Firenze ci accoglie con giornate belle ed anche calde (fino a 17-18 gradi e siamo a fine novembre!), al punto che si potrebbe correre con la canotta. L'organizzazione riesce a gestire al meglio - con 2000 volontari - l'impatto di circa 11 mila atleti.
Il colpo d'occhio è davvero molto bello, anche perché nel pacco gara ci hanno consegnato anche un sacchetto-mantella di plastica da usare prima della partenza, per non infreddolirsi, ed è di colore verde brillante (con in nero i nomi degli sponsor): è come se ci fossero 11 mila Salamelle! Questo "mare" verde non consente il raduno delle vere Salamelle, per cui non riusciamo a fare una foto ricordo del gruppo al completo. Questo mi fa sorgere un'idea, che il tempo dirà quanto praticabile: se corressimo con un palloncino verde, in occasione di corse tanto numerose? Così saremmo più facilmente identificabili sia alla partenza sia nei punti di incontro con i nostri tifosi ed all'arrivo.
Comunque la presenza delle Salamelle
a Firenze è consistentemente garantita da ben 10 rappresentanti. Dieci, sì, avete letto bene: tutti per la maratona, senza la contemporanea effettuazione di corse di più breve distanza. Quindi il gruppo cresce, anche dal punto di vista agonistico, pur mantenendo al centro la volontà di divertirsi.
La corsa non è semplice. La mia corsa, in particolare, viene ben presto (al km 25) rallentata e ridimensionata dall'insorgenza di crampi, per cui abbandono definitivamente il palloncino delle 3h45' e poi mi lascio superare anche da quello delle 4h e pure da quello delle 4h15'.
Dei risultati cronometrici, voglio soprattutto segnalare quello di Cla, di poco superiore alle 4h: non so se sia il suo best record, ma l'ho vista davvero molto bene... per quel poco che l'ho avuta di fianco, perché ben presto è sparita dalla mia vista, in mezzo ad una vera fiumana di gente.
Anche Miki è stata molto performante, ma dovevo avere la vista annebbiata, perché non l'ho nemmeno vista quando mi ha superato.
A meno che...
A meno che mi abbia superato proprio quando ho notato un bacio appassionato tra un atleta e la sua ragazza (moglie? fidanzata?) ferma al margine del percorso, e lei era proprio una vera bellezza, per cui non ho visto nient'altro, e sicuramente non solo io: infatti qualcuno ha urlato sottovoce (sic!) "Anch'io un bacio!".
Ho visto anche altri particolari interessanti: qualche atleta che ha provato a "tagliare" il percorso alle Cascine (parco), poi sicuramente squalificato, perché su quell'andata/ritorno del viale alberato c'erano ben tre rilevatori elettronici dei passaggi; un abbiatense a me sconosciuto (e comunque più veloce di me), che mi ha salutato e superato già verso il km 5, quando mi sembrava di tenere un buon passo; tanti gruppi musicali e tanti volontari che facevano del loro meglio per far vivere un clima di festa; soprattutto ho visto tanta gente, nei passaggi in centro, che incitava entusiasticamente gli atleti e nessuno (nessuno!) che dimostrava scontentezza per qualche disagio subito.
Voglio ricordare - con ancora un groppo di commozione in gola che ha un poco reso difficoltosa la mia respirazione durante la corsa - una mamma che raccomandava ai suoi bambini di camminare sul marciapiede, per rispetto degli atleti.
Gente fantastica, tutti fantastici!
Una menzione particolare per le Salamelle presenti: Bomber, Peter, Cla, Miki, Gioga, Torello, Peppì, Il Segretario e Dario. Una parola anche per Petra, nell'animo 11^ Salamella presente: anch'essa arrivata davanti a me per più di 250 posizioni.
Lasciatemi esprimere un pensiero anche per Luigi Ocone, atleta di soli 38 anni, deceduto per attacco cardiaco ad 1 solo km dall'arrivo, quando stava correndo sicuramente molto bene, attorno alle 2h45'. La vita è proprio una corsa e purtroppo non sempre si arriva al traguardo.
È una ben magra consolazione l'idea che questo giovane maratoneta sia morto mentre si dedicava ad una sua grande passione.
A Firenze il giorno dopo la corsa si parlava solo di lui, nel cordoglio e nell'incredulità generali.
In questa nostra vita il dolce e l'amaro, la gioia ed il dolore sono mescolati insieme, nell'attesa di una distinzione futura.
E' proprio vero Lidio quello che hai scritto. La sensazione che ho ricevuto dalla corsa è stata la stessa che ho vissuto a Valencia lo scorso anno. Applausi, incitamenti sia da parte degli adulti che dei bambini.Musica nella città e fuori (che dire dei due jazzisti che incitavano i corridori ad effettuare degli scatti per dispensare 10 secondi di abbuono dal tempo finale). Dalla festa circostante sono però passato all'incredulità. Il silenzio mi ha avvolto. Anche i gruppi davanti e dietro di me procedevano con lo sguardo rivolto verso l'ambulanza per capire .... si non ci sembrava reale quello che vedevamo. Qualcuno che correva ha commentato ad alta voce ...."nooo e' morto". Sinceramente non ho mai pensato ad una corsa così. Devo ammettere dal 35 Km in poi volevo farla tutta a piedi (e l'ho fatto) ma dopo quella vista del povero Luigi sembrava che tutti avessimo avuto lo stesso pensiero... Il mio è stato "ora la finisco per lui....".
RispondiEliminaAvrei voluto essere con voi, per sostenervi e incoraggiarvi, certamente non per correre la maratona, ma forse.... per mangiare certi piatti che ho visto girare! Ma qualcuno che conosco bene a voluto fare la maratona di Torino!!! Vabbè, sarà per la prossima.
RispondiEliminaLa triste vicenda l'ho appresa da casa. Cosa dire? Il mio pensiero va a lui e alla sua famiglia
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