19/08/2011
Il giorno dopo, la guida, ci porta a visitare la medina: il palazzo di Bahia residenza del visir, le tombe Saadiane, la zona nord dove, in un dedalo di viuzze, arriviamo presso un forno a legna del pane, e poi il mercato della carne, del pesce, delle verdure, così come a Fès, camminando con il naso all’insù o carpendo la quotidianità della vita che ci circonda, torniamo verso la piazza Jemaa el-Fna. Pomeriggio libero quindi, dopo una breve sosta nel riad, riparto per perdermi nella medina. I commercianti mi tentano mostrando le loro mercanzie ma ancora non cedo. Un anziano signore m’invita nel suo negozio di tappeti, sono tutti impilati in piccole montagne a ridosso delle pareti, mi racconta che il negozio è dell’800 mentre il pavimento a mosaico ha la sua età, 75 anni. Mi offre un tè alla menta e, mentre lo sorseggio, mi racconta di sua moglie e dei 12 figli. Non capisco tutto quello che dice, parla molto francese, un po’ d’inglese e un accenno d’italiano. Mi chiede di me, da dove arrivo, da quanto sono in Marocco, si stupisce quando gli spiego le tappe fatte in soli 6 giorni. Finito il tè mi congedo e torno a immergermi nei souk, è giunto il momento degli acquisti, ed infatti parto con le contrattazioni. Incrocio Valeria, Pio e Walter, lei resta con me ed insieme ci divertiamo a trattare quello che c’interessa. Sicuramente siamo state imbrogliate ma bisogna dare un valore agli oggetti, raggiunto quello è comunque un successo. Finiamo gli acquisti con un altro tè offerto dall’ultimo commerciante dove abbiamo acquistato sciarpe, collana e orecchini. Torniamo velocemente indietro per prepararci per la cena, è l’ultima sera che passiamo insieme. Il locale scovato è molto carino, la cucina discreta anche se i piatti principali sono: cus-cus e tajin. Tra i tavoli si esibiscono 2 musicisti e una danzatrice del ventre a mio avviso un po’ scarsa (volgarissima la banconota infilata nella spallina del reggiseno). All’uscita dal ristorante ci dividiamo, alcuni optano per l’ultimo giro nella città nuova, altri girano un’ultima volta nella piazza per poi tornare al riad. Opto per la 2° chance anche se perdo i miei compagni e comincio a girare sola come ho fatto nel pomeriggio. I marocchini sono molto gentili, salutano sempre ma ti guardano con insistenza così preferisco essere gentile ma tenere le distanze. Ritrovo il gruppo sulla terrazza del riad davanti ad un bicchiere di vino rosso che non manco di assaporare. La stanchezza dilaga così ci congediamo, punto la sveglia per le 5 e sono le 2.
20/08/2011
Inconsapevolmente spengo la sveglia ripiombando nel sonno, Giulia, fortunatamente, mi desta così, in 15 min, mi preparo e scendo con il mio trolley. Dopo colazione dirigiamo verso il ns mezzi dando il buon giorno con il rumore assordante dei trolley sul selciato della medina. Durante il tragitto per l’aeroporto cadiamo tutti in coma e ci destiamo quando siamo quasi arrivati. Dopo il check in la colazione insieme condividendo gli ultimi dhiram che sono avanzati, le battute conclusive, i baci, gli abbracci di commiato con il gruppo Roma. Peccato, nessuno pensa ad un ultima foto dei 20 prima del ritorno. Salutiamo il duo Pio-Walter e saliamo sul nostro volo per Malpensa, ecco, si parte, l’aereo accelera, si stacca dal suolo…ciao Marocco. Milano ci accoglie con 35° di afa ed il toto bagagli, dopo qualche perplessità arrivano tutti, ancora baci e abbracci. I saluti a chi non conoscevo solo 8 giorni fa, mi sembra passata una vita; è sempre una strana sensazione perché la condivisione di tutto ha fatto da collante tra perfetti sconosciuti e, nonostante il n.ro importante di partecipanti, non ci sono stati particolari momenti d’irritazione. Non so se incrocerò in futuro questi compagni d’avventura, quello che so è che questo viaggio mi è piaciuto molto, anche grazie a loro. Sono stanchissima ma finalmente ‘sazia’, ora non ho più voglia di organizzare la prossima meta, assaporo i ricordi, i momenti, gli odori, i paesaggi, come un buon vino che sprigiona tutti i suoi sentori deliziando il palato. Grazie, Marrakesh Discovery famiglia, il mio trolley fucsia è tornato in cantina.
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