'area relax - massaggi
RispondiEliminaE' stata dura, ma ce l'hai fatta! Sei stato grandissimo...
RispondiEliminaUn consiglio.... la prossima volta (ci sarà, vedrai), vai prima a ispezionare il Pronto Soccorso così, se ne vale la pena (cioè se le infermiere, il medico anestesista, il medico generico, erano veramente "CARINE" in tutti i sensi), ti fermi subito così passi più tempo con loro ;-)
CONGRATULAZIONI!!!
Verò
con la fortuna che mi ritrovo ..... forse è meglio che tiro dritto fino al traguardo... ;-)
RispondiEliminaHai capito il Segretario, zitto zitto, quatto quatto, ha raggiunto il suo obbiettivo, e che obbiettivo!!!
RispondiEliminaBravissimo ;)
Grazie. Ora Berna.... ;-)
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