domenica 4 settembre 2011

Marocco 6/7

18/08/2011

La colazione si compone delle solite frittelle su cui spalmiamo miele o marmellata, successivamente carichiamo i ns bagagli per il nuovo, lunghissimo, viaggio. Dopo il toto-scommessa della sera prima siamo consapevoli che ci aspettano ben 6 ore di strada. Facciamo sosta in un paese dove compriamo generi alimentari per il pranzo, con Nip, Antonio, Paolo e Mantova, facciamo incetta di dolci in una pasticceria, sbagliamo l’ordine e siamo subissati di scatole, ma siii, viva il diabete! Successivamente ci fermiamo a Ourzazate, qui sono state girate alcune scene del film Il Gladiatore. Ci perdiamo nel dedalo di vie e edifici diroccati fino ad arrivare in cima alla collina. Tutt’intorno altopiani talvolta brulli, talvolta rocciosi, là dove scorre l’acqua la vegetazione spezza i colori dell’ocra e dell’arancio, con un bel verde brillante. Non troppo distante il villaggio con le case di terra, argilla e paglia. A fine esplorazione chiediamo al vicino albergo se possiamo utilizzare la terrazza, così uniamo i tavoli e pranziamo insieme, dividendoci quanto acquistato al mattino, quindi, anche i dolci, che per altro sono molto buoni. Riprendiamo il viaggio che sembra non finire mai, a un certo punto Nip e Tofik, ricevono telefonate informative dal fuori strada che porta alcuni amici: hanno avuto un incidente. Torniamo indietro e, quando arriviamo, constatiamo di persona che stanno tutti bene, le rassicurazioni telefoniche non erano servite a molto. Il mezzo è in bilico sul guard rail, la ruota anteriore destra penzola sul precipizio. Sahid e alcuni autoctoni, mediante l’utilizzo di alcune pietre, riescono, dopo diversi tentativi, a rimettere il mezzo in carreggiata. Dopo un applauso liberatore e dopo aver testato la tenuta di strada, ripartiamo verso Marrakesh. Il nostro albergo è un riad all’interno della medina, ci arriviamo a piedi mentre i bagagli sono stati caricati su 2 carretti. Ci sistemiamo nelle diverse, affascinanti, stanze e, dopo una doccia, ci ritroviamo nella piazza degli Impiccati. E’ un brulicare di cantastorie, pagliacci, incontri di box tra adolescenti, scimmiette, donne che leggono i tarocchi, cantanti, ballerini, improponibili danzatrici del ventre uomini, banchetti di spremute d’arance, di lumache, di cd, di ristorazione e, proprio in uno di questi, il 117, ci fermiamo per la cena. Camerieri e gestori sono molto spiritosi infatti cantano stornelli italiani e scattano foto con tutti. Dopo cena ancora un giro e poi, in albergo, il bicchiere della staffa, successivamente alcuni vanno a nanna, altri escono nuovamente per andare a visitare la città nuova.

Nessun commento:

Posta un commento