Il cioccolatino a forma di cuore, racchiuso nella stagnola rossa con le crocette bianche, è un indizio: "Svizzera!" rispondo senza troppa difficoltà. Ristorante, birreria, gelateria, B&B, ma la scelta è molto più lineare rispetto ai sogni nel cassetto.
Resto lì ad ascoltare, espongo le mie perplessità, giuste o sbagliate che siano, ma non esprimo nè gioia nè tristezza e neanche troppo stupore perchè me l'aspettavo, prima o poi. Devo ancora metabolizzare, ho imparato a seguire meno la mia irruenza e a fermarmi a pensare. Lo faccio a casa mia, quando faccio la doccia dopo la 1a serale passata insieme, nell'intimità della mia camera.
Una sola frase racchiude tutto:
voler bene significa volere il bene delle persone a te care. Se volere il loro bene significa lasciarle andare, si accompagnano all'uscio, all'auto, sul binario di un treno o davanti alla scaletta di un aereo.
Questo è; bisogna rallegrarsi del privilegio di aver conosciuto qualcuno che è diventato a te caro, anche se per pochi mesi. La lunga o breve strada percorsa insieme lastricata non solo di corse ma di sfide culinarie, di birre, di mare e sole, di sorprese di compleanno, di prove in moto facendo l'8 nel piazzale di un parcheggio, di chiamate notturne quando sei in mezzo ad una strada, di braccia spalancate quando qualcuno suona alla tua porta singhiozzando, di traversate a nuoto, di preparazione serale/notturna/mattutina per una maratona, di lavate di capo, di fiducia e condivisione...non si conclude qui. Semplicemente si troveranno altre occasioni, e la certezza e fortuna di avere a disposizione qualsiasi mezzo di comunicazione, riduce la distanza.
Sono serena, ho tanti ricordi ma non si vive solo di quelli, si fa in modo che se ne creino altri.
In bocca al lupo e ricordate, come una volta scrisse qualcuna "Se hai bisogno, Frog corre" e qualcun altro rettificò "Salta".
Parola su parola sono le 01:40, forse non mi addormenterò facilmente. Ho scritto su un foglio usato che poi ricopierò sul blog al momento opportuno, strana coincidenza, dietro è stampato il buono del mio ultimo regalo di comple-tale.
...grazie per avermi fatto piangere.....e lo sai che dovrai sopportarmi...;-) ;-)
RispondiEliminaQuando commissioneremo una tesi di laurea - che so? nel decennale - non sarà facile identificare il contesto di questo blog. Si tratta della partenza di un figlio? Oppure un amato che se ne va? Certamente una partenza.
RispondiEliminaMa partenza non è solo fine: è anche inizio. E lo sanno bene i podisti di qualunque corsa, che sia una breve serale o una lunga maratona.
Se poi il tesista ha una qualche sensibilità letteraria, potrà magari giocare con le parole, intitolando questo capitolo non "La principessa e il ranocchio", ma "La principessa è il ranocchio".
Principessa di stile e di sentimenti.
Grazie, Frog
A ottobre non m'iscrivo più a inglese ma in piscina, così sviluppo le spalle :-)
RispondiEliminaSolo :-)
RispondiEliminaRicordati che oltre alle partenze, ci sono anche i ritorni...... e a volte ritornano (chiunque sia,lei,lui,loro). Dipende solo da te, da come interpreti la partenza. Come nella corsa, sono fondamentali i primi passi... quelli di assestamento e di ritmo (della vita).
RispondiEliminaDi questo non ho alcun dubbio, è semplicemente un diverso modo di frequentarsi :)
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