Prima di scrivere su questo blog un resoconto commentato della 6^ Salamellando con l'AVIS, mi sento in dovere di scrivere un ringraziamento - e desidero che sia pubblico - alle Salamelle, per come hanno mostrato la loro tempra e la loro determinazione.
Penso alle Salamelle impegnate sul percorso, che hanno saputo resistere per ore ad un freddo pungente, oltretutto reso più acuto da un vento tagliente, sorto quando schiariva e sembrava che dovesse uscire il sole, ma non arrivava mai.
Penso a quelle ai ristori, che avevano le mani rosse e gonfie per il freddo, perché i guanti per trattamento alimenti proteggono da contaminazioni batteriche, ma non fanno barriera ai geloni.
Penso a Gian, che ha passato tre giorni a rispondere a mail e a telefonate e a registrare presenze e preparare cartellini, superando anche gli impicci che le creavo quando mettevo mano al file degli iscritti (e non mi ha mai insultato, ma solo chiesto in modo cortese: «Per favore, puoi lasciare stare?»).
Penso a Tony, che con tutta la serietà e l'impegno di questo mondo ha coordinato acquisto e distribuzione degli alimenti, affrontando ogni imprevisto con tanto buon senso (e non erano sempre imprevisti facili da reggere).
Penso alle ragazze (R.Mayer, Gina e le altre) che hanno differenziato il pattume, mettendo tutto - ma proprio tutto - in ordine, nonostante il lavoro poco esaltante e qualche rifiuto particolarmente sgradevole (ma perché noi podisti non siamo capaci di fare la differenziata già alla fonte?).
Penso a Roberto, che per due giorni ha percorso in andata e ritorno i 50 km che dista Abbiategrasso da casa sua, sempre senza fretta né impazienza, anzi addirittura allungando il tragitto per andare a recuperare Dario fino a Como (e alle 6 di mattina non lo farebbero in tanti).
Penso a Dario, appunto, che è riuscito ad ingabolare qualcuno (non solo Roberto), per essere presente, nonostante fosse senza auto ed abitasse a Como.
Penso a Guaz e Zazza, che dopo il tour de force sono partiti per tornare in Svizzera, perché domani si lavora (anzi, man arbeitet).
E a proposito di lavoro, penso a Bobby Jean, che dopo il servizio s'è precipitata al suo vero lavoro (come se al mattino avesse giocato!), perché era di turno.
Penso a Mamy, che per impegni familiari non ha potuto essere presente prima delle 8,30, ma non aveva nessunissima intenzione di rinunciare.
Penso a Gioga, che è arrivato addirittura dagli USA.
Penso a Dedé, che è corso fino a Bareggio per risolvere un problemino organizzativo che se no potevamo andarcene tutti a casa che era meglio.
Penso a Peppì, che ha girato tutta la mattina, anche in bici, con indosso la maglietta verde e nessuna giaccavento.
Penso a Erre, che è importante prima, durante e dopo, anche se non appare molto e, dato il suo carattere schivo e riservato, mi adeguo e non mi dilungo.
Penso a Cinzia e Soya, che pur non essendo più - formalmente - Salamelle, hanno voluto garantire la propria presenza, perché sanno che è importante e forse perché siamo importanti per loro o per lo meno lo spero (Salamelle inside).
Penso a Torello e Poncharella, che aspettano una bimba e quasi ci siamo, ma anche loro ci sono.
Penso anche a quelli che non c'erano, ma non senza sofferenza.
A Tweety e Ilmassi che quasi quasi si sentivano in colpa perché erano via in ferie ed avevano discusso dell'opportunità di annullarle (ma si sa che le ferie sono un diritto costituzionale, quindi non bisogna rinunciarvi).
Al Gallo, che proprio oggi ha avuto l'esame da bagnino e se non lo ha passato lo annego con le mie mani (poi lo chiamo, ma forse domani perché ora è tardi).
A Kappa, che da Londra spero che ci legga, dandoci un segno della sua presenza.
A quelli influenzati, che avevano paura di metterci in difficoltà, ma superiamo tutto (anche loro superano tutto, ovviamente).
Penso anche ai volontari ANFFAS, che ci hanno dato una mano preziosissima e che mi pare si siano divertiti come ragazzi che hanno vissuto un'esperienza nuova, impegnativa e faticosa, ma entusiasmante.
Mi scuso se non riesco a citare tutti, anche se potrei farlo, perché ora mi sta uscendo la stanchezza di due giorni intensi, ma proprio belli.
Domani prometto che scrivo qualcosa per il blog, anche per quelli che Salamelle non sono (per loro sfortuna).
Un grande ringraziamento anche da parte mia a Erre che da "dietro le quinte" mi ha aiutato a organizzare i ristori!
RispondiEliminaGrazie a tutte le Salamelle (spesso sconosciute ai piu') che operativamente hanno tagliato piu' di 2000 panini, spalmato 12kg di nutella, 14kg di marmellata, gorgonzola, preparato e distribuito qualcosa come 5 ettolitri di the, 200 litri di acqua, brodo, crostatine, cioccolato, arance e soprattutto Salameeeeelle, il tutto in un tempo brevissimo!!!!
Lo sforzo e' sempre ripagato dai ringraziamenti dei partecipanti che hanno contribuito a rendere unica la Salamellando!!
Un grande Ringraziamento anche al nostro Pres!!!
Non è mai stato facile, non lo è stato neanche in questa occasione e credo non lo sarà mai...ma ragazzi, che bello muoversi come in un alveare senza ape regina, le manine che si muovono veloci, i piedini che pestano il terreno per scaldarsi, gli occhi che osservano attenti, le labbra che si piegano in un sorriso sincero e accogliente.
RispondiEliminaHo partecipato a tutte le Salamellando e colgo sempre l'impegno, la passione, l'amicizia di chi è, o di chi è stato Salamella. Lo sforzo comune è stato premiato ancora una volta.
Singolarmente possiamo essere validi, insieme siamo grandi!
Grazie a te Lidio...partecipare alla Salamellando è sempre FANTASTICO:-)!!! Soya
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